ATTO 39

85 4 0
                                    

Era stata una giornata movimentata, i preparativi per l'intervento al festival del musical erano entranti nel vivo, ed era riuscita a malapena a scrivere un messaggio ad Anna (avrebbe voluto parlare con lei il giorno del funerale di sua zia, ma il pensiero che insieme a lei c'era Roberto la tranquillizzò). Era arrivata la sera, ma per Bea non era ancora il momento di tornare a casa. Nella sua passeggiata nervosa si fermò davanti al condominio dove abitava la sua migliore amica, ma per la prima volta non suonò il suo campanello, ma quello a fianco. "Sì?" "Alan, sono io. Scusa il ritardo ma ero a una riunione". Il breve tragitto in ascensore fu carico di tensione, e quando Bea arrivò trovò la porta già aperta, e ad aspettarla c'era il coinquilino di Harry, che quando la vide le corse incontro e la baciò con trasporto. "Grazie amore, mi ci voleva proprio. Quando Anna non c'è il lavoro mi sembra una cosa insostenibile" "Beh, allora menomale che ci sono io" commentò il ragazzo sorridendo. "Già... comunque, dov'è il malato?" domandò la ragazza cercando di sbirciare nell'appartamento. "Nella sua stanza, dove sennò? Fa avanti e indietro da quando... beh lo sai" rispose Alan facendo strada. Arrivati davanti alla porta della camera di Harry il ragazzo bussò con decisione. "Ehi orso bruno, abbiamo ospiti!! Hai intenzione di farti vedere oppure stai ancora annegando nella disperazione?" "Prendi poco per il culo, Alan! Mi hai fatto una testa tanta con la tua ragazza che mi sono già vestito per riceverla" ribatté una voce dall'altra parte. Poco dopo la porta si aprì e Harry Styles si mostrò in un modo assolutamente sciatto: coi capelli scompigliati, un'ombra di barba, occhiaie e una tuta segno di sciatteria. Quando vide Bea fu tentato di rinchiudersi di nuovo nel suo mondo. "Che cazzo ci fa lei qui?" "Ehi, porta rispetto per la mia ragazza!" esclamò Alan mettendo d'istinto un braccio attorno alle spalle della mora.

Era successo tutto per caso. Dopo che Anna e Harry si erano lasciati, il ragazzo era caduto nella tristezza più assoluta: uscire di casa era una sofferenza, soprattutto andare al MAS, perché si era immaginato di seguire le lezioni con la sua ragazza, ma lei alla fine aveva scelto la Scala e Roberto, lasciandolo con il cuore ridotto a brandelli. Alan non sapeva come aiutare il suo coinquilino: cercava di farlo uscire il più possibile, gli presentava altre ragazze, ma nulla... Harry con la mente tornava sempre ad Anna, alla sua Annie. Ogni tanto Alan l'aveva visto incamminarsi verso l'Accademia, quasi volesse spiare la sua ex, o comunque vederla di persona senza avvicinarsi. Era in una di queste occasioni che aveva incontrato Beatriz: la ragazza aveva sorpreso entrambi a guardare verso l'ingresso dell'Accademia, e se Harry era scappato via, Alan era rimasto lì e l'aveva guardata avvicinarsi. "Tu sei il coinquilino di Harry vero?" aveva domandato con fare indagatorio. "Sì, piacere Alan. Non pensare male, il mio amico era passato per vedere se..." "Posso immaginare cosa voleva vedere, comunque Anna in questi giorni non sta venendo tanto. Credo che entrambi i nostri amici stiano passando un brutto periodo, forse Anna di più visto che è anche malata". Nel mentre si erano allontanati dalla scuola, Bea iniziava a lavorare più tardi quella mattina, ma era una che arrivava sempre molto in anticipo. Lei e Alan si erano ritrovati a prendere un caffè insieme, e avevano parlato soprattutto dei loro rispettivi amici, del dolore che entrambi provavano per la separazione. Poi la conversazione si era spostata su di loro, e alla fine avevano deciso di rivedersi quella sera stessa. Quel caffè era l'inizio di altri incontri che avevano portato i due a piacersi sempre di più (in realtà Alan era rimasto colpito a prima vista da Bea), e ora eccoli lì, a casa di lui davanti al suo coinquilino in evidente bisogno di aiuto.

"Cosa volete da me? Se l'amica di Anna è qui so già il motivo della visita, e mi dispiace essere scortese ma potevi anche evitare di venire, Beatriz" "Smettila di dire cose che non pensi, forse ti sfugge il fatto che io e il tuo coinquilino parliamo, e lui mi ha detto come stai passando questi giorni. Sei quasi sempre chiuso in camera, stai saltando tutte le lezioni del MAS rischiando di non completare il programma all'estero, e il più delle volte ti sente suonare e cantare qualcosa di triste. Anche adesso che non vuoi guardarmi negli occhi io lo so che ti senti una merda per come è finita tra te e Anna". Avendo capito che Bea non se ne sarebbe andata, Harry si incamminò verso il divano seguito dalla coppia. Una volta seduto rivolse i suoi magnetici occhi verdi all'amica della sua ex. "Beh, diciamo che solo un maniaco non si sentirebbe una merda. Quella sera, quando Anna ha scoperto di non poter ballare per la sua malattia, io pensavo solo che non avevo fatto l'amore con lei, buttandola praticamente tra le braccia di Roberto". Bea scambiò una rapida occhiata con Alan prima di parlare: "In realtà non credo che la vostra relazione sarebbe durata più di tanto. Da migliore amica posso dirti che anche quando Anna mi diceva di amarti io sapevo che mentiva". Il ragazzo dagli occhi verdi strinse tra le dita uno dei tanti anelli che portava. "E allora perché ingannarmi così?" "Per amore di Roberto. Non so se conosci la sua storia, ma Anna non ha una buona reputazione all'Accademia della Scala. Roberto è riuscito a farle sopportare le lezioni che lei definiva troppo pesanti, indubbiamente è nato qualcosa tra i due soprattutto dopo che hanno ballato insieme, ma lei per paura cercava di non farci caso. Aveva paura di rovinare anche la reputazione del suo insegnante. Ecco perché si è messa con te e ha fatto lo spettacolo del MAS, arrivando anche a ricevere la lettera di ammissione. Penso che sia stato in quel momento che ha capito di essere veramente innamorata di Roby. È successo tutto molto in fretta, Harry. Ora tu penserai che la sto difendendo, ma anche se è la mia migliore amica io dico che è stata una stupida a ferire i sentimenti di un ragazzo così speciale come te".
Mentre Bea parlava il suo ragazzo si era seduto di fianco a Harry, cercando di captare qualche reazione, ma il ragazzo aveva continuato ad ascoltare la mora rigirandosi tra le dita gli anelli. Tuttavia, non appena Beatriz finì di parlare, Alan notò che il viso del suo coinquilino era rigato da una lacrima. "A questo punto non so più chi sia la vera merda: se io o lei" disse con la voce che tremava. Per lui quelle parole erano state una doccia fredda, come aveva potuto essere così insensibile? Da un lato era arrabbiato per essere stato usato, dall'altro era triste per essersi comportato da egoista con una ragazza fragile in tutto e per tutto come Anna Gerini. Bea gli si avvicinò e gli prese le mani: "Non tutto è perduto, Harry. Adesso Anna è a Torino per il funerale di sua zia..." "Cosa??? Il funerale? Ma quando... e come..." "È successo ieri. Zia Gemma era l'ultima parente di Anna. Anche lei aveva una malattia ai polmoni, ma a differenza di Anna, che può ancora essere salvata, lei non ce l'ha fatta. È stato un fulmine a ciel sereno, e lei e Roberto sono partiti ieri pomeriggio". Harry sentì improvvisamente il desiderio di andare a lavarsi, vestirsi, fare una valigia veloce e correre a Torino dalla sua Annie. Ma che figura ci avrebbe fatto? Forse sarebbe stato meglio aspettare che tornasse a Milano. "Senti, a giorni ci sarà lo show dell'Accademia per il festival del musical. Sappi che ci sarà anche Anna, e se vorrai vederla basta che me lo dici e io ti riserverò un posto dietro le quinte. Pensaci, Harry, pensaci se ci tieni a recuperare almeno la sua amicizia". Dopo aver detto quelle cose Bea si alzò dalla poltrona che era di fronte al divano e se ne andò, non prima di aver salutato Alan con un bacio a stampo. "Beh amico, direi che la situazione ti è molto più chiara ora" "Puoi dirlo forte, Alan" commentò Harry dandogli una pacca su una gamba. "Credo proprio che accetterò l'invito della tua ragazza. Mi basta solo sapere quando sarà lo show e soprattutto devo trovare il giusto outfit". Pian piano stava tornando il vecchio Harry Styles.

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora