Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗

~Capitolo 4~

Appena arrivata a casa mi butto sul letto senza nemmeno cambiarmi, ho bisogno di una lunga dormita.
È stata una serata assurda e mi sento molto stanca.
Pochi secondi e sprofondo nel sonno...

Sento il telefono squillare, mi è arrivato un messaggio.
È mia sorella che mi augura una buona giornata.
"Buona giornata anche a te Sis. Mi manchi da morire".
Senza lei non riesco a stare, non ci siamo mai staccate per più di dieci giorni.
Sto impazzendo qui da sola.
Sono le undici, oggi per fortuna il mio turno inizia dopo pranzo.
Appena mi alzo dal letto sento sempre quel senso di stanchezza che in questi giorni mi sta perseguitando. Vado in terrazza ma il tempo non è dei migliori, presto arriverà la pioggia.
Io la odio,mi mette di cattivo umore.

Trascorrere il pomeriggio a lavoro, da sola è dura,quanto vorrei stare a casa a guardare una bella serie tv. Il tempo sembra non passare mai.
Alle cinque finalmente stacco.
Decido di tornare a piedi a casa, il cielo è ancora nuvoloso ma ho voglia di passeggiare e di ascoltare della musica.
Prendo le cuffiette,le attacco al cellulare ed ascolto la mia playlist preferita "Ultimo".

"Ho perso voli, ho perso treni, ma il mondo l'ho trovato sotto ai piedi.
Pianeti. Amo questa canzone, è poesia pura.

Faccio pochi passi ed inizia a girarmi la testa, non vedo bene, non sento più le gambe.
Affero la bottiglietta che ho dentro la borsa e bevo un po' di acqua e con fatica riesco a tornare a casa.
Appena arrivata chiamo un dottore in modo che mi possa visitare, giusto per stare più tranquilla.
Vivo da sola e sono spaventata.

La diagnosi del dottore è:troppo stress e troppa ansia.
Con qualche giorno di riposo tutto si sistema ma devo stare più tranquilla.
Chiamo Vanessa devo avvisarla.
"Ciao Vane, come va?".
"Sandra, tutto bene te?".
"Eh io oggi ho avuto un calo di pressione, il medico mi ha ordinato qualche giorno di riposo. Quindi non verrò a lavoro.
"Va bene, stai tranquilla. L'importante che non sia nulla di grave".
"Domani comunicherò tutto, ma credo che lunedi potrò rientrare".
"A lunedì allora, se hai bisogno di qualsiasi cosa chiamami".
"Grazie Vane".
Sto male ma non fisicamente, già la prima settimana salterò giorni di lavoro ed io che volevo fare bella figura.
I miei occhi si riempono di lacrime ed inizio a piangere, il mio pianto non riesce a fermarsi.
Passo così l'intera nottata.

I giorni di riposo mi hanno aiutato a pensare di più a tutto quello che mi sta accadendo, sono stata fortunata ad avere questo lavoro.
Ora devo trovare un modo per far funzionare ogni cosa.
Ho sentito tanto i miei genitori, senza raccontargli quello che è accaduto, loro sono al mio fianco e mi aiuteranno ad andare avanti.
Oggi è domenica sono davanti alla tv a mangiare il mio gelato preferito, nocciola e fior di latte, mentre guardo la serie A. La Juve per fortuna ha giocato ieri, quindi posso godermi le altre partite.
Amo passare così i miei pomeriggi:  calcio e relax.
Squilla il telefono, notifica di Whatsapp da un numero che non conosco.
Apro il messaggio
"Ehi ciao Sandra, sono Paulo mi sono permesso di chiedere il tuo numero perché sono giorni che non ti vedo a lavoro. Come stai?".
Sgrano gli occhi, non ci posso credere. Perché Paulo Dybala si preoccupa per me? Ora cosa devo rispondere?
Con le mani tremanti inizio a scrivere
"Ciao Paulo non c'è nessun problema, mi sento meglio domani torno a lavoro.
Grazie mille per il pensiero, sei davvero gentilissimo. Tu come stai?".
"Io sto bene, ma vorrei chiederti una cosa. Ti dispiace aprire la porta di casa tua? sono qui sotto voglio passare a farti una visita, sempre se non è un problema".
Oddio mio! Paulo vuole venire a casa mia a trovarmi, anzi è già qui fuori.
Mi affaccio dal balcone della cucina e lo intravedo, aspetta la mia risposta.
Sono tutta spettinata ed anche in tuta.
Non so cosa fare.
Il mio istinto mi guida, vado ad aprire il portone e gli invio
"Sali pure".
Dopo pochi secondi sento il suono del campanello...

•Siete curiosi di sapere cosa succederà?
Spero vi piaccia questo capitolo•