ATTO 14

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Il suono del telefono la svegliò da un sogno che lei volle definire strano: lei e Roberto si guardavano occhi negli occhi, quasi come DUE INNAMORATI, e poco prima di tornare al mondo reale Anna ricordò che si stava avvicinando sempre più al suo insegnante, e cosa sorprendente, LUI NON OPPONEVA RESISTENZA. Ma per fortuna (e anche PURTROPPO) era solo un sogno, e il suono insistente del telefono lo confermava. Lo prese quasi in modo meccanico, in realtà voleva solo che quel suono fastidioso cessasse. "Sì chi è?" rispose con voce assonnata. "Buongiorno cara!! Abbiamo fatto tardi ieri?". Anna sobbalzò sul letto: "ANDRÉ? Ma cosa...." "Ahah tranquilla, stavo scherzando. Semplicemente ti avevo chiamato verso le 9, so che tu di solito sei già sveglia a quell'ora" 'Accidenti, quante cose sa di me' pensò Anna mentre l'occhio le cadeva sulla sveglia del comodino.... erano le 10:57, quasi le 11. O la sera prima era stanca morta, oppure non voleva svegliarsi dal suo ultimo sogno. "Anna, ci sei ancora?" "Sì certo. Si può sapere come mai quest'urgenza di chiamarmi?" rispose lei un po' stizzita. Dall'altra parte André emise un leggero sospiro: "Volevo solo sapere com'è andata ieri. Come ti ho detto, non ci siamo visti molto in questo periodo, e ammetto che un po' c'entra il mio comportamento e la mia stupidità" "Solo un po'?" lo stuzzicò Anna. Lei adorava provocarlo, faceva lo stesso con Bea ma era diverso colpire un ragazzo nell'orgoglio. "Ok come ti pare, comunque mi chiedevo se ti andava di vederci in questi giorni... non solo per parlare di IERI SERA, anche se immagino tu mi voglia raccontare tutto". Anna strinse il telefono: sì, voleva parlare con qualcuno della serata appena trascorsa, ma forse la VERSIONE COMPLETA l'avrebbe riservata solo a Bea. "Sì, certamente non mancherà occasione. Adesso che questo impegno è finito dovrei avere più tempo libero" disse dopo qualche secondo di silenzio. "Ottimo, allora ci vediamo lunedì in Accademia? Pare che CI SARANNO GRANDI NOVITÀ, il professor Bolle ce l'ha detto a lezione" "Ah bene. Sisi a lunedì André" disse la rossa chiudendo la chiamata. Grandi novità.... Notiziona.... questi paroloni non facevano che aumentare la sua curiosità e in quel momento Anna si chiese come avrebbe superato il fine settimana con quel misto di ansia e curiosità nella pancia.

Nel pomeriggio suonarono alla sua porta "O è Bea che è entrata seguendo qualche altro condomino o qualche vicino che ha bisogno di qualcosa" disse Anna andando ad aprire, e quale fu la sorpresa quando si trovò davanti... "Harry?". Di colpo si sentì una merda come la sera precedente, una sensazione orribile che l'aveva investita mentre tornava a casa in metro. "Ciao.... disturbo? Volevo venire stamattina ma ho pensato che forse avevi bisogno di riposo" fece passandosi una mano tra i capelli. "Hai pensato bene, infatti mi sono svegliata che erano quasi le 11, e pensa GRAZIE AD UNA TELEFONATA" commentò lei buttando la situazione sul ridere. Harry in realtà non aveva molta voglia di ridere e anzi pensò subito che la persona che aveva chiamato Anna FOSSE STATA ROBERTO. "Comunque... è un bene che tu sia venuto, ti avrei chiesto io di vederci. Che vogliamo fare?" domandò poi la rossa tornando seria. "Passeggiata nel parco? Oggi c'è un sole pazzesco" propose il ragazzo. "Sì, ho notato. Va bene, mi cambio e sono da te" rispose Anna andando verso la sua stanza.

Mentre la aspettava Harry si sentì investire da una marea di sentimenti: era contento perché anche Anna aveva voglia di vederlo, ma allo stesso tempo gli era tornato quella strana TENSIONE ALLO STOMACO che sentiva quando la sua AMICA parlava di Roberto Bolle. Avrebbe voluto seguirla quando usciva dal teatro, ma alla fine ci aveva rinunciato, voleva fare di tutto per soddisfarla. Quando la rossa gli si ripresentò davanti LE PRESE D'ISTINTO UNA MANO e disse: "Bene, andiamo. Voglio proprio godermelo questo sole!".

La situazione era migliorata rispetto alla sera precedente: a parte qualche minuto di silenzio parlarono di molte cose, Anna cercò in tutti i modi di non affrontare l'argomento scottante, ma alla fine dovette rassegnarsi. "Senti... MI DISPIACE PER IERI". Siccome la faccia di Harry sembrava chiederle 'Eh?' lei roteò gli occhi e poi continuò: "Sai benissimo di cosa parlo... ti ho piantato in asso al teatro senza dirti nulla. Ma non preoccuparti, NON CE L'AVEVO CON TE" "Lo credo bene, anche perché MI HAI PRATICAMENTE IGNORATO TUTTA LA SERA". Le parole di Harry la colpirono in faccia come un pugno. "Perché mi hai invitato se poi sei stata quasi sempre per conto tuo o con quel..." "Ehi, non osare insultare Roberto!!" saltò su lei con sguardo minaccioso. "Credi che non ci abbia pensato? Era proprio per questo che volevo vederti, mi sento un'autentica merda ma sinceramente NON SO COSA MI SIA PRESO. Avevo bisogno di stare da sola, io... non ho mai provato emozioni come quelle di ieri sera". Harry si morse l'interno di una guancia. "Cioè? CHE EMOZIONI?". Aveva paura della risposta, ma fece lo stesso la domanda. "Leggerezza, libertà, essere una cosa sola con qualcuno.... tante emozioni in una volta sola, e sai cosa? SONO CONTENTA DI AVERLE PROVATE CON ROBERTO". Harry sospirò: "In pratica TI PIACE". Anna spalancò gli occhi: "Eh??? Ancora con questa storia??? Già te l'ho detto non devi fraintendere.... non tu, Harry" "Sisi mi hai raccontato di tutti i casini che ti sta causando Crystal, ma È INUTILE GIRARCI INTORNO. Credi che non vi abbia osservato mentre ballavate? C'è intesa tra voi due, UNA GRANDE INTESA, non negarlo". La rossa non sapeva che rispondere, non pensava di aver combinato un guaio così grande. "Harry, adesso non mi sembra il caso di prendersela così. Ok, ti ho lasciato da solo, non ti ho quasi parlato, ma ti ho spiegato tutto e ti ho anche chiesto scusa. Cosa vuoi ancora?". Il ragazzo cercò di contare fino a dieci: voleva gridarlo esattamente in quel momento, ma la voce non voleva uscire. "Lascia perdere, Anna. Non capiresti" disse iniziando a camminare più velocemente. "Che cosa non capirei? Harry aspettami!!" "No! Non seguirmi. Adesso sono io che devo stare da solo, mi hai spiegato tutto e ti ringrazio, però devi smetterla di negare QUELLO CHE C'È TRA TE E ROBERTO, e va oltre la danza" 'Anche lui? Non è possibile!' pensò Anna guardandolo allontanarsi. Prima André, ora Harry. 'Tutte sciocchezze!!! Sono tutte sciocchezze' si ripeteva mentre camminava nervosamente verso casa, ma una parte di lei sapeva CHE NON ERA COSÌ.

Di base Anna odiava il lunedì, ma quel giorno fu contenta di uscire, anche se era per andare in Accademia. Aveva passato una domenica orribile, in casa a preoccuparsi per Harry, a cercare di telefonargli senza ottenere risposte, e soprattutto con l'ansia di rivedere le sue compagne dopo l'esibizione di venerdì, in particolare Crystal. 'Sicuramente si sarà parlato della serata e non mancherà di lanciarmi qualche frecciatina delle sue' pensò mentre andava verso l'Accademia. Dopo un'ora di contemporaneo e una di presenza scenica, arrivarono le due ore di CLASSICO, le ultime prima della pausa pranzo. Mancava poco alla fine quando si sentì bussare alla porta. "Sì, avanti" disse Roberto dicendo al pianista di fermarsi. Entrò BEA elegantissima, indossava la 'divisa formale' come amava chiamarla lei (tailleur nero, camicia bianca con fiocco e scarpe stile British nere lucide). "Buongiorno a tutti, spero di non interrompere nulla" "Oh non preoccuparti BEATRIZ, tanto abbiamo praticamente finito". Ci fu un brusio non appena Roberto chiamò la ragazza per nome, brusio che fu interrotto da un battito di mani. "Signorine, a quanto pare abbiamo una comunicazione importante, quindi state attente". Bea prese un profondo respiro, si vedeva che era molto tesa e odiava la troppa formalità. "Dunque, in questi giorni mio padre ha tenuto molte riunioni con i professori e gli altri organizzatori della Scala, ed è stata presa UN'IMPORTANTE DECISIONE: gli allievi delle classi maschile e femminile di classico PORTERANNO SUL PALCO IL BALLETTO 'GISELLE' IL GIORNO 20 DEL PROSSIMO MESE. È già stato deciso che il ruolo del principe Albrecht spetterà a ROBERTO BOLLE, ma per gli altri ruoli sono aperte le audizioni da settimana prossima. Gli alunni sono pregati di non concentrarsi solo sui ruoli principali, tutti faranno parte dello spettacolo e mi raccomando mettetecela tutta!". Bea concluse il discorso con un pizzico di allegria, non riusciva ad essere troppo seria. Anna sentiva la testa girare: allora era quella la famosa NOTIZIONA! 'Ammazza!' si trovò a pensare, e fu dura pensarlo e basta. "Beh, grazie mille Beatriz. Ora sapete anche perché nelle nostre lezioni ci siamo concentrati sul balletto 'Giselle'. Da adesso dovrete lavorare ancora di più. Bene, la lezione è finita ragazze, ci vediamo domani" disse Roberto sorridendo a tutte quante. Anna corse a recuperare le sue cose velocemente, voleva evitare di parlare con PERSONE INDESIDERATE, e invece.... "Non credere che non ti abbia vista. Non ti servirà a nulla fare gli occhi dolci e stare simpatica al signor Bolle, quel ruolo sarà mio!".

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