ATTO 2

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Human- Christina Perri

"Allora ciao, Bea. Ci vediamo domani" disse Anna prima di entrare nel condominio. Come al solito la portineria era vuota quando lei rientrava dalle lezioni pomeridiane , e tutto il pianterreno era avvolto nel silenzio. Prese l'ascensore fino al quinto piano, dove lei aveva l'appartamento, e non appena si chiuse la porta alle spalle, piombò su di lei il solito sentimento di solitudine. Anche se vivere da soli significava la massima autonomia, si sentiva comunque abbandonata dai suoi cari in quella metropoli quale era Milano. I suoi genitori potevano solo vegliarla dall'alto, e la zia con quella sua malattia ai polmoni non poteva trasferirsi in quella città regina dello smog. Come al solito svuotò la borsa, si fece una doccia calda, si mise in tuta e preparò la cena. Anche se le ballerine avevano una dieta prescritta, lei voleva sgarrare qualche volta, infatti quella sera si cucinò pollo e patate al forno. A volte infrangeva le regole intenzionalmente: quell'epiteto, BALLERINA INDEMONIATA, aveva anche i suoi lati positivi. Anna adorava ballare, ma a volte riteneva la danza classica troppo rigida. 'Se Bolle potesse leggere nella mia mente...' si ritrovò a dirsi ad un tratto, pensando a quell'incontro e agli occhi di lui che l'avevano subito etichettata. Dopo cena andò nella sua stanza, aprì il primo cassetto del comodino e LA TIRÒ FUORI: quella foto, scattata prima di quella tremenda estate in cui ci fu l'attentato. Avevano deciso di passare il weekend nella casa al mare di Gallipoli, volevano festeggiare la decisione di Anna di entrare all'accademia della Scala. Chi l'avrebbe immaginato che l'anno successivo a Nizza sarebbe successo l'irreparabile? Anna poteva dirsi nuova in quell'ambiente qual era la Scala, ma in realtà aveva già studiato danza in una scuola di Torino quindi passato l'esame di ammissione era stata inserita in una classe intermedia. "Mamma, papá" sussurrò accarezzando i loro volti illuminati dal sole che sorridevano. "Non avete idea di quanto mi manchiate" disse poi lasciando che due lacrime le solcassero il viso. In quei momenti voleva che i suoi professori come la Samson la vedessero, così da capire che la BALLERINA INDEMONIATA era in realtà una ragazza con dei sentimenti che buttava fuori ballando.

Il giorno dopo si prospettava abbastanza tranquillo per Anna, visto che avrebbe finito alle 14. Per questo appena sveglia scrisse a Bea: "Giorno tesoro. Oggi finisco alle 14 ci vediamo per una merenda a 'Le tre gazzelle'?". Adorava Beatriz, una delle poche persone che rendeva sopportabile il clima TROPPO RIGIDO dell' Accademia. Sì, perché c'era anche QUALCUN ALTRO. Qualcuno che trovò vicino alla Galleria Vittorio Emanuele. "Ehi André" disse la ragazza felice salutando ANDRÉ SALZBURG, austriaco trasferitosi a Milano per inseguire il suo sogno di diventare primo ballerino in qualche teatro prestigioso, forse all' Opera di Vienna o alla Scala. "Ciao mio splendore" rispose lui baciandole la guancia. Occhi castani e capelli biondo scuro: André era sicuramente una bella presenza. Anna si riteneva fortunata ad averlo conosciuto mentre cercava un'aula nell' Accademia. Poteva considerarlo il suo migliore amico dopo Bea. "Allora, hai dormito bene?" le domandò il ragazzo mentre si dirigevano verso la scuola. "Al solito..." rispose lei distratta. "Mh... forse ho capito cosa intendi" commentò André pensieroso. "Senti, uno di questi giorni ti va di vederci dopo le lezioni? Sto progettando un passo a due su una musica molto ritmata e mi chiedevo se volessi essere la mia partner" "AHAHAHA MA PER FAVORE" trillò una vocetta insopportabile alle loro spalle. D'istinto Anna roteò gli occhi e si girò stizzita. "Scusa CRYSTAL, per caso hai qualche problema?". Crystal Marlowe era la ragazza più smorfiosa che la rossa avesse mai incontrato nella sua vita. Il suo atteggiamento da snob si notava anche quando ballava, teneva le spalle sempre aperte e dritte come fusi e lo sguardo di ghiaccio era sempre puntato in avanti, quasi a incatenare gli spettatori (o l'insegnante) alla sua danza. "Oh mia carissima Annina..." riprese Crystal mettendosi tra lei e André. "Mi pare chiaro come il sole che André stesse scherzando. Tu non sai neanche dove stia di casa il ritmo" "Per tua informazione sono entrata all' Accademia proprio grazie al senso del ritmo o forse te lo sei dimenticato?" ribatté Anna staccando il braccio di lei dalle spalle. "Oh ma non mi dire..." "Scusa Crystal, ma sinceramente la devi smettere di intrometterti nelle conversazioni altrui" la interruppe André mentre si avvicinavano all'ingresso. "Quando penserò ad una coreografia dove forse farai qualcosa di più che qualche piroetta o battement ti avviserò. Anna" disse poi rivolto alla rossa. "Scappo perché il professore arriverà a momenti. Ci sentiamo" concluse poi baciandole la mano. Anna rimase scioccata: non si sarebbe mai abituata a questo modo di salutare del suo amico. "Bah, mediocri" commentò Crystal entrando anche lei e dando alla ragazza una spallata.

Le prime ore le passarono a fare esercizi alla sbarra e di presenza scenica, poi alle 10:30 la Samson entrò nell'aula. Anna non era mai stata così felice di vederla: ok la presenza scenica, ma due ore solo di quella l'avevano decisamente stancata. "Buongiorno ragazze" salutò la donna mentre tutte le ballerine salutavano composte. "Prima di continuare il nostro lavoro sui passi fondamentali del balletto 'Giselle', volevo annunciarvi che.... OGGI È IL MIO ULTIMO GIORNO QUI". Ci fu qualche mormorío che fu subito zittito con un battito di mani. "Domani stesso ritornerò a Londra al Royal Ballet, dove mi occuperò della gestione della stagione del balletto. Ma non preoccupatevi, vi lascerò in buone mani". Clara Belli, a detta di Anna la più magra tra le sue compagne, alzò la mano ossuta e chiese: "Mi scusi professoressa, per caso sa già chi la sostituirà?" "Ma certamente signorina Belli" rispose la Samson sorridendo. "Vi dico solo che è un BALLERINO CHE COME VOI SI È FORMATO QUI. Ma non solo, è L' Etoile del teatro alla Scala dal 2004. Sinceramente quando si è proposto di sostituirmi non potevo chiedere di meglio. Se non sbaglio inizierete con lui giovedì. Penso abbiate capito che sto parlando di...."

"ROBERTO BOLLE?" urlò Bea quasi strozzandosi con il cappuccino che stava bevendo. "Ssssshhhhh ma sei matta cosa gridi così?" sibilò Anna spalancando gli occhi. Da quando la Samson aveva dato loro QUELLA NOTIZIA, Anna non aveva pensato ad altro, beccandosi anche una sgridata durante matematica perché 'Gerini, la danza è importante ma anche i numeri lo sono'. "Ti prego, dimmi che stai scherzando DIMMELO" fece Bea in visibilio. "No, non sto scherzando. Prima che tu me lo chieda sì, qualche volta potrai assistere alle lezioni. E non ti aspettare che io condivida la tua felicità visto che ieri mi ha subito etichettata come fanno tutti" "Beh, mi scusi signorina Gerini, ma non pensavo di averle mancato di rispetto". Ad Anna si gelò il sangue nelle vene. "Ehm.... p.... PROFESSORE.... adesso dovrò chiamarla così vero?" "Già, non ti preoccupare comunque. Io non faccio favoritismi, quindi per me sarai un'allieva come le altre tue compagne, non la..." "Sisi ho afferrato il concetto" lo interruppe Anna nervosa. "Per caso mi stava spiando?" "Per niente, stavo facendo due passi e vi ho viste qui e pensavo di salutarvi" "Oh a noi fa molto piacere" cinguettò Bea sorridendogli. "Beh, allora.... A GIOVEDÌ signorina Gerini" disse Roberto facendo un cenno alle due ragazze per poi proseguire verso il duomo. Mentre andava via nella mente di Anna si fece strada un pensiero: 'Accidenti, è proprio carino. E che modi da gentiluomo'.

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora