Premette la punta della scarpa di stoffa sopra il piccolo filtro che aveva lanciato sulla ghiaia, il rumore stridulo gli fece accapponare la pelle.
Scosse le spalle prima di fare un passo in avanti, il cortile della scuola superiore di Toledo sembrava ancora più grande, spazioso e inutile senza studenti.
Lui lo aveva sempre odiato, lo spreco di spazio. Tutto quello che non serviva doveva essere cancellato. Come quello tra lui e Lexi, inutile, non voluto, sofferto.
Uno spazio così è uno spazio sprecato, come costruire un parcheggio nel bel mezzo di un bosco.
O forse era totalmente il contrario, forse quegli spazi sprecati servono. Anche più di quelli voluti, lui non lo capiva più.
Il suo Super-Io* si era dissolto quando Lexi gli aveva dato le spalle una settimana prima, aveva atteso, l'aveva spiata e poi doveva reagire.
Lentamente, fece un altro passo prima di guardare la figura di Connor. Il viso giovane del ragazzo indossava un cipiglio, lo vide stringere la cerniera della giacca nera per poi abbassare le mani lungo i fianchi e annuire verso Calum.
A lui serviva solo quello, solo un accenno, come se la decisione non volesse prenderla lui, come se dopo la colpa potesse essere di Connor.
Lui di colpe ne aveva troppe, una di quelle era Lexi, di schiena rivolta verso l'uscita della scuola.
Aveva dei libri chiusi tra le braccia mentre passava lo sguardo da una persona all'altra, il cortile poco a poco iniziò a riempirsi.
Calum affrettò il passo e quando fu a pochi metri dal suo obiettivo sfilò le mani dalle tasche dei jeans. Prese Ashton per il colletto della polo, facendogli cadere tutti i libri contro la ghiaia.
Non gli diede neanche il tempo di rispondere o agire contro di lui che lo trascinò a forza dietro l'edificio per poi sbatterlo contro ad un muro.
Lo guardò strisciare a terra mentre si inginocchiava per guardarlo negli occhi scuri.
Calum non voleva spettacolo, l'aveva portato lontano da tutti perché era una questione personale. Gli aveva tolto metà cervello, sostituendolo con aree Broca*.Era come se, da quando Lexi lo aveva lasciato, non riuscisse più a parlare. Come se le parole messe insieme non avessero più un nesso logico o sensato.
Ma forse non erano mai stati insieme, lei era quasi obbligata a stare in compagnia di Calum.
Quest'ultimo grugnì, alzandosi di nuovo in piedi per guardare dall'alto il ragazzo che si stava massaggiando la spalla insistentemente.
-Avanti fallo.- biascicò Ashton, aveva gli occhi fissi davanti a se, senza degnare di uno sguardo il ragazzo che lo guardava a braccia incrociate.
-Tanto niente potrà portarti da lei, è come se fosse sparita, quella "X" che tanto seguimi sulla tua mappa è come svanita nel nulla.- concluse con voce atona.
-Bastardo.- sputò.
Calum gli tirò un calcio sul petto, il corpo di Ashton si imbatté di nuovo contro il muro scrostato, facendo cadere un piccolo pezzo di vecchio intonaco.
-Sono solo realista.- soffocò il riccio prendendosi la bandana dalla testa e posandola poco dopo di fianco alle sue gambe stese.
-Gliel'hai detto solo perché quando ho messo gli occhi su Evans hai capito che era una bella ragazza e allora volevi portarmela via.- alzò la voce Calum -È sempre stato così, quando io volevo qualcosa, tu eri pronto a prendermela.-
-Tu sei come me.-
-Non paragonarmi a te, stronzo ipocrita.-
-Hai ragione, tu sei molto peggio.-
Il piedi di Calum lo colpì al viso facendolo urlare, girò la testa da un lato prima di sussurrare.
-Io non l'ho mai sfiorata con un dito, non l'ho mai picchiata. Sei te il cattivo in questa storia.-
Il ragazzo dai capelli neri abbassò il busto, piegandosi in avanti e prendendo Ashton per il colletto della maglia, lo alzò leggermente per guardarlo negli occhi spenti. Come i suoi.
-Perché poi?- sussurrò sorridendo il riccio -Per avere un po' di attenzioni?-
Calum emise un gemito strozzato prima di alzare la mano chiusa a pugno e schiantarla contro la mascella di Ashton.
Ancora.
E ancora.
E ancora.
Parole:
-Il Super-Io è in poche parole quella parte della nostra mente che ci impone dei limiti (che spiegazione di merda, la mia prof mi ammazzerebbe😂👍)
-Broca invece era un simpatico uomo che studiava le Afasie, che è quando praticamente hai la parola sulla punta della lingua ma non riesci a dirla. E questo francese ha scoperto, sezionando il cervello di un uomo che in vita aveva questo problema delle Afasie, che una parte della cervello era lesionato. Quindi la parte del cervello lesionata che ti fa dimenticare momentaneamente una parole si chiama "Area di Broca."
Non so se avete capito qualcosa ma spero di avervi spiegato almeno un po' cosa vogliono dire ahaha.
Alla prossima.
ciao ciao
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Heartache
FanfictionUn ragazzo con così tanti piercing e tatuaggi non poteva che essere il pericolo messo dentro a due Vans nere. -È fuori controllo.- -Lo so.- //Scrittrice di Mess, Disconnect, Disconnect 2, Super-Hero.//