"Paratae lacrimae insidias, non fletum indicant"
Publilio Siro, SententiaeRoma, 2 settembre 54 d.C.
Agrippina si aggirava nervosa per il palazzo imperiale: il pensiero di dover far prendere il potere al figlio l'assilava; sentiva che ormai Nerone aveva l'età perfetta per poter governare, o meglio per poter essere comandato da lei.
Ma c'era un ultimo ostacolo che doveva eliminare ad ogni costo, per evitare di perdere il controllo su Nerone: Domizia Lepida; quella donna continuava ancora ad incontrare di nascosto il nipote, non sapeva tutti i luoghi di incontro, ma le voci le erano giunte alle orecchie.
- Quella donna è una vera spina nel fianco - si disse l'Augusta - Devo sbarazzarmene il prima possibile, l'imperatore Claudio è con me, ma come farò a convincere Nerone a schierarsi dalla mia parte?
- Nerone, ti prego suonaci una delle tue melodie più belle - esordì Claudio cordialmente, tentando di convincerlo; quel ragazzo alternava giornate di immensa felicità in cui componeva senza sosta sinfonie ad altri in cui se ne stava cupamente in silenzio e immobile, come in quella giornata.
Il ragazzo gli lanciò un'occhiataccia: anche l'imperatore lo veniva a cercare o lo teneva con sé solo quando la sua arte era utile, altrimenti restava quasi sempre con Seneca a studiare, per poi fuggire nel suo mondo appena ne aveva la possibilità.
Con lui poi c'era il figlio Britannico che odiava sempre più, soprattutto negli ultimi tempi, quando tra i due si era stabilito nuovamente un solido rapporto padre - figlio, che lui non sopportava più.
Quest'ultimo lo osservava con grande gioia, ma Nerone vi scorse anche una leggera altezzosità, superbia, che non contribuì certo ad eliminare il malumore.
- Non voglio rovinare la vostra intimità con la mia presenza - sussurrò infine fissando per l'ultima volta quella che non sarebbe mai stata la sua famiglia; con la tristezza e l'angoscia che gli opprimevano il petto, si allontanò da loro.
Claudio, vedendo ciò, comprese sempre più di aver commesso un grave errore adottandolo come figlio; per quanti sforzi compisse non riusciva a fare breccia nel cuore sofferente del ragazzo. Così, decise di riappacificare i rapporti con il suo adorato figlioletto Britannico, che considerava ormai come suo erede ufficiale a scapito di Nerone, ai suoi occhi una causa persa.
- Nerone, Nerone dove sei? - urlò la madre sulla soglia del giardino, il ragazzo l'udì e nascostosi dietro una statua si mise ad osservarla con lo smeraldo, l'unico rimedio per diminuire la sua forte miopia.
"Non posso avere un attimo di pace" si disse sospirando.Sua madre era una donna bellissima, anche con i suoi 39 anni, non ne aveva mai viste altre così belle, persino Messalina, l'ex moglie dell'imperatore, le era inferiore, se solo avesse dedicato un po' di tempo per lui anziché pensare quasi esclusivamente alla politica.....
- Ah eccoti! - urlò Agrippina avanzando verso di lui con passo furente - Perché te ne sei andato via dall'imperatore senza un suo ordine? Ti aveva semplicemente chiesto di suonare
Nerone emise un altro sospiro e si fece coraggio, sperando che dopo la sua solita ramanzina lo lasciasse in pace, come sempre - Perché non mi andava di suonare in presenza di gente che non capisce nulla d'arte
- Claudio è un uomo di cultura, come puoi dire che non comprende l'arte
- Non mi andava..... - rispose scocciato il figlio - Ed ora se avete terminato vorrei proseguire la mia passeggiata solitaria.....
La madre gli prese il braccio e lo bloccò, Nerone si girò a guardarla ed intuì che c'era qualcosa dietro il suo atteggiamento, e la cosa non gli piaceva - Cosa avete in mente di fare, ora, madre? - domandò cupamente.
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Locusta
Fiksi SejarahRoma, 37 d.C. Una giovanissima schiava proveniente dalla Gallia, abile conoscitrice di ogni tipo di erba, approda nella Città Eterna. Divenuta libera, la sua vita sembra essere destinata a svolgersi nell'ombra della Capitale del Mondo....fino a quan...