Capitolo 12

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-Cristo.-

Ashton sfiorò il collo martoriato della ragazza mordendosi il collo.

-Lexi, è impressionante.- sussurrò il riccio.

-Lo so.- tagliò corto spostandosi da un lato per continuare a camminare.

Ashton la bloccó per un braccio, si misero in un lato del corridoio per lasciar passare le persone che camminavano svogliate verso le loro classi.

-Ti rendi conto che é un pazzo maniaco vero?- commentò Ashton strattonandola per pochi secondi.

-Ashton lasciami.- sputò la rossa.

-Ti sta uccidendo.- esclamò il riccio sconvolto.

Lexi si scostó di scatto. Guardò gli occhi scuri del ragazzo davanti a se, lui non poteva capire.

Lei voleva andarsene ma era come se fosse intrappolata dentro a quegli occhi neri.

-Non c'è bisogno che me lo ricordi.- tossì prima di dirigersi verso la sua classe.

A testa bassa camminó tra i banchi, sentiva gli sguardi su di le. Sentì un commento poco gradevole mentre si sedette dietro al suo banco.

"Deve scopare proprio bene per uscire con Calum."

-Non ascoltarli.-

Lexi si irrigidì e non alzò lo sguardo quando sentì la sedia di fianco alla sua spostarsi rumorusamente. Lo spostamento d'aria la fece rabbrividire e rispose quando percepì un braccio posarsi sullo schienale della sua sedia di legno, fissò la pelle scura gaurdando l'uccello tatuato sulla pelle dell'avambraccio del moro.

-Questo non è il tuo posto.- precisò la rossa.

-Da oggi lo è, a Jaden non dispiace stare vicino a Connor.- ghignò.

Lexi annuì prima di passare un dito sulla scritta incisa al bordo del banco, anch'esso di legno, quello era il suo banco. Marchiato di quella che rappresentava la sua giovinezza.

"Sfigata."

Citò sospirando.

Una leggera pressione colpì la sua testa e quando si voltò vide Calum intendo a giocare con una ciocca dei suoi capelli.

-Mi piacciono da impazzire,- mormoró -così rossi.-

Sorrise appena prima di passare le dita sul collo della ragazza, scostò la massa di capelli da un lato ammirando il suo segno su di lei.

-Anche questo mi fa impazzire.- constatò.

Lexi ignorò il ragazzo e quando entrò la professoressa di Matematica fece un grosso respiro.

Calum borbottó qualche imprecazione prima di prendere un foglio ed una matita.

Dopo qualche minuto dall'inizio della lezione la ragazza sentì sbuffare il ragazzo, successivamente un foglietto di carta volò sul suo libro. Copriva parzialmente le espressioni.

Oggi pomeriggio vieni a casa mia per farmi ripetizioni.

Alzò lo sguardo prima di stringere la mano in un pugno. E se fosse finita come l'ulima volta?

Prese il biglietto per poi rilanciarlo sopra al banco di Calum. Quest'ultimo corrugò la fronte infastidito, scrisse ancora sul foglio sbattendolo sul banco di Lexi malamente.

Non ignorarmi.

La ragazza prese il foglio e lo stropicciò per poi lanciarlo per terra. Sentì il ragazzo fremere sulla sedia le sfiorò un braccio per poi prenderlo con decisione.

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