La mattina seguente mi svegliai abbastanza presto, decisi di finire il disegno già cominciato. Paolo si alzò e scese in cucina, lo sentì passare e decisi di seguirlo nel corridoio.
<< Buongiorno>> lo toccai sulla spalla e lui saltò in aria.
<< Aah... stupido mi hai fatto spaventare, credevo dormissi>>.
<< Scusami, non volevo, ero nello studio a finire un disegno>>.
<< Capito, io preparo la colazione, tu continua a fare le tue cose>>.
<< Andrò a scrivere qualche pagina del
saggio>>.
Tornai di sopra e mi misi a scrivere, nel frattempo Paolo preparò la colazione:<< Ho preparato le crêpes, scendi a mangiare>>.
<< Arrivo>> scesi di sotto e insieme mangiammo la colazione.
<< Ti dispiace se accendo un po' di tele per vedere se ci sono notizie?>>.
<< No, accendi>>.
Rimasi scioccato dalla velocità della notizia, rimasi anche disgustato, non hanno perso tempo per parlare di quel Ryan.
Il telegiornale trasmise la seguente notizia: "Un inquietante caso travolge ancora una volta la nostra cittadina, questa volta ad essere colpito è il politico e imprenditore Ryan. Doveva recarsi in Russia per un lavoro importante ma sull'aereo da lui prenotato non è mai salito. Nessuno l'ha più visto dalla conferenza giornaliera in piazza, che sia scomparso? E se dietro questa storia ci sia ancora il killer che ha rapito e ucciso diverse persone? La posta in gioco diventa più alta e adesso, dopo il caso Ryan, non è più sicuro nessuno".
Certo adesso non è più sicuro nessuno, solo perché ho toccato un pezzo grosso se fosse stata un'altra persona se ne sarebbero tutti fregati: pensai.
<< Hai sentito?>> chiese Paolo mentre ancora riflettevo.
<< Sì>>.
<< Che ne pensi?>>.
<< Che fanno bene a preoccuparsi e che sono tutti falsi, si preoccupano adesso che ho toccato il pezzo grosso prima era una cosa accettabile, se ne sono fregati di tutti>>.
<< Hai ragione, ti fermerai?>>.
<< Assolutamente no, ho altre persone da prendere e dopo mi fermerò forse>>.
<< Chi sarà la prossima?>>.
<< Non correre, io ho una mezza idea, ma lascia scorrere magari cambiamo idea>>.
<< Va bene>>.
Dopo aver finito la colazione entrambi andammo a cambiarci e io dovetti uscire per andare a comprare dei libri mentre Paolo restò a casa. Al mio ritorno mi fece trovare un dolce pronto e il pranzo.
<< Che buono, ti ho preso un libro, ho visto che hai finito la storia infinita, non lo tocchi più>>.
<< Sì, l'ho finito e grazie non dovevi disturbarti, che libro è?>>.
<< Il ritratto di Dorian Gray, un classico della letteratura inglese, inoltre è un gotico il mio genere preferito, devi assolutamente leggerlo e dopo fammi sapere, all'inizio è un po' noioso ma dopo diventa fittizio>>.
<< Grazie mille, lo leggerò, pranziamo?>>.
<< Sì>> andai di sopra, mi cambiai, mi lavai le mani e scesi di sotto. Trovai il pranzo già nel piatto, mangiammo e dopo ci preparammo visto che di pomeriggio avevamo lezione di Filosofia.<< C'è Sofia andiamo a salutarla>> disse Paolo mentre si incamminava, ci avvicinammo e la salutammo.
Il primo a parlare fu Paolo:<<ciao come
stai?>>.
<< Bene, voi?>>.
<< Bene>> rispondemmo all'unisono.
<< Avete lezione ora?>> chiese a Paolo, durante la loro conversazione non intervenni.
<< Sì, tu?>>.
<< Anch'io, una cosa grazie per la bella serata e spero possano essercene altre>>.
<< Quando vuoi>>.
<< Fatemi sapere>>.
<< Sta sera? Matteo puoi?>> mi chiese Paolo rivolgendosi verso di me.
<< Io ho lezione di musica ma se vuoi vai tu>>.
<< Che ne dici? passo a prenderti io?>> gli chiese Sofia, Paolo non perse tempo a rispondergli:<< Va bene, facciamo per le 19:00 così ceniamo insieme?>>.
<< Ok, mi dispiace che non ci sarai>> disse rivolgendosi verso di me.
<< Tranquilla, prima il dovere e io devo andare altrimenti il mio professore si lamenta>>.
<< Hai un professore che ti fa delle lezioni private?>>.
<< Sì>>.
<< Capito, in bocca al lupo allora, io vado>>.
<< Crepi e ciao>>.
<< A dopo>> aspettai che si allontanasse un po' e mi appoggiai sulla spalla di Paolo e dopo gli dissi vicino all'orecchio:<< Hey amico, dimmi la verità, ti piace vero?>>.
<< Nooo, è simpatica e dopo è molto simile a te, studia un casino, fa sport, è molto impegnata, io vi ammiro>>.
<< Certo come no, però a lei di più e dopo come sai queste cose?>>.
<< L'altro giorno a casa sua abbiamo parlato>>.
<< Capito>> suonò la campanella ed entrammo.
La lezione fu di nuovo su Platone e la cosa non mi dispiaceva visto che era il mio autore preferito, l'avrei ascoltato all'infinito.
Quando la lezione finì andammo a casa, Paolo si preparò subito e uscì, io invece andai a farmi la docci e dopo con calma mi preparai la cena.
Quando finì di mangiare andai a lezione.
Una volta arrivato salutai e mi sedetti al mio posto, aspettando che iniziasse, rimasi un po' con il telefono in mano a leggere e dopo vidi arrivare Jasmine con Chiara.
Chiara si sedette nel gradino mentre Jasmine andò a montare lo strumento.
Improvvisamente ricordai di aver dimenticato di firmare e decisi di alzarmi ed andarci prima che iniziasse la lezione, mentre firmavo venne Chiara da sola a chiedermi una cosa:<< Hey ciao, Paolo non viene oggi?>>.
<< No, perché?>>.
<< Oh niente di serio, mi aveva solo detto che sarebbe venuto per farmi compagnia ma evidentemente aveva impegni>>.
<< Già>> parlava con una voce molto bassa inoltre ero molto sconfitta nel non aver trovato Paolo, continuava ad abbassare lo sguardo a terra in segno di sconfitta o di vergogna, non capì perché, sicuramente si sentiva abbandonata anche da una persona che non conosceva e questo mi dispiaceva, decisi che ne avrei parlato con Paolo.
La lezione fu un semplice ripasso, quando finì salutai tutti velocemente e salutai anche Chiara, quando arrivai a casa Paolo non era ancora tornato, decisi quindi di lasciare un bigliettino attaccato alla sua porta che avrebbe letto appena salito: "Io sono già tornato, vedo che con Sofia ti trovi bene e perdi tempo, ci vediamo direttamente domani mattina, notte".Prima di andare a dormire, pulì lo strumento, lo posai nella sua custodia, suonai un pezzo veloce al piano perché non lo toccavo da un po' di tempo e dopo andai a dormire perché ero esausto.
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L'Osservatore
Mystery / ThrillerPer descrivere questo libro userò una frase di saw l'enigmista: Jigsaw: Sì, sono malato agente. Ho una malattia che mi divora dall'interno e sono stanco, stanco di chi non riesce ad apprezzare il dono della vita. Di chi non rispetta le sofferenze de...