ATTO 3

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Il Parco Sempione. Anna lo adorava, non sapeva bene perché, ma le trasmetteva una sensazione di pace e libertà e soprattutto era un ottimo posto dove esercitarsi senza che qualcuno le urlasse dietro di stare più dritta o non abbassare lo sguardo. Continuava a pensare a Roberto Bolle che il giorno dopo avrebbe tenuto la prima lezione nella sua classe, non l'aveva mai immaginato come insegnante e a dirla tutta era un po' spaventata all'idea di vederlo all'opera proprio NELLA SUA CLASSE. Mentre faceva stretching le scappò un sorriso: "Chissà Crystal come si pavoneggerà domani. Già con la Samson non scherzava, figuriamoci con ROBERTO BOLLE". In cuor suo si augurava che lui mantenesse la sua specie di promessa, ovvero trattarla come le altre e non come la BALLERINA INDEMONIATA. Non sapeva perché, ma ci teneva particolarmente ad apparire come una ballerina appassionata e talentuosa davanti a lui. Nel mentre cambiò il CD nel suo stereo portatile e scelse una musica più ritmata, adatta per esercitarsi sulle PIROETTE. Le bestie nere, come le chiamava lei. Contò 8 e iniziò a volteggiare. 1,2,3,4,5,..... sempre più veloce.... 6,7,8.... la testa scattava sempre più velocemente.... 9,10,11,12.... sentiva la gamba cedere, ma non doveva. Anna strinse i denti, lei DOVEVA RIUSCIRCI. 13,14,15.... alla quindicesima piroetta si sentì pendere da una parte e si fermò col fiatone. "Forse non dovresti girare così veloce". Anna alzò la testa di scatto, non conosceva quella voce, chi poteva essere? "Scusami, non volevo spiarti è solo che facevo una passeggiata e ti ho vista. Sei una ballerina?" "Tu che ne pensi?" commentò la rossa rivolta ad un ragazzo coi capelli castani e dei bellissimi occhi verdi. Indossava una camicia bianca, jeans neri, scarpe da ginnastica e usava gli occhiali da sole come cerchietto. "Sai, in classe mi dicono che ad un certo punto PENDO DA UN LATO quando faccio le piroette. Quindi mi esercito da sola" spiegò Anna dopo aver bevuto un po' d'acqua. "Comunque io sono Anna" "Piacere, HARRY" rispose il ragazzo con un accento inglese. "Non me ne intendo di danza, soprattutto quella classica, ma secondo me non dovresti accanirti così. Va bene dopo un po' accelerare, ma credo tu non debba perdere la classe tipica di una ballerina" "Wow, e meno male che non te ne intendevi" commentò Anna facendo stretching per defaticare la gamba dolorante. "Beh, qualche balletto l'ho visto diciamo che posso darti questi consigli non certo creare una coreografia" fece Harry sorridendo. Prese poi dalla tasca dei jeans un foglietto e una penna e scrisse un numero che poi diede alla rossa: "Questo è il mio numero. Lo so che ci siamo appena conosciuti, ma sai.... potresti avere ancora bisogno di qualche consiglio. Ti saluto" disse strizzando l'occhio ad Anna e andando via. Lei riuscì solo a mormorare un "Ciao" a metà tra lo stupito e il trasognato.

"Buongiorno signorine". Con quel saluto Roberto iniziò la sua prima lezione nella classe di Anna. Come entrò vestito in maniera impeccabile tutte smisero di fare gli esercizi alla sbarra e si misero in posizione. Nei loro occhi si leggeva la felicità ma anche la tensione: come sarebbe stata L' Étoile dei Due Mondi come insegnante? "Vedo che avete già fatto gli esercizi alla sbarra, meglio così. Come sapete, sostituirò la professoressa Samson per quest'anno. Voglio che sappiate che per me ognuna di voi ha talento, e se si impegna a fondo potrà un giorno arrivare a interpretare parti come Giselle, Giulietta o Odette" "Ah beh io sicuramente ho già il talento vedrà professore la stupirò a lezione". Roberto alzò gli occhi al cielo. "Non ne dubito, SIGNORINA MARLOWE, ma come ho già detto nelle mie lezioni NON CI SARANNO DISTINZIONI" rispose lanciando un veloce sguardo ad Anna che rimaneva impettita in prima posizione. "Anzi, adesso che mi viene in mente.... signorina Marlowe, lei conosce i primi passi dell'opera "Giselle"? Intendo, l'Entrée della protagonista". La domanda di Roberto spiazzò tutte, nessuno aveva mai chiesto cose del genere, almeno non durante le lezioni pratiche. Perfino Crystal fu presa in contropiede, infatti cercò di mimare qualche passo nel suo angolo. "Non li conosce? Eppure ha appena affermato di avere talento" "Professore, IO LI CONOSCO" disse Anna alzando la mano. "Ottimo. Ce li faccia vedere signorina Gerini". Si creò un piccolo spazio al centro della sala, anche Crystal si spostò controvoglia. Anna si posizionò, chiuse gli occhi e si immaginò la scena: Albrecht bussa alla porta di Giselle, si nasconde e poco dopo la fanciulla entra.

Da minuto 5:36 a minuto 6:42 per questo capitolo

Si fermò come estasiata, quasi il SUO Albrecht fosse davanti a lei. Aveva fatto tutto in religioso silenzio, nonostante nella sua testa sentisse la musica di quei pochi minuti. Il silenzio fu interrotto da Roberto che applaudì: "Molto bene signorina Gerini" commentò annuendo. "La prossima volta, signorina Marlowe, prima di affermare di avere talento pensi a quanta strada deve fare ancora, soprattutto per imparare i balletti" aggiunse poi rivolto a Crystal che gli rispose con un sorriso forzato. La lezione proseguì normalmente, Anna per la prima volta si sentì a suo agio perché non sentiva in ogni momento lo sguardo di Roberto su di lei. Eppure non le sarebbe dispiaciuto essere guardata da quei bellissimi occhi azzurri. Tuttavia, la lezione passò. "Ok ragazze, devo dire che come primo giorno non è male. Se non ricordo male ci vediamo lunedì pomeriggio. Provate a studiare i primi passi di Giselle, penso che lavoreremo molto su quel balletto. Adesso andate che immagino avrete altre lezioni". Mentre Roberto diceva queste cose, le ragazze raccoglievano l'asciugamano e la borraccia e si dirigevano negli spogliatoi. Quando passò Anna, il ballerino vide cadere un foglietto. "Signorina Gerini, ha perso...." fece non appena lo raccolse, ma Anna era già schizzata via perché, come al solito, era in ritardo.

"I'm a Maniac on The floor" lesse Roberto mentre usciva dall'aula. Era così sovrappensiero che diede una spallata a qualcuno. "Oddio mi scusi signor Bolle non l'avevo vista io...." "Ah ciao. Tu sei la figlia di Pereira vero?" domandò lui vedendo Bea. "Ehm sì. Io.... stavo cercando Anna l'ha vista?" "Puoi per piacere darmi del tu? Mi fai sentire troppo vecchio sennò, già le mie allieve mi danno del lei, almeno tu.... Beatriz" rise Roberto con quel sorriso disarmante. "Comunque Anna è in spogliatoio non so se sia ancora là. Però se la vedi dalle questo: le è caduto poco fa". Bea prese il foglietto che le porgeva Roberto. "Ah.... capito. Sai è la frase preferita di 'Flashdance'. Lei ama quel film, soprattutto quando la protagonista si allena all'inizio" "E secondo te è da lì che nasce il famoso soprannome?" "BALLERINA INDEMONIATA?" fece la ragazza come se fosse una frase maledetta. "Può darsi, comunque non devi ascoltare tutto quello che ti dicono su Anna. Ok, delle volte può sembrare una testa calda, ma ci mette passione in quello che fa. Per favore, non giudicarla troppo superficialmente". Bea guardò poi il foglietto e lo rimise in mano a Roberto: "Daglielo tu, secondo me se la conoscessi capiresti quello che dico. Ora vado che mio padre mi aspetta. Alla prossima" concluse andando verso le scale. Roberto rimase così da solo, riaprì la mano e, guardando quel foglietto, pensò che forse in qualche modo Beatriz avesse ragione.

On Dance. In LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora