~Capitolo 18~

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Cosa ci fa lui qui?
Sono senza parole, come paralizzata.
È Bryan, l'unico ragazzo che io abbia mai voluto prima di Paulo, quello che mi ha fatto così male da far aumentare le mie insicurezze.
"Ehi Sandra ma sei tu? Come stai?" è così assurdo rivederlo qui dopo tutto questo tempo.
"Bene grazie" riesco solo a pronunciare queste parole.
"Come ti trovi a Torino? So che ormai ti sei trasferita". Il mio paese è molto piccolo quindi si conosce la vita di tutti.
"Mi sto ambientando ma ora va meglio. Tu che ci fai qui?" ha proprio un tempismo di merda.
"Che ne dici se ti racconto quello che è successo davanti a un caffè? Qui si gela e so che tu soffri molto il freddo". Ricorda tutto di me, ogni dettaglio.
Ma ora non ho voglia di accettare e andare con lui.
"Non ho molto tempo mi dispiace" cerco un modo per svignarmela.
"Dai solo un minuto te lo prometto" risponde sorridendomi. È sempre il solito testone.
"Ok" rispondo con un filo di voce. Entriamo nel primo bar che troviamo, ci accomodiamo e ordiniamo due caffè.
Voglio restare qui il minor tempo possibile, odio questa situazione.
"Allora sono venuto qui per trovare un amico ma non so quanto tempo starò" mi guarda fisso negli occhi, non sopporto più il suo sguardo.
"Che si dice giù al paese?" gli chiedo interessata, almeno mi dice qualcosa di importante.
"Solita vita. Tutto procede per il meglio".
Attimi di silenzio. Si è creata della tensione.
"Sandra penso tante volte a come è finita tra di noi, so di aver sbagliato con te".
"Il passato è passato. Credo che sia meglio che io vada" mi alzo e sto per andarmene ma lui mi blocca per un braccio.
"Avrei voluto un'altra occasione" velocemente si avvicina e mi sfiora le labbra ma faccio in tempo a scansarmi.
"Sei impazzito? Ho appena iniziato una relazione, tu sei sempre pronto a rovinarmi la vita. Ti presenti cosi da un giorno all'altro e pensi che io sia sempre qui ad aspettarti? Ti sbagli di grosso" non gli lascio tempo per rispondere e scappo via.

A gran velocità raggiungo la fermata dell'autobus. Tremo ma non solo per il freddo, sono nel panico più totale.
Prendo con difficoltà il mio telefono e chiamo Paulo.
"Ehi ho bisogno di parlarti al più presto" dico tutto di un fiato.
"Piccola cosa è successo? Stai bene?" chiede lui preoccupato.
"Appena puoi passa da casa così ti spiego tutto".
"Va bene Sandra a tra poco, il tempo di cambiarmi e sono da te".
Sta per riattaccare "Paulo" esclamo con forza.
"Sei importante per me, davvero. Ti aspetto".

Arrivata a casa passeggio nervosamente, il tempo di attesa sembra infinito.
Finalmente è arrivato.
Appena lo vedo lo abbraccio forte e lo bacio, ho bisogno di lui.
"Cosa è successo Sandra?" leggo preoccupazione nel suo volto.
"Sediamoci così ti spiego tutto".
Ci accomodiamo sul divano e inizio il mio racconto. Gli occhi di Paulo si trasformano man man che io parlo e diventano sempre più determinati.
"Ha provato a baciarti? Ma stai scherzando? E tu cosa hai fatto?" ha perso già la lucidità.
"Io mi sono scansata gli ho detto di avere una relazione e sono andata via" ribatto cercando di essere più convincente possibile.
"Se lui ci ha provato vuol dire che tu gliene hai dato modo. Non me l'aspettavo da te" si alza dal divano ed inizia ad agitarsi.
"Cosa non ti aspettavi? Paulo non ho fatto niente di male. Perché mi tratti così?" la mia voce inizia a tremare.
"Non dovevi andare a bere il caffè con lui, lo dovevi evitare. La colpa è tua e di nessun altro, probabilmente non tieni a me quanto dici" urla e gesticola. È davanti a me girato di spalle, è su tutte le furie.
"Si forse ho sbagliato ma questo non significa che io non tenga a te. Come fai a dire una cosa del genere?" i miei occhi si riempiono di lacrime.
"Probabilmente mi sono illuso, non sei come credevo" le sue parole sono ferme, decise.
Mi fanno così male.
"Ti ho chiamato subito per raccontarti tutto perché non riesco a tenere segreti, non ho fatto niente di male. NIENTE. Voglio solo condividere con te ogni cosa. Perché non capisci? Ti prego guardami negli occhi". Inizio a piangere.
"Mi dispiace ma ho bisogno di tempo".
"Tempo per fare cosa? Paulo ti prego" sono disperata.
"Voglio solo capire, ora lasciami andare".
Va via senza rivolgermi nemmeno uno sguardo.

È da una settimana che sto malissimo.
Sono a pezzi.
Da sola.
Paulo è sparito, non risponde alle mie chiamate e ai miei messaggi, quando ci siamo incontrati per caso a Vinovo mi ha completamente ignorato.
Ho passato dei giorni terribili ed ora ne ho davvero abbastanza.
Mi sono sentita abbandonata, non è semplice affrontare tutto e lui ancora una volta ha preferito starsene per conto suo piuttosto che cercare una soluzione insieme a me.
Ma oggi tutto cambierà.
Sono nell'ufficio e fisso il vuoto da più di un'ora, Vanessa è appena tornata dal bagno e riesce a riportarmi nella realtà.
"Sandra guarda che tra due giorni è il mio compleanno ovviamente sei invitata e puoi portare chi vuoi" mi sorride gentilmente.
Da quando ha fatto pace con il suo ragazzo è davvero felice ed io sono contenta per lei.
"Verrò sicuramente". Nella mia testa però non c'è spazio per niente e nessuno, non riesco a non pensare a Paulo ed al suo maledettissimo orgoglio. Sono confusa, delusa e incazzata.
Mi alzo di scatto "Scusa Vane devo fare una cosa". Esco fuori e cerco la macchina di Paulo nel parcheggio.
La vedo e mi avvicino, mi appoggio sulla portiera del guidatore e aspetto. Loro dovrebbero uscire a breve.

Dopo venti minuti di attesa di Paulo nemmeno l'ombra. Sono andati via tutti, mancano solo lui e Douglas Costa.
Sto cercando di restare lucida. Ho bisogno di dirgli tutto quello che penso.
Eccolo, sta arrivando. Il mio cuore batte sempre più forte, le mani tremano ma devo essere coraggiosa.
Appena mi riconosce cambia completamente espressione, è stupito non se lo aspettava.
È vicinissimo ed io non so più cosa fare...

•Eccomi!! Sono tornata con questo nuovo capitolo. Che ne pensate?
Il rapporto dei Saulo sarà compromesso?
Aspetto i vostri pareri.
Un abbraccio•

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora