Canzone per il capitolo: "Take me to church" Hozier.
Cover sopra di Ed Sheeran.-----------
-Porca troia.- urlò tirando un calcio all'anta dell'armadio.
Lexi si strinse in un angolo, accarezzandosi una mano come per rassicurarsi. Guardava Calum tirare calci e pugni contro tutto quello che incontrava.
Lei lo fissava da lontano avendo paura di essere messa in mezzo, ne sarebbe stato capace. In quel momento e da come i suoi occhi si illuminarono in modo oscuro, Lexi capì che si trovava nel posto giusto ma nel momento sbagliato.
Il peggiore che potesse trovare.Il pugni di Calum andò a colpire la scrivania di Lexi, facendo saltare alcune biro che finirono in mezzo al tappeto peloso.
Lei era immobile, in silenzio, pregando di non subire in prima persona quelle cattive intenzioni. Il corpo iniziò a farle di nuovo male, la sua mente le fece rivivere tutti i lividi e i graffi. Poteva sentire la pelle contusa ancora sui fianchi e sulle gambe.
Seguiva la sua figura con gli occhi verdi come aveva sempre fatto, cercava di non respirare per non attirare la sua attenzione. Calum tirò un altro calcio e fece cadere la sedia vicino alla porta che aveva sbattuto subito dopo che Lexi si era infiltrata nella stanza.
-Non possono farlo!- sentì urlare Calum alzando le mani verso al soffitto, subito dopo se le strinse contro il viso come per strapparselo.
Era senza controllo, e Lexi neanche sapeva il perché. Prima di calmarlo voleva farlo sfogare, farlo stancare e sfinire.
Era fuori controllo, chiuse gli occhi per poi riaprirli e fissare fuori dalla finestra. Appoggiò le mani contro al davanzale facendo contrarre tutti i muscoli delle braccia.
La pelle tesa brillava sotto la luce serale che aveva invaso la camera scura di Lexi, lei, ancora ferma nel suo angolo, aspettava.
Questa era la calma che precedeva l'ira. Calum la stava caricando, accumulandola tutti in un punto. A seconda del punto che avrebbe scelto avrebbe fatto più male a Lexi.Lei sperava con tutto il suo corpo che non avesse scelto la testa, troppo offuscata dagli avvenimenti ancora a lei sconosciuti. Avrebbe voluto vedere quella tensione sciogliersi in un pianto.
Così fu.Il corpo longilineo di Calum si accasciò al pavimento, lentamente si appoggiò al muro sotto alla finestra stringendo le gambe al petto e appoggiando la testa sulle ginocchia.
Esse erano scoperte dai tagli che aveva sui jeans scuri, la canotta chiara invece gli scopriva le braccia e Lexi poteva vedere anche leggermente i suoi fianchi contratti per stare in quella posizione così strana per il suo carattere espansivo.
Sembrava volesse implodere, far scoppiare l'interno del suo corpo senza ferire chi gli stava accanto.Il ciuffo biondo sparì oltre le sue gambe rannicchiate, si vedeva solo quasi più il collo colto da piccoli spasmi, anche le spalle ben presto presero un ritmo singhiozzante.
Dei piccoli gemiti riempirono la stanza, Lexi si avvicinò perdendo tutta la ragione che aveva cercato di accumulare negli ultimi minuti osservandolo.
Sembrava così fragile.
Si avvicinò lentamente e poco dopo si fermò, lo guardava dall'alto.
Portò una mano vicino alla sua testa ma fu bloccata, Calum le strinse il polso alzando il viso verso di lei.Le guance arrossate e le labbra gonfie erano la cosa che Lexi notò subito, inclinò la testa quando osservò delle linee contro luce sul suo viso e uno strano luccichio a contornare i suoi occhi neri.
Le labbra schiuse facevano fuoriuscire un leggero respiro, Lexi si abbassò appoggiando le ginocchia contro il pavimento. Arrivò all'altezza del suo viso.-Non è giusto.- gemette Calum a bassa voce.
-Cosa, Cal?- chiese sempre a bassa voce Lexi. Voleva tenerlo in questo tono pacato e quasi oltre al limite non facendoglielo superare.
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Heartache
FanfictionUn ragazzo con così tanti piercing e tatuaggi non poteva che essere il pericolo messo dentro a due Vans nere. -È fuori controllo.- -Lo so.- //Scrittrice di Mess, Disconnect, Disconnect 2, Super-Hero.//