Capitolo 21

45.8K 2.2K 661
                                    

-Sei una bugiarda.- la indicò stringendo i denti.

Il padre di Lexi era un uomo spesso, e capelli brizzolati e leggermente bianchi gli davano un aria più severa.

Fissò la ragazza abbassare lo sguardo.

-Non uscirai da questa casa finché non lo dirò io.- continuò -Non ti è più permesso vedere nessuno. Nessuno, Alexis.-

Gli occhi chiari di quest'ultima si alzarono in cerca di aiuto. Non trovò niente. Solo due paia di occhi la trapassavano da parte a parte, senza ucciderla. Sua madre aveva le braccia incrociate e i piedi accavallati, Lexi aveva preso da lei in questo gesto. Si guardò le sue Converse accavallate prima di sentire la porta della sala sbattere, sobbalzò.

C'erano solo lei e sua madre, non la guardava. Come poteva?

Dopo tutte quelle bugie non riusciva quasi più a guardarsi allo specchio. Pensò al perché, quando era con Calum, non ci pensava. Non pensava alle conseguenze delle sue azioni. Non pensava e basta.

Calum invece pensava troppo, calcola ogni azione e reazione contraria, teneva tutto a mente. Per non andare bene in matematica, i calcoli Calum li sapeva fare.

Lexi spostò lo sguardo da un oggetto all'altro della stanza.

-È lui vero?-

Una fitta allo stomaco la colpì, le pupille saettarono in quelle della madre. La fissò sentendo un calore famigliare salirle su per la gola. Paura.

Con Calum l'aveva provata molte volte.

-Cosa?-

-È stato lui a tirarti lo schiaffo.- confermò con lo sguardo fisso sulla parete dietro alle spalle di Lexi -Pensi che sia stupida? La scuola mi ha chiamato, aspettavo che fossi te a dirmelo.-

La ragazza si alzò passandosi le mani tra i capelli, le venne da piangere dal nervoso. Trattenne il fiato qualche secondo prima di riuscire a biascicare:

-Mamma.-

-Ti obbliga a fare cose per lui?- deglutì -A lui?-

Lexi si premette una mano sulla bocca, si morse il palmo fino a sentire la mascella tremare.

-Ho tutto,- balbettò -riesco a gestire tutto.-

Si avvicinò alla porta stringendo il pomello come se fosse la mano di Calum.

-Alexis.- la richiamò la madre, finalmente spostando lo sguardo su di lei -Devi stargli lontano.-

Lexi schiuse le labbra chiudendo gli occhi doloranti.

-È fuori controllo.-

-Lo so.-

Sussurrò uscendo dalla stanza.

----

Conor lanciò a terra il filtro arancione prima di fermarsi due passi davanti a Calum.

-Scusami?- domandò ridacchiando. Calum alzò le spalle.

-Ha dormito da me, ha conosciuto mia madre.-

Il ragazzo dai capelli rossi rise sinistramente prima di accasciar si per terra e sedersi a gambe incrociate.

-Ti stai invaghendo di lei.- concluse.

Calum strinse le mani in due pugni.

-Non mi sto invaghendo di nessuno.-

-Ovviamente questa è una cazzata!- urlò Conor agitando le mani.

Il ragazzo dalla pelle ambrata alzò gli occhi percorrendo la strada vicino a loro.

-Non capisco cosa ti prende Conor, è solo una ragazza.-

-La ragazza che non ti ha considerato per più di due anni.- si alzò in piedi -O te lo sei scordato?-

Calum scosse la testa non riuscendo a far uscire i suoi ricordi.

-Ricordati la ragione per cui hai iniziato a picchiarla.- sibilò Conor -Vendetta.-

Il moro abbassò lo sguardo, voleva credere a quelle parole ma non ci riusciva.

-Lexi ora passa del tempo con me perché le piaccio.-

-Lo sapevo.- soffiò -Credi che lei si stia innamorando di te.-

A Calum bastava una parola, una frase, un momento. Un momento dove non programmava, un momento dove non pensava.

A lui bastava poco, bastava Lexi. L'idea di lei, dei suoi pantaloni con i fenicotteri, delle sue mani sul suo petto. Dei suoi fianchi.

A lui bastava quello. Poco e tanto nello stesso tempo. Tutto e niente.

Gli era bastato questo per alzare il pugno e colpire la mascella di Conor.

Stava dietro alla colonna di marmo osservando con gli occhi neri la macchinetta del primo piano. Era iniziato tutto da un porta patatine.

Sospirò schiudendo le labbra quando vide la chioma di capelli rossi avvicinarsi velocemente alla macchinetta. Si infilò una mano in tasta saltellando, prima di tirare fuori qualche spicciolo.

I capelli colorati le arrivavano alle spalle, ancora troppo corti per farci una coda, e le ricadevano sul viso facendola sbuffare.

Calum ridacchiò, la osservò schiacciare i due numerini per poi piegarsi e prendere la barretta di Mars. Sorrise soddisfatta. Iniziò ad incamminarsi verso il corridoio.

Il ragazzo uscì dal suo nascondiglio, correndo verso la macchinetta. Mise velocemente dei soldi per poi piegarsi e prendere la barretta, dopo aver schiacciato i due numeri.

Si avvicinò alla ragazza con un leggero fiatone.

-Hei, te ne ha fatte scendere due.-

Lexi si girò, sorrise guardandolo. Prese la barretta delle mani del moro annuendo.

-Che fortuna.- disse -Sei stato gentile a portarmela.-

-Figurati.-

Calum si mise le mani in tasca e fu l'ultima cosa che disse prima di vedere la ragazza andare via, portandosi il suo fiato via con lei.

AVVISO

GRANDE NEWS ALLE 16:00 SU INSTAGRAM, MI UCCIDERÀ.

HeartacheDove le storie prendono vita. Scoprilo ora