~Capitolo 48~

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Sandra's pov
Tranquillità.
È ciò che questo posto mi trasmette.
Mi sono trasferita da poco, ma qui sto meglio.
Gli attacchi di panico sono spariti, riesco a rilassarmi e persino a sorridere.
Un luogo isolato e lontano dallo stress è esattamente quello che il dottore mi ha consigliato per scacciare via il senso di soffocamento che accompagnava le mie giornate.
Un piccolo paesino in montagna è diventato la mia nuova casa.
Il posto in cui rinascere e scacciare via i cattivi pensieri.
Lasciare Torino non è stato semplice, ma era la scelta giusta da prendere, per me e per Paulo.
Non l'ho più sentito e visto.
Il peso di ciò che ho fatto mi stava schiacciando. Non riuscire a spiegare le mie emozioni, le mie sensazioni mi stava distruggendo.
Ora lui avrà tutto il tempo necessario per andare avanti. Per ricominciare.
Non mi vedrà, non mi sentirà. Penserà che io sia scappata con Bryan e così avrà più motivazioni per dimenticarmi.
Sento solo la mia famiglia e Vanessa, mi stanno vicini e mi comprendono.
Mia sorella sarebbe voluta venire qui con me, ma non ho il coraggio di affrontare le persone che amo.
Voglio vivere il mio dolore in solitudine, voglio evitare di parlare di Paulo,di Bryan e di quello che è accaduto.
Qui trascorro le mie giornate lavorando come cameriera in un hotel, mi permette di pagarmi un monolocale e di avere la mente occupata.
Quando non lavoro sono in oratorio, aiuto i bambini a fare i compiti. Io amo i bambini, la loro ingenuità e la loro dolcezza, ma soprattutto riesco a sentirmi utile, a sentirmi viva.

Paulo mi manca da impazzire, lo cerco nelle parole e nei gesti degli altri.
Lo vedo nei miei ricordi, costantemente, continuamente. Ed ogni ricordo mi strazia il cuore, perché mi porta alla mente quello che ho fatto.
Non riesco a perdonarmi, non accetto di aver rovinato tutto per una debolezza. Ho messo a rischio il mio amore per un qualcosa che apparteneva al passato, per un qualcosa che ora non esiste più.
Il senso di colpa mi toglie il sonno, ed ogni notte è sempre la stessa storia.
Cerco di allontanare i pensieri guardando la tv, è l'unico modo per provare a spegnere il cervello.
Ma oggi non ci riesco, non ce la faccio.
Prendo il telefono ed inizio a guardare le mie foto con Paulo. Le lacrime scendono inevitabilmente, i nostri momenti unici e speciali racchiusi in semplici scatti.
Mi manca da impazzire.
Vado sul suo profilo instagram dove ci sono delle nostre foto insieme, i nostri commenti dolci.
Ho un profilo nuovo ma per fortuna non ho eliminato quello precedente, così se avrò voglia potrò riaverlo. Lì ci sono tantissimi ricordi miei e di Paulo.
Ha anche caricato una storia, la curiosità è troppa così la visualizzo.
La guardo bene e resto senza fiato.
È una suo foto in cui si vede bene il nostro tatuaggio sul polso e vicino ha inserito una frase "Pensando en ti".
Non ci credo, non ci credo.
Il mio cuore esplode di gioia.
Vorrei chiamarlo e sentire la sua voce, vorrei dirgli quanto lo amo.
È più di un mese che non lo sento. Giorni in cui sono stata davvero male, non rispondeva ai miei messaggi e alle mie chiamate. Non potevo vederlo e sentivo davvero il mio cuore rompersi a pezzi ogni qualvolta non ricevevo segnali da parte sua. Questo messaggio mi lascia uno spiraglio di speranza ed io voglio crederci fino alle fine.

Ho il cuore in gola ed ogni passo che compio fa aumentare le mie insicurezze.
Il mio corpo trema, l'ansia quasi mi toglie il fiato.
Pochi minuti e lo rivedrò, ho preso il primo treno e sono tornata a Torino ed ora sono sotto casa sua, un tempo casa nostra.
A momenti dovrebbe uscire per andare ad allenarsi, lo sto aspettando vicino la sua auto ma non sono poi così convinta di avere la forza per affrontarlo.
Non so cosa mi aspetta, non so chi mi troverò davanti.
Il portone si apre ed esce lui, bello come non mai. Si avvia nella mia direzione senza staccare mai gli occhi dal telefono, ho tempo per guardalo, per osservarlo.
Come ho potuto pensare, anche solo per un attimo, di vivere senza di lui?
Solo quando è a pochi passi da me alza lo sguardo, mi vide e resta di stucco.
"Sandra" mi guarda come se avesse visto un fantasma.
"Ehi ciao" dico timidamente.
"Non mi aspettavo di trovarti qui" esclama dubbioso.
Lo guardo negli occhi e percepisco quanto sia distante da me.
"Che sei venuta a fare?" domanda con tono minaccioso.
Sono senza parole, non riesco a parlare.
"Sono mesi che non ci vediamo Paulo" l'emozione è troppo forte, incontrarlo dopo tutto questo tempo è così strano.
"È stato meglio così" risponde senza nemmeno guardarmi.
Al suono delle sue parole il mio cuore si ferma, mi sento una cretina, una stupida.
"Ho sbagliato a venire, sbaglio sempre tutto con te" esclamo delusa, giro i tacchi e inizio ad allontanarmi.
Ho creduto ad un suo segnale, pensavo volesse parlare con me, discutere, affrontare la situazione ed invece nulla è cambiato.
Ho perso Paulo, l'ho perso per sempre.
Credo mi abbia già dimenticato, nei suoi occhi non ho visto emozioni.
Cammino distrattamente senza una meta, i miei pensieri viaggiano molto più velocemente delle mie gambe e mi rendo conto di essermi persa.
Mi fermo, mi siedo sul marciapiede.
Mi sento spaesata e sola, non so più che fare.
Nascondo la testa tra le mani sperando di ritrovarmi per magia a tre mesi fa, a quando tutto era perfetto.
Sento il rumore di una macchina avvicinarsi a me, non alzo lo sguardo, ho paura che possa succedermi qualcosa.
L'auto si ferma, qualcuno scende e si avvicina a me. Io resto nascosta. 
"Sandra" è la sua voce, è la voce di Paulo.
Si accovaccia e poggia le mani sulle mie.
Alzo la testa, lo guardo per un secondo e scoppio a piangere.
"Come ci sei finita qua?" domanda preoccupato.
"Mi sono persa" rispondo confusa.
"Vieni, sali in macchina" mi alzo e afferro la sua mano.
"Abbracciami ti prego" chiedo disperata.
Lentamente mi stringe tra le sue braccia ed io vorrei restare così per sempre.

Salve ragazzi i Saulo si sono incontrati nuovamente, cosa succederà?
Riusciranno a ritrovarsi?
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Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora