~Capitolo 24~

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Paulo's pov
La sto riaccompagnando a casa.
L'hanno dimessa dopo aver fatto nuovamente i controlli, per fortuna sta bene.
Non le ho raccontato nulla di quello che ho scoperto cercando in tutti i modi di evitare l'argomento. Scoprire la verità in questo momento potrebbe provocarle altro male, aspetterò ancora prima di parlarle.
Sono stato un cretino e sono certo che lei sarà su tutte le furie appena saprà quello che è accaduto.
Non voglio perderla. Mannaggia a me.
"Paulo mi senti? Vuoi scendere dalla macchina o resti ancora qui per molto?" non mi ero reso conto di essere arrivato sotto casa sua.
"Scusami amore ero sovrappensiero" non so dire le bugie, mi sgamerà presto.
"C'è qualcosa che ti preoccupa?" chiede incuriosita.
"No piccola va tutto bene" la guardo e al solo pensiero di farla soffrire mi duole il cuore.

Sono stato con lei per tutto il giorno, mi sono assentato solo nelle due ore di allenamento.
Le volevo preparare la cena ma lei è davvero una testa dura e solo ora, dopo aver sistemato ogni cosa, si stende sul divano con la testa appoggiata sulle mie gambe.
"Mi sento un pochino stanca" dice mentre le tocco i capelli.
"Non ti sei fermata un attimo oggi, ti avevo detto di stare a riposo. Non mi dai mai ascolto".
"Non è vero" risponde e nel frattempo prende la mia mano e l'avvicina alle sue morbide labbra,un bacio caldo ed inteso. Intreccia le sue dita nelle mie per poi poggiare le nostri mani sul suo cuore.
Sento il suo battito chiaro e forte, come se potessi catturarlo.
"Come mai ti batte così forte?" chiedo incuriosito.
"Sei tu la causa. Quando ci sei tu al mio fianco è sempre così, non mi abituo mai alla tua presenza". È così bella! Ma non solo fisicamente, è bella la sua anima, sono belli i suoi pensieri, sono belli i suoi sentimenti.
Amo tutto di lei.
Per questo non posso continuare a mentire.
"Amore ascolta ti devo parlare" dico con tono serio.
"Paulo che c'è? Mi devo preoccupare?" si alza subito per sedersi a gambe incrociate.
"Sai perché sei scappata fuori ieri sera? Stavi parlando con Miralem" mi guarda facendomi capire di proseguire con il mio discorso.
"Ti stava raccontando un episodio successo qualche sera fa quando tu eri giù dai tuoi".
"Che episodio?"
"Ti ha detto di avermi visto con Antonella".
"Antonella la tua ex?" domanda stizzita, inizia ad agitarsi.
"Si lei, ci siamo incontrati per caso e abbiamo trascorso la serata insieme".
"E poi?"
"Poi..." non trovo il coraggio per dirglielo. I suoi occhi così impauriti non li avevo mai visti.
"Che avete fatto? Siete andati a letto?" dice alzando la voce.
"No" rispondo abbassando lo sguardo "solo un bacio".
"Ah si per te è solo un bacio. Hai baciato una ragazza che non sono io ti rendi conto della gravità del fatto? E guardami mentre ti parlo".
Riesco ad alzare appena lo sguardo.
"Ci saresti andato a letto?" la sua voce è rabbiosa.
"Non lo so. Non ci ho pensato".
"Paulo non dirmi cazzate. Mi stai facendo perdere la pazienza. Ci saresti andato si o no?".
Rimango in silenzio.
Non voglio raccontare altre bugie ma non riesco a dire quello che penso, non voglio ferirla.
"Mi devi rispondere hai capito?" il suo viso è squarciato dalle lacrime, mi prende per un braccio e mi strattona.
"Probabilmente si. Ma non l'ho fatto perché ti amo".
Si alza in piedi di scatto prende la mia giacca e il cappello e me le butta addosso.
"Esci da questa casa subito. Mi fai schifo."
"Amore parliamone con calma".
"Calma? Ma quale calma. Ti sei baciato con la tua ex, ci avresti anche scopato e mi dici di stare calma?
Mi hai mentito dicendo che non provi più nulla per lei, hai perso la mia fiducia".
"Ma è successo per caso, non capiterà più. Te lo giuro. Io voglio te, ti prego credimi".
"Non me ne frega niente, puoi uscire insieme a lei, puoi fare i tuoi porci comodi quanto ti pare tanto a me non mi vedrai più.
Scordati della mia esistenza".
"Prova a capirmi, è successo anche a te con Bryan".
"No ti prego non fare paragoni assurdi.
Innanzitutto io non l'ho baciato, sono scappata subito da te per raccontarti tutto mentre tu me lo hai tenuto nascosto.
Poi io non ci volevo finire a letto anzi solo la sua presenza mi infastidiva.
Quindi non fare questi discorsi e vai via."
"Sapevo che ti saresti arrabbiata. Ma almeno dammi la possibilità di spiegare". Mi avvicino e cerco di abbracciarla lei si oppone fortemente.
"Non c'è niente da spiegare. Puoi tornare da lei. Io mi faccio da parte, tanto forse era questo che volevi".
"Ti sbagli io voglio e vorrò sempre te".
"Mi dispiace ma le tue parole non significano niente ormai. Vattene e non farti vedere più".
"No ti prego parliamo".
"Ti ho detto che devi andare via" dice con tutta la voce che ha in corpo. Il suo pianto ora è disperato. Non posso vederla così.
Prendo le mie cose e con il cuore a pezzi lascio la sua casa.

Sandra's pov
Sono stesa sul pavimento non so da quanto tempo il mio corpo ormai è diventato un ghiacciolo, ho un freddo allucinante. Dovrei alzarmi ma non ho la forza, ho finito le lacrime e la testa mi sta scoppiando. Mi sento come se mi avessero preso ripetutamente a calci e pugni, anzi peggio perché in quel caso avrei provato solo dolore fisico. Mi sento come se mi avessero stritolato il cuore e l'anima.
Sono distrutta.
Delusa.
Arrabbiata.
Demoralizzata.
Tutto questo perché ancora una volta mi sono innamorata della persona sbagliata.
Vorrei che fosse un incubo, un brutto sogno, perchè la realtà mi fa troppo male.
Mi ero illusa di aver incontrato l'uomo giusto, l'uomo perfetto.
Ed invece ho trovato solo altro dolore.
Il telefono inizia a squillare interrompendo i miei pensieri pesanti. Non ho voglia di rispondere ho paura che sia lui, ma mi armo di coraggio e mi alzo da terra. Afferro il cellulare che si trova sul divano.
È Vanessa grazie al cielo.
"Pronto Vane" cerco di non far notare il fatto che abbia pianto per ore.
"Sandra sei a casa?"
"Si" rispondo la mia voce diventa tremante perché penso a Paulo, seduto proprio qui sul divano ed i miei occhi si appannano di lacrime.
"Che è successo? Non ti senti bene? Voglio passare da te proprio per sapere come stai".
"No sto bene, vieni che ti racconto tutto.
Non c'entra la caduta, è colpa di Paulo".
Mi libero in un forte pianto.
"Tranquilla Sandrina sto arrivando. Stai calma. Cinque minuti e sono da te".

•Salve ragazzi nuovi problemi per i nostri Saulo.
La loro è una rottura definitiva?
Fatemi sapere i vostri pareri.
Un abbraccio•

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora