Capitolo 33

34.1K 1.8K 1K
                                    

SE VOLETE SALTATELO VISTO CHE STI DUE FANNO DELLE PORCATE CHE NON SONO PORCATE PERCHÉ IO QUESTE SCENE NON SONO CAPACE A DESCRIVERLE 🌚😏
---------------------------

Nel mondo ci sono due tipi di persone: quelle che soffrono e quelle che fanno soffrire.
È semplice, il fatto è questo e nessuno può cambiarlo, come una regola matematica. Fissa, invariabile. Lexi lo sapeva di far parte del primo gruppo di persone, forse il più numeroso e il più debole allo stesso tempo.
Sapeva di essere quel tipo di persona quando camminava a testa bassa e incassava gli insulti quasi restandone indifferente, lei soffriva. Ma faceva finta di vedere la fine del tunnel in cui si era ritrovata, un tunnel che sapeva di candeggina e pennarelli indelebili, un tunnel fatto di piastrelle bianche e echi.
In realtà era un cerchio continuo, tutto una caduta e una rialzata, sempre a spingersi per cercare si andare più in alto per poi ritrovarsi di nuovo a terra.
E sapeva anche che Calum faceva parte del secondo gruppo, le persone che fanno soffrire. Quelle che infliggono e voltano le spalle, quelle che deludono e che, in fondo, ne vanno fieri. Calum illudeva.
Lexi aveva sempre osservato quel tipo di persone da vicino, standoci a stretto contatto. Lui le aveva mostrato nel dettaglio la categoria peggiore. Che poi, non sapeva se era la peggiore o no.
Era meglio dare dolore o riceverlo?
Lexi aveva passato pomeriggi a fissare le espressioni del suo libro di Matematica guardando lo sfondo bianco, cercando un qualcosa o anche il nulla che gli confermasse una delle due teorie.
Era come scegliere tra Aristotele o Cartesio.
Aveva ragione Aristotele, dicendo che l'anima è il centro delle nostre funzioni vitali? O Cartesio che esprimeva il fatto che l'anima e il corpo fossero due cose separate?

Lexi non aveva un'anima ma respirava, i suoi organi funzionavano e la sua mente ragionava in modo chiaro.
In quel momento si sentì Cartesio.

Si portò una mano allo stomaco, sentendo una fitta profonda e lancinante che le confermò da che gruppo provenisse Calum. Quel ragazzo che la stava guardando, teneva gli occhi scuri contro i suoi verdi come se avesse paura di non rivederli più. E gli occhi di Calum erano così scuri, così profondi. Come i fondali degli oceani dove si nascondono creature mai viste.
Aveva la bocca schiusa e un leggero fiato caldo solleticava il viso di Lexi.

-Ti amo, Alexis.- sussurrò ancora.

Lei abbassò lo sguardo, un altra fitta.
Non si accorse neanche che il ragazzo si era avvicinato lentamente, iniziando a baciarle le labbra. Con occhi ipnotizzati osservò il viso di Calum contrarsi. Sentì la mano libera salire per il fianco e sollevare leggermente l'orlo della maglietta, Lexi posò i palmi delle mai sul petto del ragazzo per avere un appiglio.
Il dolore allo stomaco si era espanso fino alle ginocchia e, velocemente, aveva globalizzato il suo corpo. Lasciandola inerme nelle mani di Calum.

Lui la trattenne contro di se, senza lasciarla respirare. Perché non gli importava che non le avesse risposto, importava solo il fatto che lei in quel momento era li. Con lui.

E non le avrebbe fatto lasciare quella stanza senza combattere.

Dare una cosa per un'altra. Semplice.

Erano tutte cose semplici, anche l'atto che stava facendo Calum, strascinandola vicino al materasso, era semplice. Forse anche scontato e sofferente ma necessario in quel momento. Voleva sentire Lexi, vedere fino a che punto poteva arrivare. Spingerla sull'orlo per poi farla cadere e gettarsi nel vuoto subito dopo di lei, per raggiungerla e provare le sue stesse emozioni.

La ragazza strinse la maglietta di Calum per poi sedersi sul letto e far piegare il busto di lui in avanti. Man mano scesero, la schiena di Lexi toccò il piumone azzurro mentre il corpo del moro si posò su quello della ragazza.
Le mani vagavano mentre i baci di Calum scendevano, segnarono il collo bianco di alcune pozze rosse e morsi leggeri. Ansimi riempirono l'aria e le dita di Lexi si strinsero ai capelli neri come la pece di Calum nello stesso momento in cui lui le toccò il ventre piatto con le mani fredde.

HeartacheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora