ATTO 10

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Firework- Katy Perry

La testa le girava, si sentiva come se fosse su una giostra. Lei... SOSTITUIRE POLINA SEMIONOVA?? Si aggrappò al braccio del suo insegnante per non cadere sul serio. "Si... si sente bene?" le domandò lui scrutandola con i suoi occhi azzurrissimi. "Io... ma certo. Sarò v....veramente onorata di... di aiutarla" rispose Anna con la voce tremante, non sapeva se per l'emozione o la paura. L'occhio le cadde poi sull'orologio che Roberto portava al polso. "Ehm... credo sia meglio andare. Fra poco ho lezione" "Già, CON ME" aggiunse il ballerino con un mezzo sorriso. Anna spalancò gli occhi, la giornata si prospettava piuttosto pesante. "Ah perfetto... allora, io vado a cambiarmi. MEGLIO NON ENTRARE SEPARATI, SA COM'È" disse Anna con l'ansia che cresceva. Quando entrò in aula si diresse alla sbarra a fare stretching, non curandosi di alcune delle sue compagne che si erano messe a bisbigliare appena era entrata. 'Ignorale ignorale ignorale ignorale' si ripeteva tra sé mentre continuava i suoi esercizi. Era quasi riuscita a trasportarsi in un mondo parallelo, quando.... "OH GUARDA CHI C'È, LA FIDANZATINA DEL NOSTRO PROFESSORE". Conosceva troppo bene quella voce irritante. "Buongiorno anche a te Crystal" disse a denti stretti riappoggiando la gamba sinistra a terra. "Buongiorno carissima. Passato una buona serata col tuo tesoro? Avete solo provato OPPURE..." "Zitta" la interruppe la rossa prima che potesse aggiungere altro. "Smettila di dire stronzate. Da dove hai tirato fuori queste cagate?". Ormai le altre non esistevano più: c'erano solo lei e Crystal Marlowe, prima dell'inizio della lezione gliel'avrebbe fatta pagare. "Ma è PALESE! A lezione non fa che guardare te, non ti rimprovera quasi mai anche se ieri eri veramente scoordinata si può sapere che ti..." Crystal non finì la frase perché si trovò per terra con Anna sopra di lei. Sentiva un piccolo dolore alla testa, forse l'aveva picchiata. "TI HO DETTO DI STARE ZITTA!" urlò Anna dandole uno schiaffo. "Tutto questo è colpa tua. Ti sei messa a spiarmi mentre ballavo con ROBERTO, hai raccontato un mucchio di stronzate ad André e ora ho perfino vergogna a farmi vedere qua in giro. SEI CONTENTA? SEI CONTENTA CAZZO? E questo perché??? Perché ho ballato con ROBERTO BOLLE? Sei solo una....". Anna per tutto quel tempo aveva scosso la bionda, le aveva dato schiaffi e alla fine si era alzata per prenderla a calci. Di colpo si sentì addosso due mani che quasi la trascinarono fuori dall'aula, sentì anche la porta sbattere e lacrime di rabbia scenderle lungo le guance. "Ma che diavolo ti è preso???" le domandò una voce familiare con un tono a metà tra il sorpreso e l'arrabbiato. La rossa sollevò il viso verso Roberto. "TI GIURO..." mormorò fregandosene delle formalità. "Ti giuro, mi ha fatto uscire di testa. È stata lei, Roberto. È stata quella troia..." lo sguardo di ghiaccio del suo insegnante la costrinse a correggersi "È stata Crystal a combinare questo casino. Non avrò più il coraggio di farmi vedere qui, ha ottenuto quello che voleva io..." "Sshhh" fece Roberto tirandola a sé, non prima di aver controllato che non ci fosse nessuno. Anna si sentì di colpo più tranquilla e al sicuro tra quelle braccia, tanto che riprese a respirare normalmente. "Non devi dire così" le disse Roberto staccandola da lui. "Così la stai dando vinta a Crystal. È quello che vuole, schiacciarti fino a prendere il tuo posto. Anna, tu sei una bravissima ballerina, e soprattutto non sei vanitosa. Sappi che sei stata fortunata, se ti avesse visto qualcun altro a quest'ora saresti nell'ufficio della direttrice e staresti rischiando una sospensione o peggio, L'ESPULSIONE". Anna spalancò gli occhi blu scuro pensando a quell'orribile possibilità. "Penso che per oggi tu debba andare a casa, troverò un motivo per giustificare le tue assenze. E per le prove non ti preoccupare ok? Lunedì ci siamo scambiati i numeri di telefono, ti chiamerò io". La rossa lo ascoltò annuendo piano, si era completamente sfogata sulla sua compagna. Gli rispose con un semplice e mormorato "va bene" mentre, mogia mogia, tornava verso lo spogliatoio.

"Cosa? Venire a casa tua dopo cena?". Harry era sbalordito, aveva ricevuto la telefonata di Anna proprio mentre stava arrivando davanti alla porta del condominio. "Sì... scusami, so che dobbiamo già vederci questo sabato e che avrei dovuto chiamarti prima ma... HO BISOGNO DI PARLARE CON QUALCUNO CHE NON SIA DELL'ACCADEMIA". Un mezzo sorriso spuntò sulle labbra di Harry, si sentiva quasi onorato del fatto che Anna avesse bisogno di parlare PROPRIO CON LUI. "Capito, dopo cena sarò da te. Tanto, devo fare solo due rampe di scale" scherzò, e quando sentì una debole risatina dall'altro capo capì che un punto se l'era guadagnato. Erano quasi le 21 quando Anna sentì bussare alla sua porta. Si alzò dal divano con una sorprendente agilità e mentre andava verso l'ingresso si passò le mani tra i capelli e sui vestiti (anche se indossava una tuta non voleva farsi vedere in disordine da Harry). Quando aprì si sentì in soggezione per qualche minuto: lui era lì, davanti casa sua, aveva accettato il suo stranissimo invito, chissà se André avrebbe fatto lo stesso. 'Fregatene di André! Non hai detto che volevi parlare con qualcuno che non fosse dell'Accademia?'. La sua vocina la riportò alla realtà. "Ehm ciao Harry... prego, entra pure" disse ricomponendosi e facendo strada al ragazzo. Quando entrò Harry si guardò un pochino in giro, era tutto così pulito, un paradiso in confronto a quando lui e Alan facevano le pulizie. "Accidenti, sei proprio ordinata!" commentò osservando gli scaffali che ospitavano qualche gruppetto di libri. "Ahah grazie, ma solo perché oggi ho fatto le pulizie... sai, NON SONO ANDATA IN ACCADEMIA. O meglio, sono andata ma poco dopo sono tornata a casa" "Ah come mai? Ti sentivi poco bene?" domandò il ragazzo mentre lei lo invitava a sedersi sul divano. "No beh... stavo come al solito, è solo che...". Anna si morse il labbro, non era più sicura di voler raccontare tutto ad Harry, ma ormai era lì, non poteva mandarlo via. Sospirò e raccontò tutto al ragazzo, esattamente come aveva fatto con Bea, aggiunse solo quello che era successo quella mattina. Harry non la interruppe, era come incantato dalle sue parole e dai suoi gesti. Quando la rossa finì di parlare disse: "Accidenti, che occasione! Ballerai con ROBERTO BOLLE. Credi che potrei venire a vederti se glielo chiedessi?" "Non lo so Harry, ma adesso ho problemi ben più grossi" gli rispose Anna con voce tesa. "Già che stupido" mormorò lui scuotendo la testa. "Cosa pensi di fare?" le domandò poi. "Credo che starò lontana dall'Accademia per un po', non mi importa se perderò l'anno o chissà cosa. Dopo quello che ho fatto oggi, la mia reputazione si sarà macchiata ancora di più" fece lei con gli occhi velati. A quel punto Harry non ce la fece più: si alzò dal divano, raggiunse Anna e LA ABBRACCIÒ FORTE. Era il secondo abbraccio che Anna riceveva inaspettatamente quel giorno, ma non si lamentò e ricambiò il gesto pensando che Bea l'avrebbe invidiata tantissimo. Quando si allontanarono il ragazzo le tenne una mano sulla spalla: "Scusami, ma ho agito d'istinto... anche se ti conosco da poco e ti ho incontrato sempre per strada NON CE LA FACCIO A VEDERTI COSÌ. Penso di capire come deve essere non poter fare quello che più si ama. Però vedila così: vedrai Roberto più spesso, alle prove, e sai che c'è? Credo che TI ABBIA PRESA IN SIMPATIA, altrimenti non ti avrebbe mandato a casa senza punirti". Anna non ci aveva pensato, e in quel momento si chiese se avrebbe trattato allo stesso modo un'altra delle sue compagne. Nel frattempo, Harry sentì come una fitta al cuore quando pensò a Roberto e Anna INSIEME PER MOLTE ORE, ma la sua uscita con Anna lo fece riprendere in fretta.

Finalmente era arrivato SABATO, la loro prima uscita insieme. Anna aveva aspettato quel momento quasi con ansia, si era vista con Roberto solo una volta per provare, ma lui le aveva detto che in seguito si sarebbero visti PIÙ SPESSO. 'NON DIRMI CHE ROBERTO NON È CARINO'. "Uffa perché mi torna sempre in mente quella frase di Bea?" si domandò mentre si sistemava i fili di perline nere che erano gli orecchini. Avrebbe raggiunto Harry al locale, lui era in giro con alcuni suoi amici e non sarebbe tornato a casa. Meglio così, pensò Anna mentre l'ascensore scendeva. 'Non voglio illuderlo' aggiunse poi. Non era sciocca, aveva visto troppo bene il suo sguardo quando i loro occhi si incrociavano. Non si poteva parlare di colpo di fulmine, ma Harry provava qualcosa per lei, ne diventava sicura ogni giorno di più. Il tragitto in metro fu piuttosto lungo, ma alla fine arrivò alla fermata Gorla. Camminò per qualche minuto nella sera di Milano che si stava riempiendo di persone che, come lei, avevano aspettato a lungo il weekend per uscire e svagarsi. Anche se non era più andata alle lezioni in Accademia si sentiva distrutta, forse PROPRIO PER QUELLO. Quando arrivò davanti al locale LO VIDE: Harry indossava un completo bianco, la giacca aperta su una camicia nera e ai piedi delle Doc Martens di vernice nera. Stava parlando animatamente con alcuni ragazzi e una ragazza che era attaccata tipo cozza a un biondo che fumava pigramente una sigaretta. Per qualche secondo le venne in mente ANDRÉ, ma scacciò quel pensiero dalla testa. "Ehi Harry!!" gridò quasi correndo verso di lui nonostante i tacchi. "Che bello sei arrivata ciao carissima" la salutò lui abbracciandola forse CON TROPPO TRASPORTO. Siccome si sentiva molto osservata Anna fece durare poco il loro abbraccio. La presentò subito ai suoi amici e a Nina, scoprì poco dopo che era fidanzatissima col biondo che si chiamava Karl.  Passarono una bella serata, erano tutti compagni di corso di Harry (almeno fino alla fine dello scambio culturale). Quel sabato c'era la serata karaoke, perciò ad un certo punto si formò una lista infinita di richieste. Cantarono tutti, compresi Nina e Karl che eseguirono un romantico duetto sulle note di "Somethin' Stupid". Anna pensava di averla scampata, e invece... "Anna, TU NON CANTI?" le domandò ad un certo punto Rick, un altro compagno di corso di Harry. "No no... io ballo e basta" "Ma dai, non ci credo che non hai mai provato a cantare" incalzò Nina bevendo il suo Martini. La rossa si trattenne dal metterle le mani addosso, aveva già dato con Crystal. "La verità? NO. Io ho sempre ballato e basta..." "Eh già, come vi ho detto la signorina ballerà con ROBERTO BOLLE, per dirvi quanto è brava" aggiunse Harry mettendole un braccio attorno alle spalle. Per salvarsi da quella situazione imbarazzante Anna disse: "Però ora che ci penso, C'È SEMPRE UNA PRIMA VOLTA". Mentre lo diceva si alzò dal divanetto togliendo il braccio di Harry quasi con disgusto. Il ragazzo si accorse che qualcosa non andava, ma sicuramente c'entrava Nina, quando non era l'unica femmina provocava sempre. Osservò Anna parlare con il DJ, che abbassò la musica e la annunciò: "Bene carissimi, abbiamo una nuova volontaria. Il suo nome è ANNA GERINI e ci farà ascoltare "Firework" di Katy Perry". Prima che la base partisse Harry ebbe l'impressione che lei l'avesse guardato per qualche secondo.

"Ok ci vediamo a casa tua Karl, accompagno Anna alla metro!" gridò Harry mentre lui e Anna si allontanavano. La sua esibizione aveva scatenato il delirio, fiumi di applausi e complimenti. "Senti ma veramente non sapevi di avere una voce così bella? Hai stregato tutti" disse il ragazzo mentre raggiungevano un'entrata della metro. "Sai che roba, al karaoke ci vanno anche le galline strozzate..." "Ehi" disse Harry prendendole le spalle. "Te lo dice uno che nella vita vuole fare il cantante: sei stata fantastica, la sala era tua. Quella canzone era giusta per te, sia per la tonalità sia per le parole. Anzi, sai che ti dico? Se mai ti stuferai dell'Accademia POTRESTI FARE L'AUDIZIONE PER IL MAS...". Anna sentì la testa girare, anche se non sopportava il clima della Scala NON AVEVA MAI PENSATO DI ANDARSENE, non rivedere più Bea e soprattutto... "Ehm direi che stai esagerando, scusa ma devo andare domani mi alzo presto" "No aspetta" disse Harry tenendola ancora per le spalle e AVVICINANDOSI PERICOLOSAMENTE. 'Fai qualcosa, hai detto che non vuoi illuderlo, allora vattene, vattene via!!' si disse ma niente, si sentiva come bloccata. Chiuse gli occhi in automatico pronta al peggio ma si rilassò quando sentì le labbra di Harry POSARSI SULLA GUANCIA MA POCO LONTANO DALLE LABBRA. "Ricordati solo una cosa: YOU'RE A FIREWORK, ANNA. Buonanotte" le disse poi andandosene. Prima di scendere in metro, Anna lo osservò allontanarsi e stranamente SI SENTÌ LE GAMBE MOLLI E IL CUORE CHE FACEVA LE CAPRIOLE.

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora