Capitolo 24

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-Hei amico.-

Calum guardava il soffitto, la sua vista periferica era occupata dalla figura di Connor che correva da una parte all'altra. Era tutto sfocato, ma poteva capire che si trovava in camera sua.

Solo lui aveva delle pareti così scure, e poi, il disegno che gli aveva fatto Joenelle era appesa all'anta dell'armadio.

Respirò rumorosamente chiudendo gli occhi, un sapore dolciastro gli invase la bocca. Si passò la lingua sul labbra inferiore per catturare più pigmenti di quel gusto. Sembrava quello della labbra di Lexi ma non ne era sicuro, riaprì gli occhi sorridendo. Probabilmente quel sorriso non lo avrebbe mai fatto da lucido, ma non gli importava. Quando si parlava di Lexi gli importava ma non gli importava allo stesso tempo, era una cosa complicata da capire ma nello stesso tempo semplice. Fissava il soffitto come se dovesse osservare un'opera d'arte. Come se i capelli rossi di Lexi fossero dipinti in tutte le loro sfumature.

Non si sentiva più le braccia, provò a muovere leggermente le dita dei piedi con scarso risultato. Le Vans erano troppo strette.

Fece una smorfia per poi tornare a sorridere spensieratamente, intorno a lui era tutti sfocato. A lui piaceva.

Gli piaceva vivere in un mondo dove niente aveva una forma o un posto preciso, tutto cambiava, mutava.

Delle mani lo toccarono, cercò di alzare il viso per vedere chi era l'artefice ma ci rinunciò quasi subito.

La mano gli toccò il braccio prima di trafficare con esso e rimuovere qualcosa di plasticoso. Spalancò gli occhi provando un grade solievo.

Connor era in piedi vicino al letto, lanciò il laccio giallo sopra la scrivania prima di incrociare le braccia la petto.

-Quando sei andato da Luke?-

Calum scosse la testa, recuperando un po' di lucidità.

-Dopo scuola.- riuscì a biascicare. Si posò un braccio sugli occhi per regalarsi un po' di oscurità.

-Dovresti smetterla Calum.- la voce di Connor riecheggiò nella sua testa per poi uscire velocemente - O almeno non farlo quando Joenelle è in casa.-

Calum tolse il braccio dal viso, respirava lentamente. Pensava a cosa provava la sorella ad avere un fratello come lui. Lei era così piccola e lui così irresponsabile. Si grattò un braccio e la bocca gli divenne asciutta.

-Ora riprenditi,- Connor gli diede una botta sulla spalla -la cena è quasi pronta e ci ha chiamato per andare di sotto dieci minuti fa.-

-Non se ne va.- disse Calum dopo secondi di silenzio.

Il ragazzo dai capelli arancioni alzò un sopracciglio.

-Di cosa stai parlando?-

-Alexis.- sospirò lentamente, il modo in cui la sua lingua toccava il palato quando diceva la "L" lo fece sorridere -Ha detto che non se va, vuole restare con me.-

Connor sospirò, girò per la camera. Riguardò l'amico steso sul letto prima di parlare.

-Aspetta che veda questi,- commentò toccandogli il braccio -poi ne riparliamo.-

Calum si mise seduto, premette forte una mano sugli occhi per alleggerire il mal di testa pulsante. Posò una mano sul materasso per tenersi in posizione eretta.

-Perché sei così scettico? Pensi che lei non potrebbe amarmi?-

Disse Calum a voce alta, indicandosi.

Connor scosse la testa.

-Non ho detto questo, sono solo realista Cal.- sospirò -E dovresti esserlo anche tu.-

Il moro annuì, Connor non aveva tutti i torti, ma Calum era troppo incosciente per pensare a qualcosa del genere in quel momento. Si sdraiò a pancia in su sospirando ancora.

-Sono...fenicotteri?- Connor sorrise sollevando un foglio sulla scrivania.

Calum annuì soddisfatto.

-Esattamente, li ho fatti io.-

-Come mai?- chiese curioso l'amico.

-Da settimane non riesco a non pensare ad altro.-

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Si portò la coperta fino al mento, lasciando il naso fuori dal calore del piumone. Strofinò i piedi tra di loro pensando a quanto fosse bello il freddo. L'autunno era ufficialmente arrivato e si era impossessato di tutto quello che circondava Lexi, strade, cespugli e pure l'albero di ciliegie dietro casa.

Sorrise e spalancò gli occhi quando nel buio si sprigionò una luce. Allungò una mano a tentoni, prima di prendere il cellulare e portarselo sotto alle coperte. Infilò anche la testa strofinando ancora i piedi tra loro come una bambina.

Da: Calum 00:47 a.m

Dormi?

Lexi chiuse gli occhi per un secondo e sorrise. Digitò velocemente un "No" prima di posare il telefono sul materasso e aspettare una risposta.

Pochi secondi dopo era di nuovo a guardare lo schermo.

Da: Calum 00:51 a.m

Come mai?

La ragazza sorrise muovendosi sotto le coperte.

A: Calum 00:53 a.m

C'è un certo ragazzo che mi sta dando fastidio.

Ridacchiò tra se e rise ancora di più quando lesse la risposta.

Da: Calum 00:56 a.m

Se fossi lì potrei darti fastidio di persona, lo trovo molto più divertente.

Lexi arrossì leggermente nel pensare alla loro notte insieme.

"Non voglio niente tra di noi, nemmeno 5 millimetri di vetro."

Aveva detto Calum, sfilandole gli occhiali.

A: Calum 01:00 a.m

Non vedo l'ora di tornare sul tetto della scuola.

Non uscì dalla chat, trovando già subito la risposta.

Da: Calum 01:02 a.m

Impaziente?

Lo era? Lexi si sporse fuori dalla coperta con il viso per prendere aria, guardò la sua stanza cercando una specie di risposta. Lo sguardo le si posò sulla chiave accanto alla piccola lampada del comodino. Una chiave che non aveva ancora trovato una serratura. Si, era impaziente. Avrebbe dovuto dirglielo? O semplicemente stare zitta?

Il telefono vibrò.

Da: Calum 01:05 a.m

Io lo sono.

Lexi sorrise, di nuovo con il viso sotto la coperta. Le palpebre le si appesantirono di colpo, sbadigliò prima di riguardare il telefono.

A: Calum 01:07 a.m

Allora a domani. Buona notte Calum.

Uscì da sotto lo strato di calore posando il telefono di fianco a lei, sul cuscino.

Vibrò.

Da: Calum 01:10

Buona notte Alexis, per quanto vale a quest'ora, non vedo l'ora di baciarti.

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