ATTO 1

347 10 0
                                    

"Ron de Jambe e mi siedo. Perfetto ragazze!" disse la prof Samson non appena tutte si furono sedute. "Molto bene, state migliorando tutte. Solo..." disse scorrendo lo sguardo tra le sue allieve "GERINI!" esclamò fissandosi su una rossa di capelli seduta in terza fila. "Sei un pochino storta, sembra che a metà delle piroette tu penda da una parte, cerca di migliorarti". Anna fece un sorriso forzato, e appena la Samson riprese a parlare roteò gli occhi al cielo. Quanto non la sopportava: sempre la stessa storia, ma che ci poteva fare se ad un certo punto perdeva l'equilibrio e anche LA VOGLIA DI FARE 50 PIROETTE DI FILA? "Beh ragazze, per oggi direi che abbiamo fatto abbastanza. Ci vediamo domani mattina" "A domani professoressa Samson" dissero in coro le ragazze. Appena Anna uscì dall'aula trovò appoggiata al muro una ragazza castana con degli occhiali neri. "BEA! Ciao" disse con sollievo abbracciandola. Beatriz Pereira, figlia del direttore artistico della Scala, studiava per seguire le orme del padre ma ogni tanto assisteva alle lezioni di ballo. Era così che aveva conosciuto Anna, la BALLERINA INDEMONIATA come era chiamata da molti. "Anche oggi giornataccia?" domandò la mora mentre la accompagnava agli spogliatoi. "Lascia stare, prima o poi incenerirò la Samson. Tanto, sono la BALLERINA INDEMONIATA" sbottò Anna. "Smettila, io non la penso così. Semplicemente.... ti piace la danza classica fino a un certo punto" "Ahah grazie Bea! Cerchi sempre di risollevarmi il morale" commentò la rossa mentre entravano negli spogliatoi. Fece in fretta e furia, voleva solo tornare a casa dopo quella giornata. Solo che, quel giorno, il ritorno non sarebbe poi stato così tranquillo.

"Mi accompagni un attimo in teatro? Credo di aver lasciato dei bozzetti della locandina di 'Giselle'" disse Bea dopo aver frugato per qualche minuto nella borsa. "Sì, tanto lo sai che posso tornare a casa quando voglio". Anna abitava da sola in un appartamento in piazza Diaz, i suoi genitori non c'erano più da due anni e grazie alla sorella di suo padre era riuscita ad iscriversi all'accademia della Scala e a trovare un appartamento spazioso anche se per una sola persona. Entrarono nel teatro stranamente vuoto e si diressero nell'ufficio del direttore artistico, ma quando aprirono.... "OH MIO DIO!" esclamò Bea col cuore a tremila. 1.87 di altezza, capelli neri, occhi azzurrissimi. Nell'ufficio di suo padre c'era.... "ROBERTO BOLLE???" concluse completamente sconvolta. "Oh salve care ragazze, cercate qualcuno?" domandò Roberto senza scomporsi un minimo. "Eeeehmmm... veramente io, dovevo prendere delle cose che ho lasciato nell'ufficio di mio PADRE e..." "Tuo padre?" la interruppe lui curioso (in tutto questo Anna era rimasta senza parole, lei ammirava Roberto Bolle e trovarselo lì davanti era stato un tale shock). "Sì, Alexander Pereira, il direttore artistico. Io sono sua figlia Beatriz" spiegò la mora tendendo una mano. "Beh, l'onore è mio Beatriz" disse lui baciandole la mano e provocando un'emozione fortissima nella ragazza. "E tu? Sei stata silenziosa fino ad ora, sei per caso sua sorella?" continuò poi rivolto ad Anna. "No io.... sono una sua amica, mi chiamo Anna Gerini". Roberto scattò come una molla. "Non ci credo. La BALLERINA INDEMONIATA!". La rossa sentì ogni felicità abbandonarla. "Oh, scusami... è che sono molto amico dei professori dell'Accademia, sai avendo studiato lì..." "Sì, non si preoccupi ormai ci sono abituata. Bea, hai trovato i bozzetti?" lo interruppe Anna che voleva scappare da quella situazione imbarazzante. "Sì, dai che ti accompagno a casa. Beh, spero che mio padre arrivi il prima possibile. Alla prossima signor Bolle" "Ciao ragazze" rispose lui sorridendo ad entrambe. Bea ricambiò, Anna invece gli fece un cenno e si voltò subito, andandosene con la schiena dritta come un fuso. "Anna..." mormorò Roberto guardandola andare via. "Sappi che ci incontreremo molto presto"

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora