Capitolo 46

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Calum si sdraiò sul divano, si portò le braccia dietro la testa sollevando quest'ultima verso il soffitto. 

Sentì la porta aprirsi ma non fece caso al ragazzo che lanciò le chiavi sul tavolino dell'entrata fischiettando, Calum aggrottò la fronte chiudendo gli occhi.

-Stai fischiettando?- chiese confuso.

Per quanto conoscesse Luke, da un po' di anni, lo aveva sempre trovato un ragazzo solitario. Non parlava molto perchè non ne aveva bisogno, se ne stava per conto suo ed era anche felice se aveva con se una sigaretta e un accendino. 

Quello sarebbe stato un vizio che non gli avrebbe mai tolto nessuno, pensò.

-Si,- rispose incerto Luke -perchè?-

Il ragazzo steso sul divano alzò le spalle prima di ridacchiare -Così.- rispose.

Passarono qualche minuto in silenzio prima che Luke sbuffasse un -Ho conosciuto una ragazza.- 

Come se non volesse ammettere a se stesso che era felice di quella cosa, anche se ci provava, semplicemente non era mai stato bravo a trovare la ragazza giusta. Aveva sempre pensato che sarebbe lei venuta da lui.

Calum si mise seduto, gli fece un ghigno. -Come si chiama?-

Luke, che era ancora in piedi, borbottò qualche imprecazione prendendo di nuovo in mano il giubbotto e le chiavi di casa.

-Charlotte.- sussurrò. 

Calum annuì ancora una volta per poi vederlo prendere in mano la maniglia della porta di ingresso.

-Dove vai? Sei appena rientrato.- chiese divertito.

Luke rise -Fatti i cazzi tuoi.- rispose -Charlotte mi ha mandato un messaggio.- concluse.

-Ah.- sillabò Calum prima di salutarlo con un gesto della testa e vederlo andare definitivamente via.

Rimase interdetto, in un certo senso invidiava Luke perchè lui non aveva mai cercato nulla nella sua adolescenza, non si era mai aspettato nulla  di conseguenza non è mai stato stupito o ferito dai giorni che passavano mentre lui rimaneva da solo. E adesso gli si presentava questa ragazza.

Invece, Calum, che era da anni che faceva di tutto per essere notato da Lexi solo con la violenza era riuscito a farsi ricordare. Sapeva che era stato un metodo sbagliato, ma era disposto a fare di tutto pur di averla con se. Anche passare per il cattivo.

Si alzò dal divano scrollando le spalle, prese il telefono per chiamare Lexi e disturbarla mentre probabilmente stava facendo i compiti ma vide un messaggio e chiuse leggermente gli occhi per leggere le scritte nere sullo sfondo luminoso bianco.

Da: Connor     7:03  p.m

Possiamo vederci? Solo, è un po' che non parliamo.

Rispose velocemente per poi infilarsi la giacca e uscire di casa, gli aveva fatto piacere che gli avesse scritto. Dopo tutto erano ancora amici e a Calum non era piaciuto il fatto che non si erano più parlati.

Mentre camminava verso il luogo in cui si dovevano incontrare, uno dei tanti bar in centro, pensò a tutte le volte in cui aveva parlato a Connor di Lexi, a tutte le volte che lo a aveva costretto a seguirla per vedere dove andasse e con chi.

Pensò a quanto deve esserci rimasto male, sentire la persona a cui tieni di più perdere la testa per un altra persona. Calum non avrebbe retto, e per questo dovette pensare a quanto fosse stato bravo Connor. A quanta pazienza deve aver avuto e a quante lacrime doveva aver versato.

Aprì la porta del bar sospirando quando un calore piacevole gli investì il viso, si tolse la giacca avvicinandosi a Connor che era seduto in un tavolino in mezzo alla piccola sala. 

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