~Capitolo 33~

2.4K 79 16
                                    

Paulo's pov 
"Amore sei pronta?" urlo dalla cucina sperando di ricevere una risposta affermativa.
"Solo un momento, faccio pipì e ci sono" mi scappa un sorriso sentendo le sue parole così genuine.
Stasera ho invitato dei miei amici e alcuni compagni di squadra, durante il periodo di rottura con Sandra sono stato distante e scontroso ora gli devo almeno una cena.
Come al solito lei non è in orario ed infatti sono circa venti minuti che la aspetto.
"Eccomi! Possiamo andare" esclama entrando in cucina.
È un incanto ed io resto senza parole.
Non indossa nulla di speciale, una semplice gonna nera lunga con camicetta bianca ma ogni giorno che passa io la trovo sempre più bella.
Mi avvicino a lei e la bacio "sei stupenda Sandrina mia".
"Scusa se ti ho fatto attendere, ero al telefono con i miei. Mi mancano un sacco" dice incupendosi in volto.
"Immagino amore ma pensa che presto li rivedrai" la stringo tra le mia braccia.
"Hai intenzione di dirgli di noi? Ho voglia di conoscerli" le chiedo incuriosito.
"Sto aspettando il momento giusto, è da poco che siamo tornati insieme e cerco solo di non affrettare le cose" risponde con sincerità.
"Secondo te gli piacerò?" mi spaventa un po' l'idea di presentarmi ai suoi dopo quello che ho fatto.
"Se ti comporti bene ti ameranno" mi fa l'occhiolino ed io la bacio perché non so fare niente altro.

Sandra è seduta al mio fianco, sono circondato da persone che amo e non posso chiedere nulla di meglio.
Amici d'infanzia, compagni di recenti avventure ma pur sempre miei affetti cari.
Ho tutto quello di cui ho bisogno.
"Oh Paulo, ma allora ci racconti come hai riconquistato la tua morosa?" esordisce Federico interrompendo il silenzio iniziale.
"Dai Berna lo sai meglio di me. È stato lui ad aiutarmi nella traduzione della lettera lo sai?" dico guardando Sandra.
"Ah si? Bravo anche te Fede, era davvero emozionante" risponde timidamente.
"No il poeta è solo lui: Paulo Dybala" esclama ridacchiando e tutti a ruota seguiamo la sua risata.
"Invece di parlare sempre di me, perché non hai portato Veronica stasera?" gli domando curioso, so che sono fidanzati ma non è mai con lui a nessuna delle nostre feste o eventi.
"Tu sei fortunato ad avere lei. Non è scontato che la tua donna ti appoggi in ogni scelta" scorgo un filo di delusione nel pronunciare queste parole.
"Per questa ragione ho lottato per farvi tornare insieme, il vostro rapporto é speciale" mi volto, guardo Sandra e quando i nostri occhi si incontrano mi rendo conto della fortuna che ho.
"Facciamo un brindisi alla coppia più bella" si intromette Nahuel sdrammatizzando un po' la situazione.
"Paulo tocca a te" suggeriscono i miei amici.
"Ok ci sto" dico imbarazzato "anche se berrò solo acqua" concludo sorridendo.
"Allora" innalzo il mio bicchiere così prendo un altro po' di tempo "questo brindisi è per noi Sandra, per esserci ritrovati dopo tante difficoltà.
È per te" continuo rivolgendomi a lei  "per aver dimostrato di essere una grande donna.
Ed è per voi amici miei, per non avermi abbandonato anche quando ho fatto di tutto per allontanarvi.
Grazie".
"Non è un vero brindisi ma lo accettiamo" replica Juan sorridendo.
"Salute".

Nell'attesa di ricevere il dessert alcuni ragazzi escono fuori, chi a fumare, chi a fare una telefonata.
"Amore" mi volto e guardo Sandra che nel frattempo si è alzata "vado a prendere una boccata d'aria, torno subito" noto qualcosa di strano in lei.
"Va tutto bene piccola?" le domando preoccupato.
"Si stai tranquillo" mi accarezza il volto con dolcezza "voglio solo passeggiare un pochino".
"Rientra presto ok?" le lascio la mano e la osservo mentre si allontana.

Sandra's pov
Cammino nervosamente lungo il vialetto che porta al ristorante.
È una serata gradevole, tranquilla.
Tutti sono gentili e carini con me, ma io mi sento fuori luogo.
Non adeguata, non adatta alla situazione.
Così lontana dal loro mondo, dai loro viaggi, dai loro stili di vita.
Ed anche Paulo quando è insieme ai suoi compagni di squadra sembra così distante da me.
Ho paura di ritrovarmi un giorno con una persona che amo ma che non riconosco.
Ho paura di sbagliare, di inciampare e di cadere nel baratro dei miei errori di sempre.
Prendo un respiro profondo per placare l'ansia e continuo a percorrere sempre lo stesso percorso.
Alzo la testa e scorgo Paulo che viene verso di me.
"Sandrina" mi chiama da lontano "sono qui" rispondo alzando la mano.
"Che stai facendo? Perché non rientri?".
La sua bellezza risalta anche nel buio, i suoi occhi sembrano due fari che illuminano l'oscurità.
"Eh, volevo stare un poco da sola" rispondo con convinzione "ora non ho voglia di parlarne, rientriamo che gli altri ci aspettano".
"Va bene amore, come vuoi" mi bacia sulle labbra e insieme, mano nella mano, ci incamminiamo.

Ho trascorso il resto del tempo a parlare con Nahuel ed ho cercato in tutti i modi di sembrare tranquilla soprattutto per non dare un dispiacere a Paulo.
Mi ha osservato molto ma l'ho sempre rassicurato con lo sguardo.
Ed ora arrivati a casa, dopo che nel tragitto di ritorno ho sviato l'argomento, sono corsa in cucina a preparare una tisana.
Non mi piace mostrare le mie continue debolezze, ho sempre avuto la fissa di dover sembrare forte agli occhi degli altri. Quando sono con Paulo però mi sento nella posizione di poter essere me stessa ma non in tutte le situazioni.
La fragilità mi spaventa perché necessita di qualcuno che ti protegga mentre a volte vorrei solo essere invincibile.
Improvvisamente le mani di Paulo cingono i miei fianchi e poi un tenero bacio sul collo.
"Amore è pronta la tisana?" chiede quasi sussurandolo.
"Si tra poco" rispondo appoggiando le mie mani sulle sue, chiudo gli occhi e mi abbandono nelle sue braccia.
"Come stai piccola?" lentamente mi fa voltare, sono attaccata al tavolo e lui poggia le sue mani ai lati del mio corpo e così mi ritrovo intrappolata.
"Bene" dico cercando di evitare il suo sguardo.
"Ehi non mi freghi so che hai qualcosa, prova a parlarne" esclama con dolcezza.
"Ogni volta che usciamo insieme ai tuoi amici finisco per rovinare la serata" abbasso lo sguardo, "non riesco ancora ad abituarmi a tutte queste persone nuove, mi sento fuori luogo. Non sono me stessa" esprimo il tutto con tono di tristezza e dispiacere.
"Non vado bene per questo mondo, ho paura".
"Di cosa amore mio?" il suo sguardo è fisso su di me e ritrovo la forza per sostenere la profondità dei suoi occhi.
"Di non essere quello che tu ti aspetti, di deluderti, di rovinare le nostre vite".
Porta le sue mani sulla mia faccia, poi dietro la testa e con i pollici mi accarezza il volto.
"Sandra tu sei adatta per me, per la mia vita, per i miei modi di fare, per il mio modo di amare. Non me ne frega un cazzo del resto, quello che conta siamo solo noi" mi guarda con tenerezza, è così bello.
Mi bacia sulle labbra prima delicatamente, poi con più foga.
"Perdonami amore" dice staccando le labbra dalle mie "per averti fatto pensare, con il mio comportamento, di non essere adatta a fare qualcosa".
"Ti ho già perdonato Paulo" un altro bacio ancora.
"Forse non me lo meritavo, ti ho fatto solo del male" dice con amarezza e pentimento.
"No sbagli" rispondo "mi hai fatto malissimo. Ma posso chiedere al mio cuore di smettere di battere per te?
Ti amo da impazzire mio Paulino".
Lui mi guarda ed i suoi occhi dicono tutto, vorrebbe parlare ma non ci riesce e così mi stringe tra le sue braccia. Ed è la sola risposta che io desidero.

•Salve a tutti ragazzi, come state?
Vi sta piacendo questa storia?
Sandra continua ad avere dei dubbi, riuscirà Paulo a rassicurarla completamente?
Aspetto i vostri commenti.
Un abbraccio•

NUOVA COPERTINA CREATA DA: Tamm98

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora