~Capitolo 10~

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Sento squillare un cellulare, ma non è la mia suoneria. Sono ancora assonnata, apro con fatica gli occhi e mi rendo conto di non essere da sola.
Paulo è accanto a me, bello come il sole.
Si alza lentamente ed afferra il suo telefono.
"Pronto chi parla?" dice con un filo di voce.
"Ah sei tu, scusa Mira ma stavo ancora dormendo". Mi chiedo cosa vorrà di primo mattino.
"Figurati non devi scusarti con me, sono sicuro che capirà. Ci vediamo dopo Mira". Mette giù il telefono e si butta sul letto.
"Era Miralem voleva chiedermi scusa per ieri,lo farà anche con te. Ha detto che stamattina si è svegliato con il tuo pensiero" dice tenendo gli occhi chiusi.
"Ah bene sono contenta, non mi piace creare tensioni. Ed è bello anche il fatto che abbia capito di aver sbagliato" guardo Paulo sembra stia dormendo.
"Si bello. Ieri mi sono addormentato anche io, si sta così bene qui".
"Ma che ora è? Non riesci proprio a svegliarti eh?"
"Sono ancora le sette è prestissimo, possiamo stare ancora un po'". Si gira verso di me e mi abbraccia. Dopo pochi secondi dorme già come un bambino.

Mi alzo cercando di non far rumore Paulo sta ancora dormendo non voglio svegliarlo.
Mi preparo e prima di uscire vado in camera,finalmente si è infilato sotto le coperte, mi siedo sul letto e mi avvicino a lui.
"Paulo" sussuro nel suo orecchio "Io vado a lavoro ok? Se vuoi fare colazione trovi tutto in cucina".
Apre leggermente gli occhi.
"Va bene Sandrina. Mi raccomando fai la brava". Si vede che sta proprio nel sonno.
"A dopo Paulino" gli lascio un bacio sulla guancia e vado via.

Sono quasi arrivata a lavoro, ho deciso di venire a piedi stamattina, avevo bisogno di camminare.
Appena entro noto che c'è già qualcuno, è Miralem.
"Ehi ciao Sandra" dice sorridendo.
"Ciao che ci fai già qui?" sono ancora le otto e gli allenamenti solitamente iniziano verso le undici.
"Sono venuto per te, per scusarmi per ieri. Non so cosa mi sia preso, avevo problemi miei e li ho scaricati su di te. Sono stato uno sciocco." Sembra realmente pentito.
"Accetto senz'altro le tue scuse, non ti nego che ci sono rimasta parecchio male. Sono davvero una persona timida e chiusa e le cose che hai detto mi hanno toccato. Spero che avremo l'occasione per conoscerci e ripartire da zero" rispondo cercando di non andare nel pallone.
"Scusami ancora" ripete.
"Non preoccuparti. Ora vado, il dovere mi chiama".
"Va bene Sandra, a presto allora".
Sono felice di aver parlato e chiarito con lui, le odio le questioni irrisolte.

Sto preparando qualcosa da mangiare, ho fatto tardi perché pomeriggio sono andata  in giro per negozi giusto per passare il tempo.
Mi annoiavo a stare da sola in casa.
Mentre metto la cena sul tavolo qualcuno suona al citofono.
Vado subito a rispondere.
"Chi è?".
"Sono Paulo apri per favore".
Dopo stamattina non l'ho né visto e né sentito.
Appena entra mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.
"Ti ho disturbato?" dice mentre si reca in cucina.
"No tranquillo, stavo per cenare. Tu hai già mangiato?"
"No ti faccio compagnia allora, cosa hai cucinato di buono?" intanto ci accomodiamo a tavola.
"Petto di pollo ed insalata, cibo salutare vero?" chiedo divertita.
"Certo è perfetto per la mia dieta" ridacchia.
"Oggi non mi sono fatto sentire" prosegue mentre inizia a mangiare "ero in imbarazzo per la figura di stamattina".
"Di cosa parli Paulo?" esclamo dubbiosa.
"Eh sono rimasto qui a dormire, non dovevo senza il tuo permesso" risponde lui abbassando lo sguardo.
"Ma figurati Paulo, davvero ti sei preoccupato per questo? Non dovevi. Mi ha fatto piacere, mi sono sentita protetta". Lui smette di mangiare e ci guardiamo negli occhi. Un brivido percorre la mi schiena, un'emozione fortissima.
"Non vorrei che si creassero situazione strane che potrebbero rovinare il nostro rapporto" è davvero serio mentre mi parla.
"Paulo io sto vivendo tutto con grande tranquillità e serenità, insieme a te sto bene. Ho trovato una persona con cui confidarmi e mi basta questo. Non penso ad altro. Fallo anche tu". Gli accarezzo la mano.
"Promettimi che nessun pensiero ti farà allontanare da me. Qualsiasi cosa basta parlarne, capito Paulino?". Mi stringe la mano.
"Va bene, te lo prometto. Penserò solo al presente." Finalmente mi sorride, quanto è bello quando lo fa.
"Aspetta un attimo, vado a prendere una cosa di là" mi alzo e vado in camera.
Torno con un pacchetto in mano.
"Questo è per te. È solo un pensiero, so che non hai bisogno di nulla ma voglio ringraziarti per avermi aiutata. Appena l'ho visto ho pensato a te". Inizia a scartarlo. È un cappello nero con su un numero dieci di colore bianco.
"È bellissimo Sandra ma non dovevi disturbarti. Sei gentilissima. È questo che mi piace di te,la tua sincerità e bontà. Vieni qui" mi prende e mi fa sedere sulle sue gambe.
Ci guardiamo per alcuni secondi negli occhi, lui si avvicina e mi dà un bacio sulla fronte.
Mi abbraccia e restiamo cosi non so per quanto, con lui perdo la cognizione del tempo.

• Salve ragazzi come va?
La storia sta prendendo forma.
Io ho sempre bisogno dei vostri consigli, se ne avete non esitate a commentare.
Un bacio•

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora