Chasing Love #2 ~ Come una Calamita

Capitolo 9 ~ Devo andarmene (Parte II)

Ti avrei voluto dire "ti sto pensando"
         e non si può restare fermi ancora ai
     pregiudizi che la vita è troppo breve
     per non riscoprirsi, che possiamo avere
    un'ultima occasione per restare insieme
      senza una ragione, ma se non rischi
    vuol dire che forse in fondo non vuoi...

  "Stammi vicino da togliermi il fiato stanotte"
            Ti avrei voluto sussurrare.
Stammi vicino quando tutti diranno di stare lontano da me, che queste braccia sono così stanche, stanche di respingerti ora, che queste braccia ti stanno aspettando ancora!

Federica Carta ~ Ti avrei voluto dire

             Sarah

"Il tragitto in macchina peggiore che abbia mai affrontato in tutta la mia vita"; ecco come definirei gli ultimi minuti trascorsi insieme a Jamie, chiusi nell'abitacolo della sua auto.

Un silenzio imbarazzante ha regnato sovrano fino a quando siamo giunti a destinazione, ed io non ho potuto fare a meno di approfittare di quella quiete per rimuginare su ciò che è accaduto al bar.

Gradualmente ho sbollentato la rabbia covata a seguito delle provocazioni, ma la delusione provata all'idea che Jackson sia andato a letto con quella sgualdrina e l'abbia addirittura chiamata con il soprannome coniato per me, non fa che crescere minuto dopo minuto, divampando nel mio petto.

"Come ha potuto farmi una cosa del genere? Con quale coraggio ha toccato un'altra donna chiamandola 'Coniglietta'? Davvero devo pensare che in quel momento era talmente disperato e bisognoso di avermi tra le sue braccia che è arrivato al punto di compiere un gesto tanto riprovevole?"

Mi sento ferita nel profondo, dentro l'anima, in quel posto speciale del mio cuore in cui custodisco l'amore che provo per lui. È come se avesse reso pubblica una cosa intima, condivisa solo da noi, rappresentante del passato meraviglioso che abbiamo trascorso insieme e non so se sono in grado di digerirlo. Non so se l'amore è in grado di perdonare anche questi errori.

«Sarah, ci tenevo a dirti che ho trascorso davvero una bella serata in tua compagnia e mi piacerebbe molto passarne delle altre, magari in cui io e te siamo da soli e possiamo approfondire le nostre conversazioni» blatera Jamie mentre esaminiamo i traumi del paziente per il quale siamo stati chiamati.

Sto per rispondergli, elaborando una frase che non lo ferisca ma allo stesso tempo renda chiaro che tra di noi non può esserci più di una semplice amicizia, quando i miei occhi si scontrano con un paio di iridi azzurre, tramutate improvvisamente in due stalattiti di ghiaccio.

A giudicare dalle palpebre sgranate e l'espressione infastidita e ferita che lo caratterizza direi che ha avuto modo di ascoltare ciò che mi ha detto il biondo, infatti non perde tempo a fulminarlo con lo sguardo.

"Com'è che si dice? 'Se uno sguardo potesse uccidere il suo l'avrebbe già fatto'. Credo che quest'espressione calzi a pennello"

«Dobbiamo portare urgentemente il paziente in sala operatoria » afferma il primario di ortopedia, alle sue spalle, intanto che noi due continuiamo a guardarci per attimi che sembrano eterni.

Non importa quanto rancore provi nei suoi confronti, nè quanto sia forte il dolore che mi ha causato, nei suoi occhi riesco sempre a perdere la parte razionale di me stessa e lasciarmi trasportare da quelle parole non dette, cariche di sentimento, che vi nasconde dentro.