~Capitolo 13~

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Anche questa settimana è trascorsa, con Paulo purtroppo non ci siamo visti. Lui ha tanti impegni che lo tengono lontano da Torino.
Qui procede tutto per il meglio, sono abbastanza tranquilla e vivo tutto con serenità.
Vanessa non è tornata a lavoro ed ora è a casa dai suoi,ho provato a contattarla ma non mi risponde. Mi dispiace tanto perché credo che le sia capitato qualcosa anche se non so come aiutarla.
Ora sono sotto casa, sono scesa per controllare la cassetta della posta e aspetto Paulo.
Lo vedo.
Viene verso di me e corro ad abbracciarlo.
Indossa il cappellino che gli ho regalato, è bellissimo.
"Finalmente! Quanto mi sei mancato" Stretta nelle sue braccia mi sento protetta.
Mi da un bacio sulla fronte e poi uno sulle labbra.
"Andiamo su, ho bisogno di stare con te".
Gli prendo la mano e ci dirigiamo verso le scale.
"Dai Paulo, saliamo con l'ascensore non ho voglia di camminare".
"Ma sono solo due piani. Sei proprio una sfaticata sai?" Dice ridacchiando.
"Dai vieni con me".

Ci infiliamo nell'ascensore e lui si avvicina, mette le mani sui miei fianchi e inizia a baciarmi lentamente.
Booom. Sentiamo un boato fortissimo.
"Paulo che sta succedendo?" chiedo impaurita.
"Tranquilla si è solo bloccato l'ascensore" risponde con la solita calma.
"Ora che facciamo?".
"Guarda qui c'è un bottone per dare l'allarme, lo schiaccio e in poco tempo dovrebbe ripartire".
Preme il pulsante ed appare un messaggio:
"Segnalazione ricevuta, l'ascensore ripartirà tra un'ora".
"Va bene mettiamoci comodi allora" dice Paulo sedendosi per terra. Mi metto vicino a lui ma non respiro molto bene.
"Paulo ti devo dire una cosa, sono claustrofobica ed i luoghi chiusi mi fanno stare male. Mi manca l'aria" comincio ad agitarmi.
"Ehi, ehi. No panico. Ora troviamo una soluzione". Riesce sempre a trasmettermi sensazioni positive.
"Ok. Mi fido di te" mi sorride e cerco di ricambiare anche se con fatica.
"Facciamo un gioco. Ti faccio domande su cose che ancora non so di te, chi non risponde anche ad una sola domanda paga pegno. Così pensi ad altro e non stai più male".
"Inizio io allora dimmi un tuo difetto" anche perché ancora io non ne ho notato nessuno.
"Sono quasi perfetto" dice ridendo 
"Ma un difetto me lo trovo, sono permaloso. Ora tocca a te".
"Io te ne dico tre così non resterai sopreso in futuro.
Sono permalosa, orgogliosa e testarda".
"Wow sei una tipa tosta allora eh" mi mette un braccio intorno al collo e mi lascia un bacio sulla guancia.
"Ora vado io. Sandra, Sandrina dimmi almeno due cose che non so di te".
Ci penso per alcuni secondi, ho paura di rispondere, parlare di me non è facile.
"Allora la prima è amo il calcio e la Juve".
"Mmh questo lo avevo intuito. La seconda? Sputa il rospo non far la timida con me" ci guardiamo negli occhi.
"Non so cosa siamo io e te e cosa diventeremo, ma ci tenevo a dirti che tu saresti il mio primo ragazzo" mi fermo un attimo " il primo ragazzo in tutto" concludo abbassando lo sguardo.
"Intendi anche in quel senso?" chiede lui stringendomi la mano.
"Si saresti il primo in tutto" non riesco a guardarlo in faccia.
"Ehi" poggia le dita sul mio mento e lo solleva "guardami" i nostri occhi si incontrano.
"Quando arriverà quel momento io sarò con te, pronto a guidarti senza mai giudicarti. Non avere paura". Mi bacia sulle labbra.
"Ora dimmi tu due cose che non so di te" esclamo per cercare di distogliere la sua attenzione.
"Fammi pensare. Allora la prima volta che ti ho incontrata a Vinovo ho capito che saremmo andati d'accordo. Il tuo sguardo mi ha fatto capire che eri una persona speciale". Le sue parole mi fanno battere forte il cuore.
"Conoscendomi hai confermato la tua idea iniziale?" Ora non riesco a staccargli gli occhi di dosso.
"Sei molto di più di quello che immaginavo". Mi butto tra le sue braccia e lo bacio con passione.
Sento muoversi qualcosa.
Ci stacchiamo. L'ascensore riparte.
"Promettimi che la prossima volta saliremo dalle scale" dice ridendo Paulo che bel frattempo mi aiuta ad alzarmi.
"Promesso. Ah comunque devi pagare pegno perché mi hai detto solo una cosa su di te. Quindi ho vinto io" alzo le mani al cielo soddisfatta.
"Mi arrendo, pagherò pegno".

Mentre Paulo si accomoda sul divano io vado in cucina per prendere un po' di dolce che ho preparato sperando che gli possa piacere.
"Sandra vado un attimo in bagno" mi urla dall'altra stanza.
"Va bene" rispondo mentre prendo il cellulare e vado su instagram.
Girando sulla mia home trovo un'intervista di Antonella la ex di Paulo:
"La popolarità e le ragazze che gli facevano il filo hanno rovinato la nostra storia. Lui ha sempre negato di avere altre storie, ma a un certo punto ho smesso di credergli".
Quanto mi ha fatto male leggere queste parole. Resto impietrita davanti allo schermo.
"Ehi che succede?" chiede Paulo entrando in cucina.
"Paulo sta dicendo la verità?". Gli porgo il mio telefono e lui legge con attenzione.
"Non dar retta a queste stronzate" dice con rabbia.
"A me interessa sapere solo se è vero, niente altro" ribatto convinta.
"Ora fai la fidanzatina gelosa? Non siamo ancora fidanzati chiaro? Sono cose del mio passato e tali devono restare". Il suo sguardo è cambiato, la sua espressione è tesa.
"Perché reagisci così? La mia era una semplice domanda" rispondo con voce tremante.
"Basta mi è passata la voglia. Stai insinuando che sono uno che prende in giro le persone. Quando capirai che non è così possiamo riparlarne". Va via sbattendo la porta senza darmi il tempo per spiegare.
Io resto immobile e poi mi abbandono in un pianto disperato.

• Salve ragazzi, come in ogni relazione anche Sandra e Paulo affrontano i primi problemi. Che ne pensate?
Ho letto le vostre proposte per la ship. Votate quella che vi piace nel commenti tra:
1- Sandrulo
2- Sandulo
3- Saulo
Anche se non rispondo sempre leggo tutto quello che mi scrivete e vi ringrazio di cuore.
Un bacio•

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora