ATTO 21

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Harry non era stupido, l'aveva capito subito il vero motivo per cui Anna era triste. La parte di Giselle era niente se paragonata alla possibilità di ballare con Roberto. Aveva scoperto che il ballerino avrebbe partecipato da un volantino trovato poco lontano dalla Scala, e da lì gli si era aperto un mondo. "Sicuramente avrà litigato con lui, altrimenti la parte sarebbe stata sua. Ah ma Roberto mi sentirà, in qualche modo riuscirò a parlargli e a dirgli che solo io posso rendere Anna felice. Ci sarebbe anche André, ma se non sbaglio lei non lo sopporta". Aveva fatto questo monologo nel suo appartamento, approfittando dell'assenza di Alan. Il giorno seguente uscì di buonora per andare al MAS, era quasi arrivato alla metro quando lo vide. Roberto stava attraversando piazza duomo in tutta la sua eleganza. 'Ora o mai più Styles' si disse quasi correndo verso di lui. "Ehi... ciao" lo salutò una volta vicino. "Ehi... tu sei l'amico di Anna giusto?" "Già, e siccome mi sembra abbastanza presto che ne dici di fare colazione insieme?". Roberto fece una faccia strana. "Magari é presto per te, ma io devo andare in Accademia, oggi ho le prime due ore con la classe femminile e..." "Aah, immagino che inizierete a provare Giselle, giusto?". Il ballerino si bloccò, Harry aveva colto nel segno. "C... come lo sai?" domandò preoccupato. "Sai, come hai detto tu sono amico di Anna, e gli amici parlano giusto? E casualmente ieri sera mi ha detto che lei non sarà la protagonista, ma la sua rivale Crystal Marlowe" "Rivale, diciamo che tra loro non corre buon sangue" lo corresse Roberto, che stava diventando un po' nervoso. "Rivale! Evidentemente Anna non ti dice proprio tutto... alla fine non avete tutta la confidenza che sembra esserci". "Che cosa stai dicendo, Harry? Che l'ho voluto io che Crystal ballasse con me? Guarda che non sono io che decido queste cose... e poi non devo spiegazioni a te". Il ragazzo si rabbuiò un attimo in viso, ma proseguì: "Non dico questo, però siccome dici sempre che ci tieni ad Anna avresti potuto..." "Senti, non ricominciare, anche lei mi ha detto la stessa cosa ieri" 'Insieme al fatto che mi ama' avrebbe voluto aggiungere, però questo non interessava a nessuno se non a loro due. "Se non vuole che all'Accademia la prendano per privilegiata non dovrebbe prendersela se per una volta scelgono un'altra al posto suo. Io ho cercato in tutti i modi di farle avere una seconda possibilità, ma l'importante è che ora stia bene, non so se lo sai ma ha quasi rischiato la vita". "Come ho appena detto gli amici parlano molto. E pensa Anna era così arrabbiata con te che mi ha detto che faticherà a fidarsi ancora di una persona che non mantiene le promesse". Un brivido percorse la schiena di Roberto: no, non poteva essere vero, stava sicuramente bluffando. Vide Harry avvicinarsi a lui con fare minaccioso. "Tanto per essere chiari, io ci tengo ad Anna, e se anche tu tieni a lei vedi di allontanarti il più possibile. Ti saluto" gli disse prima di andarsene per la sua strada. Ora Roberto non sapeva che fare: doveva davvero andare in Accademia? Sarebbe riuscito a guardarla in faccia sapendo che lei ormai non era più una semplice allieva? Quasi come in trance prese il telefono e scrisse un messaggio, poi si allontanò a passo spedito dal luogo che avrebbe causato una catastrofe nella storia della Scala.

La voglia che aveva di uscire e soprattutto di andare in Accademia non era sotto le scarpe, era proprio sepolta in un posto dimenticato da tutti. E non si trattava di affrontare Crystal, si trattava di Roberto. Avrebbe voluto mangiarsi la lingua nel momento esatto in cui gli aveva gridato in faccia che lo amava. 'Stupida stupida stupida e ancora stupida!! Come cazzo farai adesso? Già ti immagino ad evitare il suo sguardo, a guardare dappertutto tranne che nella sua direzione, ma tanto non potrai scappare per sempre' si disse in quel momento mentre faceva stretching con le ragazze con cui avrebbe dovuto ballare. Alla fine le era arrivata una mail che le annunciava la sua selezione come Myrtha, e siccome una ragazza si era ritirata all'ultimo avrebbe anche fatto la parte di un'amica di Giselle. 'Ormai a questo servo! A fare da tappabuchi. Altro che prima ballerina'. Di colpo però Anna si pentì di quello che aveva detto. Non poteva amare Roberto solo per questo, perché voleva diventare prima ballerina. 'Assolutamente no!!' fece scuotendo la testa. "Buongiornoooo!!! È arrivata la protagonista". Anna si morse la lingua, non doveva considerarla, doveva ignorare qualsiasi sua provocazione. Anche se era difficile visto il prurito che aveva alle mani e il forte desiderio di strozzare Crystal, poté sentire chiaramente i suoi passi che venivano nella sua direzione. "E allora carissima, com'è il sapore della sconfitta?". Ormai aveva capito la strategia di quell'oca, la provocava apposta perché sapeva che avrebbe voluto pestarla a sangue, spegnerle quel sorriso da prima della classe una volta per tutte. Anna riuscì a mantenere il controllo, aveva già rischiato una volta. Si limitò ad alzarsi e ad andare alla sbarra: "Te l'ho già detto, è inutile che perdi tempo con me. Piuttosto vedi di allenarti, Roby è parecchio esigente e mi ha rivelato che la tua tecnica deve assolutamente essere migliorata". Poteva percepire l'irritazione che invadeva il corpo di Crystal, quanto godeva nel vederla friggere di rabbia. "Ah beh, finalmente hai ammesso davanti a tutte che tra te e il signor Bolle c'è qualcosa. L'hai appena chiamato per nome! Ma come hai visto non ti è bastata la sua amicizia per ottenere il ruolo da protagonista, perché come hai visto..." "Sì sì Crystal, l'abbiamo capito... sei tu la protagonista" la interruppe Lisa Siriani, che avrebbe interpretato una delle due aiutanti di Myrhta. "Ora però non esagerare. Ok, ballerai con Roberto Bolle, ma guarda che Anna ha ragione. Può essere comprensivo ma dopo un po' perde la pazienza. Quindi vedi di montarti poco la testa e lavorare di più". "Ben detto signorina Siriani, anche perché da adesso si farà sul serio" disse una voce femminile interrompendo una sorta di guerra aperta nella classe. Anna rimase di sasso quando vide l'esile figura di Nicoletta Manni al posto di Roberto. "Buongiorno ragazze, oggi purtroppo il vostro insegnante non potrà esserci per indisposizione, ma non preoccupatevi... lo sostituirò io, così vi introdurrò all'interpretazione dei vari personaggi". La rossa cercò di non chiedere nulla, ma si disse che dopo la lezione avrebbe provato a parlare con Nicoletta, l'indisposizione era palesemente una scusa.
Finita la lezione, i suoi sospetti furono fondati. Anna stava per uscire quando Nicoletta la fermò: "Signorina Gerini, aspetti un attimo per favore". Aspettò che tutte le altre se ne fossero andare prima di parlare alla ragazza: "Roberto mi ha chiamato stamattina... mi ha detto che dovreste vedervi per... parlare". 'Giuro che se ha raccontato quello che è successo me ne torno a Torino seduta stante' pensò Anna tormentandosi le mani. "Ok... grazie" disse alla ballerina. Siccome non aggiungeva altro dedusse che Roberto non aveva parlato oltre, e lo ringraziò mentalmente. Si cambiò è appena uscì dall'Accademia cercò il nome del suo insegnante in rubrica. Dopo pochi squilli rispose: "Anna?" "Sì sono io... tutto bene?". Silenzio, poi Roberto disse: "Sì, anche se credo sia giusto parlare" "Assolutamente" commentò lei col cuore a mille. "Senti... verresti a casa mia dopo le lezioni? Io... non me la sento di venire in Accademia". 'Cazzo, l'ho proprio combinata grossa' pensò la ragazza sentendogli dire quelle parole. "Ok, nessun problema. Solo che..." "Tranquilla, fra poco ti manderò l'indirizzo. Ci vediamo oggi pomeriggio vieni quando vuoi" disse lui. "Ok, ciao" concluse Anna chiudendo la chiamata. Prima di rimettere il telefono in borsa, però, lo baciò con delicatezza. Teneva troppo a Roberto per farlo allontanare così dalla danza.

Con sua sorpresa scoprì che Roberto abitava poco lontano da lei, qualche via dopo piazza Diaz. Salì i pochi gradini e prese l'ascensore con una tensione pazzesca in corpo, quasi stesse per esibirsi davanti ad un pubblico immenso. Quando suonò il campanello percepì chiaramente che le tremava la mano, allora era così che ci si sentiva quando si era innamorati? Quando la porta si aprì si trovò davanti Roberto, e si trattenne dallo svenire: il suo insegnante sapeva essere irresistibile anche con una semplice maglietta e un paio di pantaloni della tuta. "Ciao, prego entra pure" disse facendola entrare in casa. Anna si guardò rapidamente in giro, un arredamento piuttosto moderno e soprattutto un appartamento ben tenuto. "Siediti pure, ti va un tè?" "Ecco... in realtà preferisco parlare subito, ti confesso che sono in ansia da quando stamattina ho visto Nicoletta al posto tuo". Lui non commentò, si limitò a sedersi poco lontano dalla rossa. "Non prendermi per codardo, ma credimi se ti dico che sarebbe stato difficile fare lezione, soprattutto... guardarti negli occhi". Anna fece una risata forzata. "Wow, incredibile come un'Etoile non si faccia intimidire da un pubblico immenso ma si spaventi davanti a una..." la rossa non riuscì a finire la frase perché d'improvviso si trovò Roberto vicino, molto vicino. Le loro labbra si potevano quasi sfiorare, Anna avrebbe voluto ritirarsi ma si sentiva come bloccata. "Non dire sciocchezze, per favore. Credi che per me sia facile? Stare in classe con una persona a cui tengo così tanto e non poterla neanche sfiorare? Non sai quanto sono felice le poche volte che ci vediamo fuori all'Accademia, per poterti dare del tu, per poterti abbracciare, per poter stare da solo con te". Che significava tutto questo? Anna era sempre più confusa, ma le parole che sentì dopo le diedero il colpo di grazia. "Oggi non avevo il coraggio di vederti perché... perché anch'io ti amo, Anna. Non ci volevo credere quando Nicoletta me l'ha fatto notare una volta, ma dopo quello che ti è successo io... ho capito di tenere moltissimo a te e di volerti stare vicino". Non le raccontò di Harry, della sua minaccia velata. Quando aveva visto la sua allieva entrare in casa sua aveva quasi dimenticato la conversazione col ragazzo inglese, forse ora che Anna sapeva dei suoi sentimenti sarebbe cambiato qualcosa.

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