~Capitolo 46~

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Ansia. Solo una fottutissima ansia.
Non ho chiuso occhio per tutta la notte, il pensiero di rivederlo mi strazia il cuore e l'anima.
Oggi è il giorno. Incontrerò Paulo in un hotel a Torino, mi aveva chiesto di parlare a casa ma non ho accettato.
Mi farebbe troppo male ritornare lì con lui e confessargli quello che è accaduto. Voglio che mi riaffiorino solo ricordi positivi quando penserò al suo appartamento e poi sarà più facile anche per lui farci ritorno.
L'attesa non mi aiuta a placare l'ansia, sono nella camera che ho prenotato e non faccio altro che passeggiare nervosamente.
Sono passati otto giorni da quando ho inviato il messaggio a Paulo, ho avuto modo di pensare a ciò che dovrò dire anche se in questo momento mi sento terribilmente vuota.
Riesco solo a percepire un grande peso sul cuore, quel cuore che ha combinato un gran disastro.
Sento dei rumori di passi avvicinarsi, fisso la porta ed ecco che lo vedo entrare.
Il cuore mi esplode nel petto.
Il mio Paulo, il mio amore.
Vorrei correre ad abbracciarlo forte, ma non posso.
Sembra infinito lo spazio che ci separa, accenno un sorriso quando è ormai a pochi centimetri da me.
Lo guardo negli occhi, quei suoi occhi unici ed insostituibili.
Dalla sua espressione non traspare emozione alcuna.
"Ciao Paulo" dico timidamente.
"Ciao" risponde secco.
Lo bacio sulle guance e tento di abbracciarlo, ma è così distante, così lontano da me.
Io nelle sue braccia ritrovo la mia casa, ritrovo il mio cuore.
Mi allontana subito e guarda altrove.
"Come stai?" chiedo realmente preoccupata. 
"Come vuoi che stia Sandra?"dice stizzito.
"Mi hai lasciato con un messaggio, sei sparita senza dare spiegazioni. Sono giorni che penso a cosa è successo, a cosa ho sbagliato. Prima di partire andava tutto così bene, che cazzo è successo?" il suo tono è minaccioso, ma esprime anche la sua rabbia e preoccupazione.

È una situazione tremendamente assurda ed io non so proprio da dove cominciare.
Mi sento male, un vero schifo.
Lo osservo e mi perdo nei suoi dettagli, nella sua bellezza.
"Beh allora, non hai il coraggio di parlare?" tuona improvvisamente, facendomi spaventare.
"Vieni, sediamoci qui" mi dirigo sul letto e mi accomodo.
"Paulo non è facile per me, ho bisogno di spiegarti bene ogni cosa" provo ad esprimermi con calma, ma il battito del mio cuore è talmente forte da farmi perdere la concentrazione.
"Ti ho fatto del male Paulino, tanto male" non riesco a guardarlo, così poso lo sguardo sulle mie mani che si sfregano l'una con l'altra.
"C'entra lui vero?" domanda con ironia, come se conoscesse già la risposta.
Annuisco senza aggiungere altro.
"Lo sapevo, lo sapevo" sussurra sotto voce.
"Dopo alcuni giorni che sei partito mi ha chiamato, voleva vedermi" prendo fiato.
"Tu sei corsa da lui vero?" e poi continua "sono stato un perfetto idiota, ti avrei dovuta lasciare tempo fa" dice con estrema freddezza.
"Paulo ti prego dammi il tempo per spiegare" allungo la mano per stringere la sua, ma con determinazione si allontana.
"Mi ha fatto preoccupare e così ci siamo incontrati nella mia vecchia casa. Era pieno di lividi, ha sbattuto con la macchina ed era distrutto" non riesco a guardare Paulo, è più forte di me.
"Le sue solite scuse, lui ha sempre voluto riconquistarti" commenta  infastidito.
"Ha iniziato a piangere, era disperato. Poi...poi" sono bloccata non riesco a proseguire.
"Poi cosa?" dice preoccupato, come se non volesse ascoltare il resto.
Trovo il coraggio per guardarlo, vedere il suo volto così segnato dalla delusione mi uccide.
Scoppio in lacrime, nascondo il mio viso tra le mani.
"Mi vergogno Paulo, mi vergogno per quello che ti ho fatto" dico tra i singhiozzi.
Il suo silenzio mi angoscia ancor di più, mi sento così piccola, così sbagliata.
Prendo un respiro profondo e provo a ricominciare il discorso.
"Ci siamo abbracciati e poi ci siamo baciati" a queste parole Paulo mi fulmina con lo sguardo ma riesce a mantenere il controllo.
"Non un solo bacio" concludo.
"Ci sei stata insieme eh?" domanda nervosamente.
"No Paulo" rispondo con sincerità.
"Devi dirmi la verità" dice mentre si alza dal letto e mi punta il dito contro
"devi dirmela" ripete alzando il tono di voce.
"Ci siamo baciati, toccati. Io volevo quel bacio, il mio corpo lo richiedeva" tento di spiegarmi tra le lacrime.
"Ma il mio cuore no, il mio cuore diceva il tuo nome" mi alzo e mi avvicino a lui "mi sono fermata in tempo perché il mio cuore non è andato mai oltre".
Gli accarezzo il volto "scusami Paulo" le lacrime squarciano il mio viso.
"Mi fai schifo Sandra" afferra le mie braccia e le scaccia con forza.
La sua irruenza mi fa sobbalzare  "Come hai potuto farmi questo? Come? Tu hai sempre voluto lui, c'è sempre stato posto solo per lui nella tua vita" mi urla contro tutti i suoi pensieri.
"Non è vero Paulo, non dire così.
Si è creata la situazione e mi sono lasciata andare, ho fatto un errore ma io amo te".
Sono nel panico più totale, mi tremano le gambe, la testa mi scoppia ed il cuore è a pezzi.
"Non ti credo Sandra, non ti credo.
Hai fatto tutto sotto ai miei occhi, già durante la malattia tu hai preferito lui rispetto a me. Hai tramato alla mie spalle per mesi" dice convito.
"Ho sbagliato cazzo, ho sbagliato ma non ho tramato alle tue spalle Paulo.
È successo tutto quel giorno, prima non c'è stato mai nulla. È stato come un tuffo nel passato, ma il mio presente sei tu Paulo" confesso sinceramente.
"Cazzate, cazzate" urla avvicinandosi minacciosamente, "hai usato la sua malattia per stargli vicino ed avete aspettato il momento giusto per riprovarci, ma è andata male per qualche strano motivo ed ora sei tornata da me" il suo volto è attaccato al mio, ma le lacrime mi impediscono di vederlo chiaramente.
Le asciugo e scorgo la sua figura, è nero di rabbia e delusione, digrigna i denti mentre mi guarda in cagnesco.
"Sei una bugiarda, una schifosa bugiarda. Dimmi una cosa, hai detto che vi siete baciati e toccati spiegami cosa avete fatto" ha un tono inquisitorio, mi mette ansia e tensione.
"Paulo ti prego" lo imploro di smetterla.
"Devi dirmi tutto" sbraita agitandosi ulteriormente "voglio sapere a che punto siete arrivati".
"Non è necessario saperlo" provo a dissuaderlo.
"Si invece, devo capire fin dove ti sei spinta. Dimmelo".
Resto in silenzio nella disperazione più totale.
"Dimmelo cazzo" urla come un pazzo.
"Basta Paulo" dico tappondomi le orecchie, sento la testa scoppiare "basta Paulo, basta" mi accascio sul letto e piango.
"Sei diventata pure codarda, hai fatto passi da gigante Sandra" batte le mani imitando un applauso "fai pure la vittima ora".
Le sue parole mi fanno male, troppo male.
Mi alzo all'improvviso, come se qualcosa fosse scattato in me.
"Pensi sia facile per me eh? Mi faccio schifo da sola, mi vergogno per quello che ho fatto. Mi sono pentita subito, immediatamente ed il senso di colpa mi sta divorando, sono giorni che non vedo e sento nessuno.
Bryan sa la verità, lui avrebbe voluto iniziare una storia ma io amo te Paulo ed è per questo che soffro anche io" mi fermo un attimo per riprendere fiato "poi se tanto ci tieni te lo dico, siamo rimasti in intimo eravamo vicinissimi a fare l'amore" mi avvicino a lui "sei contento ora di avermi umiliata?" lo spintono "sei contento eh?" lo spingo ancora una volta facendolo arrivare con le spalle al muro.
"Basta Sandra" mi blocca le braccia e mi guarda negli occhi "calmiamoci". Appena mi libera mi stringo per un attimo intorno a lui.
"Allontanati Sandra" ma io non lo ascolto, lo stringo più forte fin quando lui non molla e mi concede un piccolo abbraccio.
"Ti amo Paulo con tutto il mio cuore" dico in un sussurro.
"Come mi hai detto in passato, l'amore a volte non basta" mi spinge via con disprezzo.
"So che vuol dire stare dall'altra parte, so il dolore che si prova ma voglio che tu sappia che il mio amore sei tu".
"Non ti credo Sandra, mi dispiace" abbassa lo sguardo "non mi meritavo questo".
"La nostra storia non se lo meritava, ma purtroppo è successo. Hai bisogno di tempo, l'ho vissuto sulla mia pelle e so che ora mi odi, mi disprezzi" dico ripensando alla sua storia con Antonella.
"Non ho bisogno di nulla Sandra, ormai mi hai perso".
"Paulo ti prego, farò qualunque cosa per farti capire che il mio cuore batte solo per te" tento in tutti i modi di fargli arrivare il mio amore, il mio pentimento.
"Niente potrà salvare il nostro rapporto, non voglio vederti mai più" parole forte e pesanti che mi uccidono.
"Va bene Paulo, sparirò non avrai notizie su di me, ti chiedo solo di pensare a quello che ti sto per dire: il mio corpo ti ha tradito, il mio cuore mai. Esisti solo tu Pà, nessuno potrà farmi cambiare idea. Non c'è riuscito nemmeno Bryan, nessuno ci riuscirà" dico guardandolo dritto negli occhi.
"Addio Sandra" esclama mentre si incammina verso la porta.
"Paulo aspetta, promettimi che ci penserai" chiedo implorandolo.
"Ci provo" dice poco convinto.
"Posso darti un abbraccio?".
Annuisce ed io lo stringo a me "scusa amore mio, scusa. Io non ce la faccio a dirti addio".
Mi stacco e mi volto di spalle senza guardare il momento in cui lui lascia la stanza.
Resto da sola, sola e disperata ed è quello che mi merito.

Salve ragazzi, capitolo ricco di emozioni. Il tanto atteso confronto tra i Saulo è arrivato.
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Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora