~Capitolo 42~

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                      #Un mese dopo#

Sandra's pov
La luce del sole filtra attraverso la finestra, i suoi raggi si posano sul mio cuscino ed io cerco di svegliarmi.
Allungo la mano nel letto ma il posto è vuoto "Amore dove sei?". Sono passati solamente due giorni da quando è andato in Argentina ma già mi manca tantissimo. Ho voglia di sentire la sua voce che mi augura una buona giornata ma lì saranno le tre di notte dovrò quindi attendere un po' per poterci parlare. Posso sempre mandargli messaggio però, afferro il telefono ed inizio a digitare
"Amore mio, non sai quanto mi manchi. Mi sono appena svegliata e vorrei averti qui al mio fianco, ci sentiamo dopo Paulino mio. Te amo".

Nonostante il campionato sia ormai concluso la giornata a lavoro è davvero pesante, sono da sola in ufficio per via dall'assenza di Vanessa ed ho un sacco di pratiche da sbrigare.
Dopo penso che andrò a fare un camminata in centro, a casa da sola mi annoio e non posso nemmeno trascorrere del tempo insieme ad Alicia perché anche lei ha voluto seguire Paulo nel suo ritorno in patria. In questi giorni cercherò di organizzare l'incontro tra Paulo e la mia famiglia, ora mi sento davvero pronta, voglio che entri a far parte  completamente nella mia realtà. Farò in modo che loro possano raggiungerci a Torino e magari scenderemo insieme al mio paese per trascorrere alcuni giorni delle vacanze estive.
Ecco un nuovo messaggio da parte sua, aspettavo la sua risposta
"Amore è sempre bello risvegliarsi con le tue parole. Mi manchi anche tu immensamente. Ti mando un grande bacio ed appena posso ti chiamo. Buona giornata amore mio". 
Ed ora posso davvero vivere con serenità questo giorno.

Cammino per le vie del centro con grande tranquillità mi sto godendo appieno questo pomeriggio libero, non mi sono data nemmeno allo shopping ma vorrei comprare qualcosa per Paulo. Lui mi fa sempre un sacco di regali, anche se io mi oppongo perché non ho bisogno di grandi cose per essere felice mi basta solamente stare al suo fianco. Paulo ama riempirmi di attenzioni quindi non bada mai alle mie raccomandazioni e torna con tanti pensieri per me.
Sono davvero indecisa su cosa prendergli, per fortuna mi sta chiamando così almeno posso chiedere a lui qualche consiglio.
"Ciao Amore" rispondo con entusiasmo ed eccitazione.
"Ehi...ciao, sono Bryan" mannaggia a me e a quando rispondo senza  leggere il nome sullo schermo.
"Scu-scusami, pensavo fosse Paulo" l'imbarazzo mi fa persino balbettare.
"Mi piacerebbe tanto essere chiamato così da te, quindi stai tranquilla".
Ok altra figura di merda fatta.
"Comunque ti ho telefonata per dirti che ho bisogno di incontrarti. Sei a casa?" dal tono di voce la situazione sembra complicata ma non vorrei combinare casini.
"No sono in giro, é urgente? Non possiamo rimandare a domani?" chiedo un po'scocciata.
"Si lo è, altrimenti non ti avrei disturbata. Ho bisogno di te Sandrina".
Odio quando le persone mi chiamano così, è consentito solo a Paulo.
"Ok va bene, ti mando l'indirizzo su Whatsapp. Ci vediamo tra un'ora".
Butto giù senza dargli il tempo di rispondere.
Lo incontrerò nel mio vecchio appartamento, di certo non lo porto a casa del mio Paulino.

Dopo aver ultimato l'acquisto per Paulo, un braccialetto nero con dei brillantini verdi, mi dirigo verso casa.
Non ho sentito Paulo, mi ha mandato un messaggio vocale in cui mi ha spiegato che mi avrebbe chiamato solo in serata per via della doppia seduta di allenamento ed interviste varie.
Ho tirato un sospiro di sollievo così almeno ho evitato di raccontargli una bugia, una volta che Bryan andrà via gli spiegherò tutto.
Apro la porta di casa ed in un attimo rivivo le infinite emozioni che ho vissuto tra quelle quattro mura.
L'incontro con Paulo, i sorrisi, gli abbracci, le litigate, i pianti, i posti in cui abbiamo fatto l'amore.
Questo posto è nostro.
È la prima testimonianza del nostro amore.

Nemmeno il tempo di sistemarmi che subito suona il campanello.
Apro la porta e resto scioccata davanti alla figura di Bryan, ha un occhio nero e gonfio, una fasciatura al braccio e un taglio vicino alla bocca.
"Che ti è successo? Vieni, entra".
"Ho avuto un incidente d'auto" dice mentre si accomoda sul divano.
"Ieri mentre tornavo a casa mi sono addormentato, a causa della medicine, e sono andato a sbattere contro un muro" racconta visibilmente dispiaciuto.
"Tu come stai ora?" domando preoccupata.
"Sono stato fortunato perché ho solo questi segni mentre la macchina è completamente distrutta.
È davvero un periodo difficile per me"  conclude con tristezza.
Mi avvicino e gli accarezzo lievemente il volto, mi dispiace che stia così male.
"Ai miei non ho detto nulla, non voglio dargli altre preoccupazioni.
Qui mi sento solo" abbassa lo sguardo, ha la voce rotta dal pianto.
"Vieni qui" lo attiro verso di me e lo stringo tra le mie braccia, "ci sono io Bryan" tento di rassicuralo.
"Lo so che ci sei, sei il mio unico punto di appiglio" mi sussurra dolcemente allontanandosi da me.
"Mi ritrovo a ventiquattro anni a non aver costruito nulla di importante nella mia vita. Non ho un lavoro stabile, non ho amici e non ho una donna a cui dare tutto l'amore che ho dentro. Mi sento di aver fallito nella mia vita. Sono un fallimento totale". L'emozione prende il sopravvento, stringe gli occhi con le dita, per evitare di far uscire le lacrime ma nonostante i suoi sforzi scoppia in un pianto disperato.
Vederlo così mi fa stringere il cuore, non merita tanta sofferenza.
Ha sbagliato tante volte, anche con me, ma è un bravo ragazzo che ha sempre dovuto affrontare molti problemi famigliari.
Ha solamente bisogno di ricevere affetto puro e sincero.
Cerco di prendere in mano la situazione e reagire al suo pianto, così mi alzo e mi siedo sulle sue gambe, delicatamente gli allontano le mani dal volto "ehi guardami" gli ordino.
I nostri occhi si incontrano, "sentimi bene Bryan, tu non sei un fallimento chiaro? Ti sei sempre sottovalutato" gli dico mentre asciugo le lacrime dal suo volto "non hai mai creduto in te e questo è stato il tuo errore più grande. Ma hai ancora tempo per recuperare, devi solamente capire che sei più di quello che pensi" esprimo i miei pensieri con decisione perché voglio che comprenda che questa è la verità.
"Solo tu sei riuscita a vedere il buono in me, ed il mio errore più grande è stato quello di non averti voluta al mio fianco. Sai qual è la cosa che più mi fa rabbia? È che ho rinunciato a te non per mancanza di sentimento, ma perché avevo paura. Tu eri troppo per me, troppo bella, troppo intelligente.
Mi dovevo fidare di te ed invece ho lasciato prevalere la paura, ora sono qui a soffrire come un pazzo perché tu ami un altro" la delusione, la rabbia fuoriescono chiaramente dalle sue parole.
È un fiume in piena, non so come fermarlo.
"Ma ora sono io ad amarti così tanto da voler solo la tua felicità. Così quando ti vedo con Paulo il mio cuore scoppia di dolore ma nello stesso tempo mi allieva il pensiero di vederti contenta".
Resto di stucco, sono completamente senza parole.
Mi ha spiazzato una volta ancora.
Sento delle emozioni già provate, un tuffo nel passato, un ritorno al tempo in cui lui era il mio tutto.
"Shh, shh. Basta non fiatare" metto la mia mano sulla sua bocca, non ho voglia di sentire altro.
Mi fermo davanti al suo volto, ritrovo il suo sguardo, quello che mi ha fatto perdere la testa.
Con movimento scaltro mi afferra le braccia e le appoggia dietro il suo collo portandomi così a cambiare posizione, mi metto a cavalcioni su di lui ed accarezzo la sua nuca e poi la testa.
Improvvisamente mi bacia sul collo, non uno ma innumerevoli baci. Stringe le sue braccia intorno ai miei fianchi ed aumentando il ritmo dei baci mi piego leggermente all'indietro lasciando la possibilità di indirizzare la sua bocca sempre più giù.
Io non riesco a mettere fine a questa situazione.
Non so che fare. Sono in confusione.
Sono nel panico.

•Perdonate l'assenza, ma sono tornata con un capitolo davvero scoppiettante.
Vi chiedo... riuscirà Sandra a fare la scelta giusta?
A voi i commenti•

Tus ojos:mi corazón. Paulo Dybala 💗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora