Capitolo 11

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Girò la testa facendo sbattere gli orecchini lunghi contro il viso, il ragazzo davanti a lui aveva i capelli legati in una piccola coda mentre la stringeva ancora per la vita.

-Sono Cameron, tesoro, non ti ricordi di me? Oggi dietro a scuola ti ho guardato per un bel pò.-

Si ricordava di lui, dei suoi insulti i primi anni delle superiori. Cercó di dimenarsi colpendoli il petto, era muscoloso ma le sue braccia erano niente in confronto a quelle di Calum.

Guardò in giro per la stanza cercando i capelli scuri del ragazzo, tra la gente c'era solo altra gente a confonderle le idee.

La birra abbandonò il suo corpo mentre la sua mente recuperava lucidità.

-Lasciami.- gemette Lexi.

Cameron corrugugò la fronte per poi tramutare l'espressione in una smorfia di sfida, avvicinò la ragazza a se prima di spingerla contro la credenza.

-Calum ti ammazza.- sputò.

-Oh sono certo che lo farebbe,- rise - è molto schizzinoso nei tuoi confronti.-

Lexi perse il fiato quando una mano si Cameron le sfiorò i capelli rossi. La montatura nera tremava davanti ai suio occhi.

-Ma se Calum non vede è tutto a posto no?- chiese retoricamente il ragazzo.

Lexi scosse la testa puntando i piede sulla moquette quando il moro iniziò a strattonarla verso la folla, la sorpassarono con difficoltà. La gente sembrava non accorgersi di loro, a nessuno importava che Lexi stesse praticamente urlando.

Fece un grande respiro quando riuscì ad aggrapparsi allo stipite della porta. Riusciva a sentire Cameron tirarla verso le scale ma lei si teneva stretta a quel pezzo di legno.

-Lasciami!- urlò quando il moro la prese rudemente per la vita.

Il corridoio era vuoto e si sentì in modo chiaro il tonfo di un bicchiere contro il pavimento.

La rossa guardò a terra la chiazza di alcolico che si stava espandendo poco lontano da lei. Sorpassò il bicchiere prima di incontrare l'oggetto di tessuto che la fece agitare ancora di più.

Due Vans nere non erano mai state così belle.

-Che cazzo succede?-

Calum fece grandi passi verso Lexi posando la suola sul drink rovesciato. La tirò da una spalla portandola dietro la sua schiena. Lei afferrò la maglietta nera del ragazzo tra le dita.

-Cosa volevi fare?- urló quest'ultimo. Strinse le mani in due pugni per poi stendere le braccia lungo il fianco.

-Rispondimi, coglione!- tuonò.

Si avvicinò con una velocità disarmante a Cameron, staccandosi dalla ragazza.

Lo afferrò per  il colletto della polo grigia per poi sbatterló contro il muro.

-Calum amico,- rise alzando la testa -volevo solo giocarci un pó.-

Finì appena la frase prima di essere di nuovo spinto contro il muro.

Si avvicinò al suo orecchio stringendo la mascella.

-Tu toccala e ti uccido con le mie mani.-

La spinse ancora prima di staccarsi completamente. Lexi rimase in mobile fino a quando non la prese per un braccio trascinandola fuori dalla casa. Gli occhi arrabbiati non si staccavano da lei, indicò la bici.

-Sali.- ordinó.

La rossa, ancora senza parole, annuì.

Il viaggio durò poco, il silenzio riempiva la strada mentre il cuore di Lexi batteva più forte. Poteva sentire la rabbia di Calum dalla presa sulle sue spalle tese.

L'immagine di lui che metteva al muro Cameron si rifece viva nella sua testa facendola rabbrividire.

Frenarono di colpò, appena lei mise un piede per terra vide la bici cadere a terra con forza. Calum la guardò prima di tirarci un calcio facendola finire in mezzo alla strada.

Il ragazzo si girò verso Lexi tirandola verso di se, guardò il suo braccio attentamente.

-Merda!- urlò straziante dopo aver visto il segno rosso delle mani di Cameron.

Si passò le mani nei capelli per poi abbassarsi sulle ginocchia.

-Calum,- lo chiamò la rossa titubante -non succederà più.-

Il corvino si alzò in una mossa prendendola per la vita.

-Certo che non succederà piú.- sibilò.

Premette le labbra contro il collo bianco di Lexi, sfiorò gli orecchini con il naso per poi succhiare fortemente la pelle lattea.

La ragazza gemette sentendosi cedere le gambe, il viso di Calum era nascosto nel suo collo mentre lo sentiva, leccare, mordere e succhiare la sua pelle.

Rimase scossa per qualche secondo, fece una smofia quando i denti del ragazzo andaroni piú a fondo. Sarebbe rimasto un bel segno, lo sapeva. Cercò di tirarsi indietro ansimando ma quando ci provó lui la strinse più forte dalla vita aumentando anche il movimento delle labbra.

Vedeva la sua testa muoversi in contemporanea ai movimenti psicotici e languidi della sua lingua.

-Ti prego,- sospirò dolorante - basta Calum.-

Lui grugní in risposta per poi staccarsi qualche secondo dopo. Aveva le labbra gonfie e lucide della sua stessa saliva, gli occhi vitrei fissavano Lexi.

-Perchè?- chiese confusa.

Si portò le mani sul punto dolorante ma Calum le tolse dopo qualche secondo con uno strattone.

Guardò il segno rosso per poi sorridere soddisfatto.

-Ora tutti sapranno che sei fottutamente e completamente mia.-





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Super-Hero

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