"Tum ferri rigor atque argutae lammina serrae nam primi cuneis scindebant fissile lignum, tum variae uenere artes. Labor omnia vicit improbus et duris urgens in rebus egestas"
Virgilio, Georgiche, I, v. 143-146Roma, 25 febbraio 50 d.C.
Claudio aveva appena ricevuto da parte della moglie la notizia del fidanzamento tra Lucio e la sua cara figlia Claudia Ottavia, avuta anch'ella da sua moglie Messalina.
Il ragazzino non prese bene la notizia: Ottavia era una bambina di soli 8 anni, molto graziosa e pudica, ma era proprio quello a costituire il problema: Lucio sognava la sua futura moglie passionale, attiva, combattiva, pronta a dire la propria, energica, esattamente come le donne che popolavano le sue opere adorate. Non sopportava la presenza di quella bambina petulante che lo seguiva ad ogni passo.
Sapendo, però, degli interessi che ruotavano dietro la scelta e non volendo ascoltare ulteriormente le prediche logorroiche della madre, accettò remissivamente; fino a quanto avrebbe potuto godere di un minimo di libertà permise a Giulia Agrippina di poter ancora decidere della sua vita, come aveva sempre fatto.
L'imperatore, invece, era comunque contento di aver sistemato la figlia, il problema restava comunque Britannico. Iniziava a mostrare i segni della malattia dei Cesari: l'epilessia. Senza contare la sua fragilità fisica che aveva ereditato totalmente da lui.
- Permettete che dica la mia? - chiese il suo fidato Pallante, sbucato dal nulla, intuendo dall'espressione dell'imperatore la sua preoccupazione.
- Pallante, mio consigliere devoto - esordì illuminato Claudio nel vederlo avanzare verso di lui - Dimmi, dimmi pure
Nel mentre che si avvicinò all'imperatore si ricordò delle raccomandazioni di Agrippina "Devi riuscire a far adottare mio figlio, se ci riuscirai avrai una ricompensa che nemmeno puoi immaginare, altrimenti sai bene cosa ti aspetta"; spaventato, ingoiò la saliva e cercò di rilassare i muscoli facciali.
- Mio imperatore, io proporrei di adottare Lucio Domizio come vostro figlio in modo da garantire una presenza sicura a Britannico, ha bisogno di qualcuno che lo protegga e il figlio dell'imperatrice ha tutte le qualità per farlo - gli propose con un profondo inchino il liberto, quasi in ginocchio, evitando di mostrargli il volto terrorizzato.
Claudio incupì lo sguardo a quella proposta che già in molti, compresa sua moglie, gli avevano fatto; non era molto convinto dell'efficacia di tale scelta, sapeva di correre il rischio di far allontanare il suo amato figliolo dalla linea di discendenza, ma Britannico aveva bisogno di supporto.
- A-anche Augusto aveva adottato Tiberio come suo successore, ovviamente mi auguro che non diventi una minaccia come era accaduto con il già citato Princeps - aggiunse con finta convinzione Pallante.
Claudio sembrava sempre più titubante all'idea, anche se molto solitario e silenzioso, Lucio Domizio Enobarbo, mostrava molta intelligenza e predilezione per gli studi.
Inoltre, a differenza del figlio che appariva piccolo e fragile, ogni giorno che passava diveniva sempre più sano e in forma; svolgeva attività fisica con grande piacere e si dilettava in strani ma piacevoli passatempi come la pittura e la scultura, insieme all'onnipresente poesia.
Non avendo altre opzioni che quella, l'imperatore si arrese e decise si approvarla, con grande gioia di Pallante che aveva salva la vita, e soprattutto di Agrippina che, finalmente, poté assicurarsi un'ottima posizione per il potere.
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Locusta
Historical FictionRoma, 37 d.C. Una giovanissima schiava proveniente dalla Gallia, abile conoscitrice di ogni tipo di erba, approda nella Città Eterna. Divenuta libera, la sua vita sembra essere destinata a svolgersi nell'ombra della Capitale del Mondo....fino a quan...