Pose la mani a coppa sotto il getto di acqua fredda, la guardava riempirle le mani per poi sgorgare dai bordi provocando un rumore più sordo contro la ceramica del lavandino. Aveva i gomiti appoggiati mentre la schiena era inarcata verso lo specchio.
Passavo lo sguardo dal suo viso alle sue mani piene d'acqua, le forme delle sue dita erano leggermente sfasata a causa del liquido che si muoveva e rintoccava quando lasciava il rubinetto.
Si chinò più in avanti e si passò le mani piene sul viso, aprì subito gli occhi guardandosi allo specchio.
Le goccioline percorrevano il suo profilo prima di cadere e scomparire dalla sua visuale.
-Stupida.- sussurrò a se stessa.
Da una settimana diceva solo quella parola, da quando aveva dato le spalle alla persona che la faceva restare in piedi sembrava riuscire a dire solo quello. Perché, nonostante Calum l'avesse buttata a terra tante volte, l'aveva sempre fatta rialzare. Le aveva insegnato ad essere sorda alle voci delle persone che la prendevano in giro, sentiva solo quella roca di Calum. Chiara, forte.
Lui era l'anima mentre lei era il corpo, lui la comandava e in quel momento Lexi pensava che le andasse bene così. Farsi dire cosa doveva fare, come doveva farlo. Essere sottomessa a lui le dava una certa sicurezza, come quella di non essere sola. Come lo era in quel momento.
Spostò la traiettoria dietro alle sue spalle attraverso lo specchio, Calum era appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto, una gamba tirata su mentre l'altra faceva da fermo contro le piastrelle del bagno della scuola.
Un sorriso sghembo gli dipingeva il viso, sembrava così sicuro, lei se lo ricordava così. Bello, sicuro, senza paura.
Lexi si alzò e si girò, appoggiando le mani contro il lavandino per tenersi in piedi. Vide l'immagine di Calum staccarsi dal muro, fece due passi cadenzati per poi far marzo davanti alla ragazza.
Lei era totalmente sotto il suo sguardo scuro, oltre gli occhiali neri e spessi lo vedeva osservarla, era diventato serio. Aspettò con ansia quando notò che lui aveva alzato una mano ambrata verso di lei.
Chiuse gli occhi verdi abbandonandosi a quel tocco.
-Ti ricordi ancora così bene cosa provavi quando ti toccavo?- soffiò Calum.
Lexi annuì leggermente senza aprire gli occhi.
-Hai davvero una bella memoria sfigata, ti ricordi così tanto della mia persona, un po' di invidio.- disse.
-Calum non direbbe mai una cosa del genere.- ridacchiò Lexi.
Aprì gli occhi ancora con un rimasuglio di sorriso sui denti.
-Ma io sono il Calum che vorresti.-
Lexi annuì, sentì il cuore andarle in gola come se si fosse bloccato, il ragazzo davanti a lei si inclinò in avanti. Le sfiorò le labbra per poi attaccarsi di più ad esse, dolcemente le mosse. Come una carezza, calda e rassicurante. Cosa che non era mai stata, ma Lexi voleva godersi quella speranza, quell'idea e quella fantasia che aveva su Calum.
Si mise in punta di piedi toccandogli il naso mentre lo baciava, il ragazzo dopo poco si staccò sorridendo.
-Peccato che non sono reale.- sussurrò.
-Già.-
Rimasero in silenzio a guardarsi.
-Non lasciare che ti lasci andare.-
Lexi inclinò la testa guardandolo, era uguale a Calum fisicamente ma non caratterialmente.
-Calum non mi ha mai voluto.- disse con voce piatta Lexi, lo aveva ripetuto così tante volte nella propria testa.
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Heartache
FanfictionUn ragazzo con così tanti piercing e tatuaggi non poteva che essere il pericolo messo dentro a due Vans nere. -È fuori controllo.- -Lo so.- //Scrittrice di Mess, Disconnect, Disconnect 2, Super-Hero.//