ATTO 17

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Anna raccontò tutto a Bea, la aggiornò sulle ultime novità nella sua vita complicata. L'amica la ascoltò quasi senza interromperla, da un lato si sentiva morire di invidia al pensiero di un ragazzo come Harry che dimostrava di tenere molto ad Anna, dall'altro però si diceva che non sarebbe mai riuscita a gestire una situazione del genere. "Continuo a dire che sei proprio in un bel casino, ragazza mia" commentò mentre uscivano in piazza duomo. "Lo so... e so anche che qualcuno mi avrà visto parlare con Roberto quindi la mia reputazione sarà ulteriormente macchiata, ma credimi ho agito di pancia". "Non devi giustificarti con me" fece Bea mentre si avviavano verso l'appartamento di Anna. "Più che altro dovresti veramente fare come ha detto il signor Bolle: parlare con Harry, almeno con lui, perché non negarlo anche tu stai male per questa situazione". Anna sospirò, era davvero doloroso tutto quello che stava passando. "Sisi è sicuramente la soluzione migliore" continuava a rimuginare Bea. Nel frattempo erano arrivate davanti al condominio. In quel momento videro una persona molto familiare avvicinarsi. "Oddio è Harry!! No oggi non riuscirei proprio a vederlo...". La rossa stava per correre verso le scale quando si sentì trattenere per il polso. "Che cazzo stai facendo?? Adesso è solo, vuoi aspettare che arrivi ancora André per fargli riprendere la litigata..." "No ma... dai Bea non essere ridicola oggi gli ho urlato dietro le peggio cose non mi sembra il caso..." intanto Harry continuava ad essere sempre più vicino, forse si era anche accorto che era Anna la ragazza all'ingresso.
Anna non si sentiva per niente pronta a rivedere il ragazzo, ok Roberto aveva ragione ma non poteva chiedergli di parlare, non dopo quella mattina. Per fortuna riuscì a liberarsi dalla stretta di Bea: "Scusa ma la tua è un'idea folle. Me ne vado perché ho già versato troppe lacrime per oggi.... ci sentiamo dopo" le disse praticamente correndo verso l'ascensore. La mora rimase qualche secondo davanti all'ingresso e poi se ne andò, e nel farlo si girò una volta e vide un Harry Styles piuttosto deluso entrare nel condominio. 'Sicuramente lui era già pronto per chiarirsi' si disse avviandosi verso casa.

Per molti giorni Harry rifletté sullo scrivere o meno ad Anna. Ogni volta che sbloccava il telefono raggiungeva la sua chat di Whatsapp, iniziava a scrivere ma poi cancellava il messaggio. Gli ritornava sempre in mente la rabbia con cui quella ragazza dai capelli rossi gli aveva parlato, eppure non riusciva a togliersela dal cuore. E proprio per questo voleva chiederle scusa, effettivamente aveva toccato un tasto dolente, e soprattutto... come
gli era venuto in mente di provare a baciarla? Non era certo il modo migliore di confessare i propri sentimenti, non ad una ragazza arrabbiata. Ma un'altra cosa gli impediva di chiedere scusa: il fatto che Anna ci tenesse a Roberto. Era scattata come una molla quando lui aveva chiamato il suo insegnante di danza per nome, solo lei poteva farlo. Eppure continuava a negare di provare qualcosa per lui. 'Cazzo è palese! E negandolo lo conferma sempre di più. Questa cosa mi fa una rabbia pazzesca, ma allo stesso tempo voglio lottare per avere Anna' si disse una volta mentre aveva scritto un messaggio di scuse per la ragazza.... per poi cancellarlo di nuovo. I suoi ripensamenti erano così tanti che alla fine fu Anna a scrivergli. Aveva appena finito le prove per un nuovo spettacolo del MAS dove avrebbe cantato un brano a cui stava lavorando, quando sullo schermo gli apparve il messaggio della rossa: "Mi dispiace per non essermi fatta sentire, ma sai... ero abbastanza arrabbiata. Se hai tempo e voglia vieni da me stasera, quando vuoi, prima o dopo cena. Credo sia arrivato il momento di parlare". Fu come se un peso si fosse tolto dal cuore, tirò anche un sospiro di sollievo che non sfuggì ad alcuni suoi amici. "Che c'è Styles? La fidanzatina segreta non ti ha paccato stasera?" 'Quanto sei deficiente Karl' commentò il ragazzo tra sé e sé ignorandolo. Non rispose al messaggio: era convinto che Anna avrebbe capito che ci sarebbe stato. Alan quella sera aveva un concerto al conservatorio, meglio così: non sarebbe riuscito a spiegargli l'ansia che gli montò dentro quando mise piede nel suo appartamento. Si fece una doccia veloce, si vestì prendendo cose a caso e scese al piano di sotto. Il cuore sembrava sul punto di lasciargli il petto quando bussò alla porta di Anna. Quando aprì passò qualche secondo di silenzio: non si ricordava che Anna Gerini potesse essere così carina. 'Come cazzo ti sei ridotto? Ragioni come se non la vedessi da trecento anni' gli disse la sua vocina saggia. "Ah, alla fine sei venuto" commentò Anna per rompere il momento imbarazzante. "Dai entra, per fortuna ci siete tutti". Tutti???? Quella parola fece suonare un campanello di allarme nella testa di Harry. Era convinto che avrebbero risolto tutto da solo con Anna. La sua domanda trovò subito una risposta: non appena entrò vide Roberto Bolle seduto sul divano.... sul divano della ragazza che amava!!! "E lui che diamine ci fa qui?" domandò chiudendo la porta cercando di contenere la rabbia che iniziò a montargli dentro.

Anna si aspettava una reazione del genere, Harry le aveva dato prova di tenerci molto a lei e soprattutto di essere impulsivo quando si toccava qualcosa di suo interesse. Subito si mise in mezzo tra il ragazzo e il suo insegnante: "Vediamo di non iniziare col piede sbagliato. È già tanto che non ho chiamato André, almeno voi cercate di essere civili" "Io sono tranquillissimo Anna, piuttosto è qualcun altro che si deve calmare"  fece Roberto alzandosi dal divano. La rossa respirò profondamente, voleva risolvere quella situazione il prima possibile. "Vediamo di calmare i bollenti spiriti. Vi ho voluti tutti e due appunto per chiarire la questione, soprattutto per dirti, Harry, che non c'è assolutamente nulla tra me e Roberto e mai potrà esserci" iniziò Anna. "Proprio così, le ho chiesto di sostituire Polina Semionova e basta, dopo venerdì non ci siamo più visti.... a parte per le lezioni". Si scambiarono un veloce sguardo, avevano deciso di non dire niente ad Harry sulla loro chiacchierata di qualche giorno prima. Il ragazzo inglese si passò una mano tra i capelli, sospirò e disse: "Se lo dite voi... però non so come mai ma sul palco sembravate molto uniti, era come se la connessione tra voi andasse oltre l'essere colleghi di lavoro". Anna strinse i pugni: non negava che in quei momenti, mentre le sue labbra si sfioravano con quelle di Roberto, mentre lui la circondava con le sue braccia, lei avesse provato qualche emozione, ma Harry andava fuori strada completamente. Sentiva che quando si sarebbe trovata davanti l'uomo giusto per lei, l'avrebbe capito. Avrebbe sentito quelle che sua madre chiamava "Le farfalle nello stomaco, le ali che ti spuntano e tutto che diventa migliore". Mise le mani sulle spalle di Harry, fissò quegli smeraldi che erano i suoi occhi e disse: "Harry, se ti fidi di me anche se ci conosciamo da poco... credimi quando ti dico che tra me e il signor Bolle non c'è nulla. Quando i nostri sguardi si sono incrociati per la prima volta al parco ho sentito un feeling, una connessione con te. Sei uno dei pochi amici che ho, non voglio perderti per una sciocchezza simile" 'Il problema è che non voglio essere solo un amico... io ti amo Anna, TI AMO CAZZO!!!!'. Perché non riusciva a dirlo, a gridarglielo in faccia, fanculo se c'era anche Roberto.... Harry si limitò a tirare a sé la rossa e a stringerla forte, come se non volesse mai lasciarla andare. Era un modo silenzioso di trasmetterle il suo amore.

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora