25-Addio popolarità

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Questa notte dormì poco, avevo un solo pensiero, fare un nuovo gioco. Ma purtroppo il giorno seguente avevo lezioni varie e quindi avrei avuto poco tempo per parlare con lei. Riuscì a dormire poche ore, l'indomani mattina avevo lezione di filosofia.
Feci direttamente colazione nello scantinato, perché volevo assolutamente vedere in che condizioni si svegliava. Era sveglia e la sua faccia era un misto di paura, sicurezza, rabbia, difficile comprendere cosa stesse vivendo e non avendo tempo decisi di non chiedere. Andai direttamente all'università:<< Ciao Paolo>>.
<< Ciao, tieni ti ho riportato l'enciclopedia>>.
<< Grazie>> la misi nel mio zaino.
<< Mi sono dimenticato di dirti che mia madre ti ringrazia anche da parte sua per il libro, gli ho detto che hai anche pensato a lei>>.
<< Oh capito, un piacere>>.
Dopo alcuni minuti di silenzio chiese:<< Oggi hai da fare?>>.
<< Sì, ho il rientro al corso di psicologia>>.
<< Capito, peccato>> disse con il broncio.
<< Perché?>>.
<< Volevo che mi accompagnassi a prendere il libro che mi avevi consigliato>>.
<< Se vuoi puoi venire con me alla pausa, mangiamo insieme e lo compriamo, c'è il tempo>>.
<< Ok, grazie mille>>.
<< Di nulla>>.
La lezione fu molto semplice perché si parlò dei vari stadi della filosofia e di come cambiò nel corso del tempo. Per non farsi sentire, bisbigliando chiese:<< Questa parte la trovo
nell'enciclopedia?>>.
<< Non lo so, ti farò uno schema io>>.
<< Ok, grazie>>.
Una volta finita la lezione uscì fuori con Paolo e andammo direttamente in macchina:<< Vieni con me>> salimmo in macchina e lo portai nella mia cartolibreria di fiducia. Una volta entrato parlai con il proprietario:<< Ciao, hai il libro: il piccolo principe?>> mi rispose:<< Sì, è un libro molto richiesto>> andò a prenderlo e, mentre guardavo altri libri, Paolo lo pagò. Il  proprietario mi guardò e disse:<< È con te? Cioè il libro l'ha pagato lui>> guardai prima Paolo e poi il proprietario e dissi:<< Sì è per lui il libro, è il ragazzo che frequenta il corso di filosofia con me, a lui ho regalato i due libri e gli ho consigliato questo per iniziare a leggere>> il proprietario si presentò a Paolo, gli disse che mi conosceva da tempo poi però si voltò di nuovo verso di me:<< Ma è letteratura per ragazzi>>, << Lo so, ma essendo i suoi primi libri ho consigliato qualcosa di bello e semplice per farlo appassionare>> spostò lo sguardo su di lui e disse:<< Hai fatto bene, a presto allora, ti aspetto per prendere altri libri>> entrambi gli sorridemmo, una volta finita la conversazione ce ne andammo.
<< Io ho fame, andiamo a mangiare?>>
<< Sì, dove?>>.
<< Vicino all'università così non ritardo per il rientro>> lui annuì, lo portai al solito posto, al bar che faceva i pranzi.
<<<vedi, questa volta il cameriere non si è innervosito>> dissi dopo aver ordinato.
<< Beh, questa volta non l'ho fatto attendere>> ci mettemmo a ridere.
<< Che giornata pesante oggi>>.
<< Che cosa devi fare ancora?>>.
Pensai un minuto: << Intanto ho dormito poco, ho avuto la prima lezione poi avrò la seconda, sta sera la terza di musica e poi ho cose da aggiustare>> non potevo certo dire del gioco in sostituzione a quello di sua madre.
<< Capito, che giornata pesante>>.
<< Già...ma come te ne vai adesso?>>.
<< Con mia madre, rimaneva a scuola fino a tardi, tranquillo ho lei>>.
<< Ok, ottimo>> arrivarono i nostri pranzi e li mangiammo, subito dopo corsi all'università perché non volevo arrivare in ritardo.
<< Tu devi andare?>> chiesi a Paolo.
<< No, perché?>>.
<< Vieni ti presento una persona>> mi avvicinai ad Alessandra che avendo le orecchie tappate non mi sentì, le chiusi la dietro gli occhi con le mai, iniziò a dimenarsi e a toccarmi la faccia, poi la lasciai
<< Matteo, eri tu? Credevo fossi un maniaco>>.
<< Certo che gioca a nascondino>> mi sorrise e io le presentai Paolo:<< Ti presento Paolo, è un mio amico e frequentata con me il corso di filosofia>>.
Si presentò anche a lei a Paolo:<< Piacere Alessandra, io invece frequento con lui il corso di Psicologia>>
<< Piacere mio, quindi ho davanti una futura psicologa>> disse ridendo Paolo rivolgendosi ad Alessandra.
<< È io un filosofo>> disse Alessandra, poi entrambi si girarono verso di me e dissero in coro<< Tu saresti entrambe le cose>> si guardarono con uno sguardo complice e scoppiamo a ridere, si diedero anche il cinque.
<< Ok, tutto normale, vi conosce da pochi minuti e già scherzate...bene>>.
<< Problemi amico?>> disse Paolo rivolto verso di me e alzando un sopracciglio sospetto. << Ma no, figurati>>.
<< È simpatico devo dire>> disse Alessandra rivolgendosi a Paolo.
<< Mi fa piacere che vi sentiate a vostro agio, se non avete bisogno di me io vado>>.
Alessandra fu la prima a parlare:<< Ma no, abbiamo bisogno di te>>.
<< Soprattutto io>> aggiunse Paolo.
<< Io vi saluto>> mi girai e faci alcuni passi prima di essere preso da entrambi per la maglietta, quando mi girai scoppiammo tutte e tre a ridere. Quando suonò la campanella io e Alessandra salutammo Paolo e ci dirigemmo dentro il plesso.
Ci sedemmo accanto anche questa volta.
<< Hai notizie di Marta? È da ieri sera che non si fa più sentire>> chieda Alessandra.
<< Ieri sera l'ho vista un po' arrabbiata con Carla e poi se ne andò perché era venuta a prenderla>>.
<< Capito, vabbè si farà viva>>.
Passai tutta la lezione a completare una parte del saggio. Una volta finita andai subito via, dopo aver salutato Alessandra.

Una volta arrivato a casa mi precipitai nel seminterrato. Accesi i microfoni e la luce.
Entrai nel mio ruolo per cominciare il mio nuovo gioco:<< Ciao mia cara amica, io mi chiamo Osservatore, io posso vedere te ma tu non puoi vedere me, bello no?! Io, come puoi ben capire, osservo, in particolare in questo ultimo periodo ho osservato te, da questa osservazione sono arrivato alla conclusione che meriti una punizione, perché non sei per niente una persona buona. Le prove a cui sarai sottoposta sono molto semplici, se le supererai sarai libera altrimenti farai una brutta fine. Domande?>>.
<< Che prove sarebbero?>> chiese decisa.
<< Non posso dirtele in anticipo>> risposi con una piccola risata.
<< Almeno puoi dirmi i motivi per cui sono qua dentro?>>.
<< Certo, io sono qui per farti rispettare la vita tua e quella degli altri. Sei una persona egoista, presuntuosa e troppo sicura di te stessa. In particolare sei qui dentro per il tuo trattare male le persone e per la tua continua ricerca di popolarità e successo>>.
<< Ma tu vuoi comandare la mia vita?>> chiese con un tono accusatorio e alzandosi da terra dov'era accovacciata poco prima.
<< Non mi permetterei, ti devo solo far capire dove sbagli, poi le scelte che prenderai non le posso influenzare>>.
<< Se vinco mi lasci libera?>>.
<< Ovviamente sì>>.
<< Allora iniziamo>>.
<< Calma, per la tua prima prova devi aspettare un altro po'. Visto che ho impegni ci risentiamo dopo>>.
Mangiai e andai a lezione, che feci con la testa per aria perché non facevo altro che pensare al mio nuovo giochino. Era troppo determinata ma questo le sarebbe costato caro. Quando finì la lezione andai subito via.

Finalmente ritornato a casa tornai di sotto a cominciare il mio gioco:<< Pronta per la tua prima prova?>>.
<< Sì, avanti>> rispose decisa Marta.
<< La prima si baserà sulla tua popolarità, che non ti serve nella vita e io devo dimostratelo>>.
<< Però mi rende conosciuta>> rispose con vanità.
<< Sì, ma in un momento come questo l'essere conosciuta ti aiuterà? Proviamo!
Adesso chiamerai a due tuoi amici che frequentano la tua stessa scuola, anch'essi molto popolari, se uno di loro ti crede ti aiuterà>>.
<< Ok>>.
<< Sul tavolo c'è il tuo telefono con soli due numeri registrati, non puoi chiamare altro, ho bloccato la rete, puoi solo chiamare quei due numeri. Allora il primo è Leonardo il ragazzo che frequenta il corso di ingegneria, avanti chiama>>.
Compose il numero e aspettò:<< Pronto? Leonardo, sono Marta, ti prego aiutami un pazzo mi ha rinchiuso, vuole farmi del male se non vieni subito mi ucciderà.... finiscila di ridere. Stronzo e bastardo!>> chiuse la telefonata.
<< Hai chiuso la chiamata ma sei pazza, hai perso una possibilità>>.
<< Era ubriaco fradicio, non ha capito niente>>.
<< Bene, la seconda persona è Francesco che frequenta il corso di lingue, prova a convincere lui>>.
Attivo la chiamata:<< Pronto Francesco? Sono Marta, ti prego aiutami, chiama la polizia un pazzo mi ha rinchiusa....Mi ha chiuso!>>.
La chiamata questa volta era caduta:<< Oh che peccato, vedi che a nessuno frega di te anche se sei popolare. Proviamo con un'altra persona preferisci: Simone del corso di scienza della formazione o Danilo del corso di Agricoltura? Ti do questa possibilità>>.
<< Posso chiamare entrambi?>>.
<< Ok, ti sto dettando il primo numero>> dopo averlo dettato chiamò:<< Questo idiota non risponde>>.
La incitai a chiamare il prossimo:<< Proviamo l'altro>> gli dettai anche il secondo numero.
<< Pronto? Danilo, sono Marta...come non ti ricordi di me quella del corso si psicologia. Chiama la polizia aiutami, qualcuno mi ha presa e rinchiusa e vuole farmi del mare. Hey non ridere. No, non è uno scherzo....Stronzo anche tu!>> tirò il telefono sulla parete e quest'ultimo si frantumò.
Stetti alcuni secondi in silenzio per farla pensare un po':<< Vedi che a nessuno frega di te, la tua popolarità è apparenza, c'è anche chi non si ricorda chi tu sia. Ma che brutta cosa. Allora il gioco continua se qualcuno ti avrà creduto e ti cercherà il ti lascerò libera altrimenti il gioco continuerà in maniera diversa. Ciao alla prossima>>.
<< Ucciditi, stronzo, qualcuno mi libererà stanne certo, io sono importante, no come te che ti nascondi dietro a una telecamera e un microfono>> disse arrabbiata.
Spensi tutto, lasciai la stanza al buio e andai via, mi feci una doccia e andai a dormire

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