ATTO 9

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Appena lo vide entrare sul palco con tutta la sua eleganza, Anna provò sollievo e anche un po' di paura: solo pochi sapevano che lei usava il palco della Scala per provare o ballare dopo le lezioni, e ora che il suo insegnante di classico e SUO PARTNER l'aveva in qualche modo scoperto si sentiva un po' a disagio. Nonostante questo si affrettò a raggiungerlo lasciando André da solo. "Rob... PROFESSORE per fortuna è arrivato" esclamò quando gli fu vicino e gli sfiorò un braccio. "Già, per fortuna, perché AVETE UN PO' DI COSE DA SPIEGARE" disse André rialzandosi dopo che aveva rischiato di cadere. "Ma che stai dicendo? Cosa dovremmo spiegarti? André è da quando siamo usciti dall'Accademia che ti comporti in modo strano, glielo giuro prof io non so cosa abbia oggi ma mi ha trascinato qui e mi ha obbligato a ballare..." "Sì, ho vagamente sentito il brano, era 'Mono Lisa'" la interruppe Roberto con voce calma. "Comunque anche voi mi dovete delle spiegazioni: cosa ci fate qua? Lo sapete che di giorno il teatro si usa solo per le prove. Si potrebbe dire che siete clandestini" "Esagerato" borbottò André. "Signor Salzburg, a quanto ho capito è lei che ha iniziato tutto. Vorrebbe farmi capire per favore?". Il biondo si irrigidì alla domanda del suo insegnante: cercava di contenersi e di pensare che una reazione impulsiva sarebbe stato troppo, inoltre non sarebbe stato corretto usare le mani contro ROBERTO BOLLE. Fece un profondo respiro, ma nonostante questo le sue parole trasudavano rabbia, angoscia e tante altre emozioni negative: "Ditemi la verità, TRA VOI DUE C'È QUALCOSA?". Anna spalancò gli occhi blu mare e d'istinto osservò il profilo perfetto di Roberto. 'NON DIRMI CHE ROBERTO NON È CARINO'. Perché le parole di Bea le stavano tornando in mente? Oltretutto era ancora arrabbiata con la sua amica... ma questo non era importante ora. La rossa sentiva il cuore batterle fortissimo nel petto, ripensò al pomeriggio precedente, quando aveva avuto una specie di intimità col suo insegnante, ma da lì ad arrivare a dire QUELLO CHE PENSAVA ANDRÉ... puntò i suoi occhi contro il suo compagno e disse decisa: "Che cazzata stai dicendo?". Sentiva lo sguardo del suo insegnante su di lei, le ballerine dovevano essere aggraziate anche nel linguaggio. "Mi scusi prof, ma era necessario. Solo perché ieri l'ho aiutata a provare..." "Ah, allora non lo neghi. IERI HAI BALLATO CON LUI" fece André tornando all'attacco. "Primo, cosa c'è di strano? Lo sto aiutando a prepararsi per un'esibizione con Polina Semionova, solo che finché lei non arriverà SARÒ LA SUA PARTNER". André si sentì come se qualcuno gli avesse sparato dritto al cuore. "E secondo... A TE COSA INTERESSA?". Fu il colpo mortale. Il ragazzo strinse i pugni e si trattenne dal non urlare, scoppiare in un pianto di rabbia o altre scenate. Si limitò a raccogliere lo stereo e uscire a tutta velocità dal palco, e nel farlo diede una spallata ad Anna. Roberto si sentiva a metà tra l'imbarazzo e la vergogna, avrebbe avuto il coraggio di guardare ancora i suoi allievi in faccia, soprattutto André? D'istinto prese una mano ad Anna. "S....sta bene signorina?" le domandò esitando prima di darle del lei. "Sì, non c'è problema. Solo, ricordiamoci prima di provare di chiudere la porta.... Sa... qualche SPIONA COI CAPELLI BIONDI POTREBBE SEMPRE SBIRCIARE". "Cosa intende?" domandò lui disorientato. "Nulla... scusi ma devo andare. Ormai ho perso inglese, non voglio che si pensi che sia scappata o cosa... LEI CAPISCE" rispose vaga Anna, e mentre andava a cambiarsi un solo pensiero occupava la sua mente: 'Crystal Marlowe, giuro che stavolta ti distruggo!'.

La giornata non poteva finire nel peggiore dei modi: due ore di classico con Roberto. Non l'aveva mai ripresa così tanto, era talmente distratta che molte volte si perdeva via, saltava in ritardo o iniziava la giravolta in anticipo. Oltre al suo sguardo penetrante, Anna si sentiva addosso anche quello di Crystal, che sicuramente godeva nel vedere "LA SUA RIVALE" che veniva sgridata dall'Etoile. Quando Roberto annunciò che la lezione era finita Anna tirò un sospiro di sollievo: finalmente era libera. Quasi corse verso lo spogliatoio e si cambiò alla velocità della luce. Appena uscì dallo spogliatoio, però, vide una ragazza coi capelli castani e gli occhiali che la aspettava appoggiata allo stipite della porta. "Ciao Anna". La rossa si fermò davanti a Bea: ce l'aveva ancora con lei dal pomeriggio precedente, ma si sentiva troppo debole per ferire ancora la sua migliore amica, così per tutta risposta la abbracciò forte. Bea, sentendola singhiozzare, ricambiò l'abbraccio: "Ehi, cosa succede?" "Non...non puoi immaginare.... Crystal... quella... troia..." "Ehi parla piano, potrebbe sentirti qualcuno" mormorò la mora guardandosi intorno. "Che sentano, tanto qua dentro ho una reputazione di merda, che importa se mi sentono dire parolacce?". Anna stava delirando, ancora poco e sarebbe stata richiamata da qualche professore. "Senti tesoro, che ne dici se ti accompagno a casa? Così mi racconti tutto". La rossa annuì e capì che non poteva essere arrabbiata con Beatriz per troppo tempo. Durante il tragitto dall'Accademia a casa le raccontò tutto, di Roberto che l'aveva scelta come partner in attesa dell'arrivo di Polina Semionova, di André e della sua pazzia e soprattutto del sospetto che aveva su Crystal. "Accidenti, quante cose possono accadere in meno di 24 ore!" fu il primo commento di Bea. "Comunque fai bene a sospettare di quella lì, se dici che oggi durante la lezione sentivi i suoi occhi su di te ogni volta che IL SIGNOR BOLLE ti sgridava forse sa qualcosa" "Togli il forse, Bea" ribatté Anna furente. Dopo qualche secondo di silenzio la mora disse: "Comunque.... oggi a teatro C'ERO ANCH'IO". Anna si girò di scatto verso di lei. "Credimi, non sapevo nulla. Ero andata a controllare la scenografia di 'Giselle'. Secondo me dovresti parlargli, ANDRÉ NASCONDE QUALCOSA". La rossa non provò a chiederle nulla, avevano appena fatto pace e aveva una mezza idea DI COSA PENSASSE LA SUA AMICA. "Comunque non lo so se continuerò ad essere la partner di Roberto" disse invece mentre si avvicinavano al condominio. Bea si fermò in mezzo al marciapiede. "COSA DICI?" gridò con uno spaventoso acuto. "Se devono crearsi tutti questi problemi preferisco tirarmi indietro. Ci manca solo che viene fuori che io e lui stiamo..." Anna non finì la frase perché la sua amica LA SCHIAFFEGGIÒ. "Scusami..." mormorò Bea "ma dovevo farlo. Stavi dicendo un'enorme scemenza. Devi imparare a fregartene, Anna, capito? Non capita tutti i giorni di diventare partner di un' Etoile come Roberto Bolle, ok che è una cosa temporanea perché come hai detto la Semionova arriverà a giorni, ma vedila come UN'OCCASIONE PER FARE PIÙ PRATICA ED ALLENARTI. Fregatene di André e delle sue pazzie, e soprattutto fregatene di quella gallina di Crystal. Se vuoi chiarire le cose con lei fallo, però devi imparare a lasciarla perdere". La rossa abbracciò Bea per la seconda volta quel giorno: si era dimostrata un'ottima amica più che mai. "Grazie, sei la migliore" le sussurrò all'orecchio. "E sai che c'è? Ora so COSA FARE" disse prima di correre verso casa. Bea rimase a guardarla mentre pensava che la sua amica forse AVREBBE FATTO QUALCOSA DI SPECIALE.

Quella sera era particolarmente felice di tornare a casa, oltre alle lezioni e alla serata che si avvicinava aveva anche UN ALTRO PENSIERO IN TESTA. Il cielo era sereno, la luna piena era bellissima e illuminava la sua stanza da letto con pallidi raggi. Roberto si affacciò alla finestra e si mise a fissare l'astro nonostante il venticello freddo e il fatto che fosse a petto nudo. Stava pensando a LEI, ANNA, e alle parole del signor Salzburg: 'TRA VOI DUE C'È QUALCOSA?'. Durante la lezione alla classe maschile l'aveva visto molto teso e rigido ma aveva deciso di riprenderlo il meno possibile per evitare qualche trambusto. Ritornò poi a pensare ad Anna, quella ballerina così brava ma anche così ribelle. Eppure quando il giorno prima avevano ballato insieme l'aveva sentita così fluida, così coordinata.... poi l'aveva accompagnata fino a piazza duomo sotto la pioggia battente, ma durante quel piccolo tragitto lui le aveva solo detto dove si sarebbe tenuta la serata. Chiuse la finestra, sperando che non succedesse nulla all'Accademia per le fantasie del suo allievo o di chiunque avesse messo in giro una notizia così assurda, e si distese sul letto pensando: 'In futuro mi piacerebbe molto BALLARE QUALCOSA CON ANNA, MAGARI "ROMEO E GIULIETTA"'. Chissà perché gli era venuto in mente proprio QUEL BALLETTO, soprattutto per le scene dei due innamorati... mentre rifletteva, però, si addormentò lentamente.

Il nuovo giorno aveva cancellato in parte la tensione: Anna la sera prima SI ERA DECISA A CHIAMARE HARRY, si sarebbero visti quel sabato 'in un locale vicino al MAS'. Poteva suonare come un appuntamento, ma lei preferiva vederlo come UNA SEMPLICE USCITA. Mentre si avvicinava all'Accademia, però, sentiva l'ansia avanzare e il cuore aumentare i battiti. Si era promessa di affrontare Crystal Marlowe, dirgliene quattro, ma chissà come mai iniziava a sentirsi insicura. 'No, non devi. Ricordati le parole di Bea' le disse la sua fedele vocina. Mancavano pochi metri quando si sentì chiamare da una voce maschile ed adulta. "Buongiorno, signorina Gerini. Devo parlarle d'urgenza". Anna spalancò gli occhi quando vide Roberto avvicinarsi a lei e portarla in disparte poco lontano dall'Accademia. "Che succede, prof?" domandò un po' spaventata. "Stamattina mi ha chiamato Polina.... NON POTRÀ PARTECIPARE ALL'EVENTO VENERDÌ PER IMPEGNI DELL'ULTIMO MOMENTO". Anna iniziò a sudare freddo... "Quindi..." "Già... le sto chiedendo DI SOSTITUIRLA, PENSO SIA L'UNICA CHE SAPPIA BENISSIMO LA COREOGRAFIA". La rossa stava per svenire: i guai non erano finiti, anzi... ERANO APPENA COMINCIATI.

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