Portava tutta la sua forza contro i pedali neri della bici, stringeva i lati del manubrio fino a non sentirsi più le dita.
Aveva il viso alzato mentre leggeva velocemente i cartelli che costeggiavano le strade deserte di quel mercoledì pomeriggio, il cappuccio le era caduto dalla testa appena aveva preso a pedalare ad un ritmo frenetico.
La voglia di vedere Calum saliva ad ogni metro, ad ogni energia che consumava, ad ogni spinta.
Chiuse gli occhi per qualche secondo, il fatto è che voleva avercelo faccia a faccia.
I ricordi non le bastavano più, aveva bisogno di vedere il suo viso, i suoi occhi cercarla tra i corridoi. Forse questa era la parte che le mancava di più, il fatto che lui non avesse più bisogno di lei, il fatto che non l'assillasse più.
Lei non era più la sua ombra, ora vagava senza meta cercando un altro corpo dove nascondersi.
Rise, lei non voleva possedersi. Aveva bisogno di lui perché voleva sentirsi sottomessa, voleva sentirsi dire cosa fare. E in ogni caso, contraddire.
Con la sua mente stava passando sopra a tutte le botte, tutte le strette e tutte le volte che l'aveva rotta.
Sentiva la gomma dei copertoni della bici strusciare contro l'asfalto, era così difficile farle andare avanti, come se le stessero dando del tempo per pensare. Come se volessero farle cambiare idea, Lexi scosse la testa.
Girò in un incrocio prima di trovarsi faccia a faccia con alcune ville colorate, il cuore iniziò a batterle in gola. Le faceva quasi male, come le cosce che pulsavano per il troppo sforzo dentro ai jeans stretti. Sentiva i capelli rossi appiccicati alla fronte e gli occhiali neri scivolarle per il ponte del naso.
Ansimò prima di fare l'ultimo sforzo finale, riusciva ad inquadrare la casa bianca degli Hood da metri di distanza. Diede una veloce occhiata alla strada e inchiodò di colpo.
Le gomme produssero un cigolio contro l'asfalto, Lexi guardò dritto davanti a se come se stesse assistendo ad un'apparizione.
Aveva ancora un piede appoggiato sul pedale mentre aveva allentato la presa sul manubrio. Il petto le si alzava e le si abbassava, era immobile davanti alla figura in mezzo alla strada.
Calum alzò la testa dalla striscia gialla che divideva le due corsie, schiuse le labbra trovando difficoltà a prendere aria. Lexi era li.
Guardò la bici sotto di lei poi riportò lo sguardo sui suoi occhi, era un peccato che il riflesso delle lenti spessi non gli lasciasse vedere il verde che nascondeva.
Ritornò al presente quando la ragazza buttò la bici a terra, fece dei passi in avanti.
Erano vicini. Non troppo ma abbastanza per Calum da sentire il suo profumo misto al sudore. Si sentiva morire, se avesse fatto un passo l'avrebbe raggiunta. Ma stette fermo, se l'avesse sfiorata lei sarebbe scomparsa. Ne era certo.
-Tu puoi prenderti il mio cuore come un criminale.-
Calum chiuse gli occhi, alzò leggermente il mento verso il cielo. La sua voce era così bella, l'espressione quasi arrabbiata che aveva in quel momento lo rese felice. Forse era solo il fatto di averla li.
-Non mi farai mai credere che te ne importa davvero.- continuò, la sua voce era senza emozione -Quindi cingimi il collo e non lasciarmi andare, incasinami per bene finché non ti chiederò di più.-
Lui abbassò lo sguardo su Lexi, le sue parole risultavano così confuse.
-Tu lo sai che puoi prenderti tutto da me, hai quello che vuoi quando mi tocchi, sai che potresti farmi del male se lo vorresti.- fece un passo avanti -Sto camminando nel sentiero dei cuori spezzati e credo che non me ne importi.-
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Heartache
FanfictionUn ragazzo con così tanti piercing e tatuaggi non poteva che essere il pericolo messo dentro a due Vans nere. -È fuori controllo.- -Lo so.- //Scrittrice di Mess, Disconnect, Disconnect 2, Super-Hero.//