ATTO 34

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ANNA

Tutti che applaudono, siamo tutti sul palco, stiamo facendo i saluti. Riesco ad intravedere Nina, che è esattamente come Crystal quando si tratta di stare sul palco: tira fuori ancora di più le sue manie di protagonismo. Mentre Luca ringrazia tutte le persone coinvolte nello spettacolo non riesco a smettere di pensare che fra poco, quando usciremo, incontrerò anche Roberto, che è venuto nonostante la nostra quasi litigata. Forse Harry si è accorto che non sono esattamente al teatro Manzoni con la testa, perché aumenta la stretta della sua mano sulla mia. 'Non mi merito tutto questo' penso cercando di scacciare le lacrime. Non devo avere una crisi, non ora davanti a tutti.
Riordino le mie cose mentre le altre ragazze si scambiano opinioni sullo show appena concluso (onestamente non ho stretto amicizia con nessuna di loro, e questo è uno dei motivi per cui non mi piacerebbe entrare al MAS... insomma, come farei senza Bea?). Appena esco dal camerino sono contenta di trovare il mio ragazzo appoggiato a una parete, è palese che mi sta aspettando. "Ehi principessa, mi sembri un po' triste. C'è qualcosa che non va?" mi chiede prima di catturarmi le labbra con un bacio tentatore. E adesso? Cosa gli dici Anna? 'No sai, è che ho visto Roberto tra il pubblico e mi ha fatto pensare che la nostra relazione è un cazzata'. Potrebbe andare, no? "No tranquillo, sono un po' stanca, giuro che non prenderò mai più impegni così importanti in simultanea" dico invece, mettendo le braccia attorno al collo di Harry e ricambiando il bacio. "Sei così stanca da non voler festeggiare con il tuo bel ragazzo inglese?" "Bello e modesto, soprattutto" ribatto baciandogli il naso. "In realtà fuori c'è Bea che sicuramente mi farà trecento domande, e penso che sarà una lunga conversazione tra ragazze in cui ci scapperà anche una cena" aggiungo poi. Dato che leggo la delusione negli occhi di Harry mi affretto a dire: "Però se non facciamo troppo tardi forse passerò da te. Tanto ci separa solo un piano" "Ok, ma vedi di non fare troppo tardi. Sai com'è... oggi è una giornata speciale per entrambi" mi dice lui abbracciandomi, e quasi rabbrividisco quando sento qualcosa all'altezza del mio punto sensibile. Un po' mi fa paura tutto questo.

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"Papà stasera è ad una prima, quindi ne ho approfittato per organizzare qualcosa a casa, anche perché immagino sarai stanca" mi dice Bea mentre apre la porta del suo appartamento. Una volta uscita dal MAS mi aspettavo di trovare anche Roberto, ormai lo credo capace di tutto, invece ha avuto il buon gusto di andarsene. "Non immagini quanto! Ho promesso anche a Harry che non farò mai più una cosa del genere, come vorrei chiedere un'intera settimana di ferie". Quasi mi accascio sul divano, so che in questo momento mia mamma da lassù mi sta guardando con una faccia molto contrariata, ma sai mà? Quando sono stanca mando a fanculo l'educazione. "Beh, succede questo alle persone orgogliose" dice Bea mentre sparisce in cucina per recuperare la nostra cena (pollo al curry con riso). "Scusi signorina Pereira sta parlando di me?" chiedo indispettita alzandomi. "Non ho l'abitudine di insultarmi da sola. E comunque sì, a me puoi dirlo che hai accettato per far vedere a Roberto che non hai bisogno di lui". A volte vorrei prenderla a schiaffi per farla tacere, Beatriz è la mia bocca della verità, il mio Grillo Parlante. "Sapevo che prima o poi avremmo affrontato l'argomento" dico con tono addolorato mentre prendo posto a tavola. "Ma certo! Secondo te non mi sono accorta di come vi siete guardati quando i vostri sguardi si sono incrociati?" "A proposito... dimmi che non sei stata tu a dirgli di venire, altrimenti ti strangolo col tovagliolo" esclamo puntando la forchetta contro la mia amica. "Certo che no! Quella volta al parco ero un po' arrabbiata con te, ma sai che non farei nulla di male ad una persona a me cara". Sto qualche minuto in silenzio, ringraziando di poter ancora contare su Bea. È lei a riprendere la conversazione con una luce strana negli occhi. "Resta il fatto che io oggi ho parlato con Roberto prima che iniziasse lo show... se proprio vuoi saperlo voleva augurarti buona fortuna e per questo si è infiltrato nel backstage, ma a quanto pare ci ha ripensato quando ti ha vista abbracciata a Harry. Io ti voglio bene, Anna, ed è proprio per questo che ti dico che dovresti pensare veramente se a te sta bene questa situazione, perché io ho visto bene come Roby ti guarda quando sei sul palco, e non si merita questo da te. Lui a te ci tiene davvero, e tu stai mentendo a te stessa, spero che prima o poi te ne accorga".

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Ovviamente non ho detto a Bea che non mi fermavo da lei dopo cena perché avevo promesso a Harry che sarei tornata abbastanza presto a casa per... passare la notte con lui, non dopo quello che mi ha detto su Roby. E cazzo, so che dovrei arrabbiarmi con lei perché tra le righe mi sta dicendo di spezzare il cuore al mio ragazzo, ma non ce la faccio. Con questi pensieri varco l'ingresso del mio condominio, e quando mi trovo davanti all'ascensore il mio dito si muove come telecomandato verso il tasto con il numero "6". Una promessa è sempre una promessa, mi dico mentre mi avvicino sempre più alla serata peggiore della mia vita, e non solo per me. Davanti a casa di Harry e Alan mi sento le gambe di piombo, ho una paura tremenda che mi apra il suo coinquilino e a quel punto che cosa potrei dirgli? 'Smettila di farti i film mentali, suona quel cazzo di campanello e se apre Alan gli dici che devi vedere Harry, tanto lo sa che state insieme'. Per fortuna non devo preparare nessun discorso, perché è il mio ragazzo che mi apre la porta. E appena lo vedo con addosso solo una maglietta nera e i capelli un po' scompigliati vorrei spingerlo in camera e concludere degnamente la serata. "Sai... pensavo non saresti arrivata e così ho fatto una doccia... hai davvero un tempismo perfetto" mi dice scrutandomi con quei suoi occhi verdi. Nel mentre entro nel suo appartamento, l'ingresso è più piccolo del mio, e a differenza mia la cucina è la prima stanza che trovi, ciò significa che le camere da letto sono sopra la mia cucina. "Prima che me lo chieda, io e Alan abbiamo due stanze separate". Quella frase mi fa andare letteralmente a fuoco. "P...perché me lo dici?? Guarda che io..." "Me lo chiedono praticamente tutti gli amici che vengono qui la prima volta, ormai lo dico automaticamente a ogni persona". Decido di non chiedere più nulla, e piena di ansia seguo Harry nella sua stanza. Quello che mi colpisce appena entro è il letto: molto più grande del mio, mi chiedo se dopo la sera dello spettacolo della Scala si sia fermato a dormire o se ne sia andato dopo che mi sono addormentata. 'Spero la prima opzione, altrimenti mi sentirei presa per una a cui piace fare una botta e via' penso mentre mi siedo. "Te l'ho detto che sono contento che tu sia venuta?" mi chiede mentre sta sistemando la sua scrivania, suppongo per sopprimere il desiderio di buttarmi di getto sul letto come un selvaggio. "Beh te l'avevo promesso. Come hai detto oggi è la nostra giornata, abbiamo dato il meglio di noi su quel palco, ed è giusto festeggiare". Lo vedo girarsi e guardarmi di sottecchi, e lo sa che non gli posso resistere quando mi punta addosso quei due smeraldi che ha al posto degli occhi. Senza parlare si siede vicino a me sul letto e mi scosta una ciocca di capelli dal viso. "Eppure sento che non sei del tutto convinta. Anche durante i saluti non mi sembravi contenta" "Ti ho spiegato perché, sono stanca Harry, ed è tutta colpa mia e del mio orgoglio del cazzo" "Sicura che non c'entri Roberto?". Mi sento punta sul vivo, mi sento come un gatto che rizza il pelo quando è in pericolo. "Per niente! Anzi, sono contenta di non averlo visto oggi, e poi lo sai che non voglio parlare di lui quando siamo insieme". Nel mentre gli ho preso una mano e gli sto accarezzando le dita e gli anelli che ancora non si è tolto, poi mi sposto verso l'interno coscia e capisco che lui mi vuole, che è da quando siamo usciti dal MAS che mi aspetta. Ci guardiamo qualche secondo prima di avvicinarci e baciarci con desiderio, voglio sentire Harry vicino a me, e per lui è lo stesso. In poco tempo ci ritroviamo in biancheria intima, proprio come quella volta. "Mio Dio se sei bella Annie" mi sussurra il mio ragazzo mentre mi riempie di baci il collo e la zona vicino ai seni. Io cerco di tenerlo stretto a me, come se avessi paura di vederlo scappare davanti ai miei occhi, oppure che tutto questo sia un sogno e che in realtà lo stia facendo con... 'Non osare neanche nominarlo. Tu sei fidanzata con Harry Styles, stai per perdere la verginità con lui, Roberto non c'entra niente'. Mentre una delle mie tante vocine interiori mi ribadisce ancora questo concetto sento le dita di Harry giocare con l'elastico delle mie mutandine, e anche insinuarsi verso il mio punto più sensibile. D'istinto sussulto leggermente e gli prendo le braccia in una stretta d'acciaio. "Ehi... che c'è? Non devi avere paura" mi sussurra lui baciandomi l'ombelico. "Non voglio spingerti troppo in là, né farti male, solo farti godere un po'". Sto sudando freddo, Harry continua imperterrito a baciarmi, anche sulla bocca, e nel mentre muove le sue dita facendomi aumentare la mia stretta sulle sue braccia e facendomi anche inarcare verso di lui. "Ti...ti voglio Harry" gli sussurro con un fil di voce. "Sono contento di sentirtelo dire" risponde lui sorridendo. "Ti voglio... ma non adesso. Mi sento... molto strana" aggiungo poi cercando di alzarmi. Ho bisogno di aria, mi sembra di avere un sacchetto di plastica in testa. "Tesoro stai bene?" mi chiede il mio ragazzo con tono preoccupato. "Credo... credo di sì" rispondo tra qualche colpo di tosse. Di sfuggita mi guardo le mani e vedo che sulle dita c'è qualche goccia di sangue. Allora Bea aveva ragione: io e Roberto non potremo mai stare lontani, non finché io sarò malata.

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora