~Capitolo 9~

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Sono sul divano a rilassarmi, stamattina ho fatto il mio turno a lavoro ed una volta a casa ho passato due ore in videochiamata con i miei. Quanto è bello vederli, mi mancano tanto. Anche loro però mi hanno visto e sentita più tranquilla, sono contenta che con il passare dei giorni la situazione stia migliorando.
Devo cercare di prendere solo il bello di questa nuova vita.
Stasera ho la cena con Paulo e Nahuel e sto iniziando ad agitarmi, non so perché questa situazione mi rende nervosa. Forse perché ci sarà il suo amico che non conosco, ho una strana sensazione.

Oddio sono in ritardo.
Dovrei essere già pronta ,Paulo sta arrivando. Ho impiegato troppo tempo per scegliere cosa indossare, alla fine ho deciso per gonna nera a vita alta e maglia a righe bianca e nera. Non c'è niente da fare amo troppo questi colori.
Sento il telefono squillare ed è lui.
"Sandrina siamo sotto sei pronta?"
"Paulo scusa due minuti e arrivo" .
"Va bene ti aspettiamo" dice ridacchiando.
Preparo in fretta la borsa, finisco di truccarmi e scendo.
Sono entrambi fuori dalla macchina, mamma mia il panico proprio.
"Eccola" si avvicina e mi dà un bacio sulla guancia.
"Nahuel lei è Sandra" ci stringiamo la mano.
"Piacere di conoscerti, sei un grande amico di Paulo vero?" esclamo accennando un sorriso che nasconde solo la mia ansia.
"Piacere mio, si noi siamo come fratelli" mi sembra uno di poche parole, mi sa che andremo d'accordo.
"Dai ora andiamo, ti piace il sushi Sandra?" Chiede Paulo guardandomi attentamente.
"Se vi dico una cosa promettetemi di non ridere?" dico leggermente imbarazzata.
"Promesso" risponde Paulo.
"Non ho mai mangiato il  sushi in vita mia" replico arrossendo un pochino.
Loro due si guardano e scoppiano in una rumorosa risata.
"Ma dai Paulo me l'avevi promesso"
"Eh lo so ma fai troppo ridere".
Si avvicina e mette il suo braccio intorno al mio collo,mi giro e ci guardiamo negli occhi.
"Dai scema, andiamo. Ti assicuro che ti piacerà". Sento il mio cuore accelerare.
Saliamo in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante.

Siamo arrivati, il tragitto non è stato lungo ma io sono stata quasi tutto il tempo in silenzio.
Non avevo voglia di parlare.
"Conosci questo posto?" domanda Paulo mentre scendiamo dall'auto.
"È quello di Claudio vero? L'ho visto più volte sui social".
"Si è il suo. Ti presenterò anche lui stasera va bene?".
"Oddio Paulo non so se sono pronta, Claudio è da sempre il mio idolo, tutto questo mi mette ansia" rispondo frettolosamente.
"Non me l'avevi mai detto questo,  sono tante le cose che non so di te".
Entriamo e ci accomodiamo al primo tavolo libero che troviamo.
"Allora che ordiniamo?Inizio ad avere fame" chiede Nahuel.
"Io mi affido a voi, non so nemmeno cosa si mangia qui."
"Sei in buone mani" dice Paulo facendomi l'occhiolino.

La cena procede bene, abbiamo mangiato degli ottimi piatti e piano piano sto iniziando anche a parlare con Nahuel. Mi ha raccontato della sua vita e della sua amicizia con Paulo.
Io ho parlato di meno, tanto gli ha spiegato tutto Paulo. Quando inizia a parlare è difficile farlo smettere.
"Ehi Paulo" Questa voce mi è familiare. Mi volto ed è Pjanic.
"Ciao Mira, vieni siediti qui con noi". Prende posto e si siede vicino a me, mi sento il suo sguardo addosso. Mannaggia a me e quando ho accettato questa cena.
"Paulo perché non mi presenti la tua amica?
Anche se so che già mi conosci" ahh l'umiltà di Miralem.
"Sono Sandra" dico cercando di essere meno antipatica possibile.
"Paulino fai sempre così, le migliori conoscenze le tieni solo per te" continua ad infastidirmi il suo modo di parlare.
"Mira smettila è una nostra nuova collega, lavora a Vinovo fa l'interprete. É una ragazza a modo, non infastidirla troppo" gli risponde un po' seccato.
"Ah ma tu sei sicuro che lei sia realmente così?" Paulo sta iniziando a cambiare sguardo. "O sei una di quelle che si mostra timida, seria solo per far colpo su qualche calciatore?" prosegue rivolgendosi a me.
"N-no sono fatta così" riesco a dire solo questo. Le sue parole mi hanno colpita in pieno. Divento rossa in volto ed inizio a tremare un po'. Guardo Nahuel e trovo conforto in lui,ha uno sguardo dolce.
"Basta dai, siamo amici e stiamo uscendo per conoscerci meglio" lo sguardo di Paulo è diventato determinato, come quando sta per scendere in campo. Quando i suoi occhi incrociano i miei io mi sento meglio.
"Alla fine mi darai ragione" risponde con fermezza e un pizzico di cattiveria.
Non ce la faccio più. Mi sento inadeguata a stare qui.
"Dove vai?" chiede Paulo mentre mi alzo.
"Scusami arrivo subito, vado in bagno".

Cammino velocemente. Non voglio più stare qui.
Entro in bagno, chiudo la tavoletta e mi siedo sul water. Cerco di respirare con regolarità.
Lì non ci torno, non so perché le parole di uno sconosciuto mi facciano così male.
Ho paura di deludere Paulo se resto qua.
Che faccio?
Aspetto due minuti ed esco dal bagno.
Fuori dalla porta trovo Nahuel.
"Ehi sono venuto a vedere come stai? Va tutto bene?" domanda con estrema dolcezza.
"Si grazie sto bene. É solo che non sono abituata a questa situazioni. Mi sento fuori luogo". Dico abbassando lo sguardo.
"Non è successo niente. Andiamo che Paulo ha appena pagato, ci starà aspettando fuori".
"Ah stiamo già andando via?".
Non che io vorrei rimanere qui, ma mi sembra strano.
"Si Paulo ha capito che era meglio tornare a casa". Annuisco e ci incamminiamo verso l'uscita.

In macchina nessuno osa parlare, non siamo dell' umore adatto. Siamo vicino casa.
"Senti Nahuel prima accompagno te, poi Sandra va bene?"
"Nessun problema amico".
Sono contenta che restiamo da soli, posso scusarmi per come è andata la serata.
Lasciamo Nahuel, giunti da me Paulo parcheggia e scende. Io non gli chiedo niente, vado verso l'entrata e lui mi segue.
Appena arrivati su, tolgo le scarpe,la borsa e mi butto sul divano. Paulo si posiziona vicino a me.
Ho bisogno di parlargli.
"Senti scusa se sono stato in silenzio per tutto questo tempo,ma mi dispiace troppo per quello che è successo". Mi ha preceduto.
"Non hai colpe Paulo. Sono sempre io a rovinare tutto. Non mi sento mai capita. Le sue parole mi hanno fatto tanto male, sono stata giudicata da una persona che non conosco. Do sempre un'impressione sbagliata". Sputo fuori i miei pensieri senza rendermi conto di quello che dico.
"Basta colpevolizzarsi, ha sbagliato lui. Ha detto cose cattive,non doveva permettersi. Se non era mio compagno di squadra ci avrei litigato di brutto."
Mi avvicino e lo abbraccio.
"Sei sempre carino e gentile con me, sei la persona migliore che conosco" sussuro nel suo orecchio.
"Sono sempre qui, ricordalo! Stasera è stata pesante per tutti e due. Ora tu vai a letto e io aspetto fin quando non ti addormenti."
"Non è necessario sto bene ora".
"Voglio farlo" risponde con fermezza.

Dopo essermi cambiata mi infilo nel letto. Paulo si corica sopra le coperte. Ci giriamo entrambi su un lato,i miei occhi dentro ai suoi.
"Notte Sandrina" mi accarezza leggermente il viso.
"Notte Paulo" prendo la sua mano e la stringo tra le mie.
Tutte le mie paure sono sparite.
Sono al sicuro.

Ecco un bel capitolo lungo.
Quanto è complicata Sandra?
Fatemi sapere se vi piace.
Un bacio•

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora