Capitolo 43 ~ Non mollare

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Sarah

Se prima non mi sentivo esageratamente agitata adesso la voglia di vedere mio figlio e mettere fine a questo calvario mi rende decisamente ansiosa.

Il passaggio dalla mia stanza alla sala operatoria è stato più rapido di quanto immaginassi, o semplicemente tutto attorno a me si muove più in fretta del solito ed io fatico a reggere il passo.

La preparazione prima di entrare in sala mi ha portato via quasi un'ora e adesso mi ritrovo distesa sul tavolo operatorio da più di trenta minuti. Mi hanno fatto un anestesia spinale per cui sono rimasta sveglia e cosciente durante il taglio cesareo che Justin e la sua equipe stanno portando a termine.

Nel frattempo l'equipe di Miles sta aspettando in disparte che il bambino nasca e il neonatologo se ne sta al mio fianco, insieme all'ostetrica, per assicurarsi che il piccolo sia in salute.

Una tendina azzurra inalzata davanti al mio viso mi impedisce di vedere quello che stanno facendo al di sotto e il desiderio di abbracciare mio figlio comincia a rendermi un po' nervosa.

Per un attimo penso che vorrei avere accanto mia madre, la quale mi ha salutata alcune ore fa come se stessi andando a morire, ma quando poi sento la presa salda di Jackson sulla mia mano mi rendo conto che sono in ottima compagnia e non ho bisogno di nessun altro.

«Va tutto bene, coniglietta. Stanno per finire e presto potremo coccolare il nostro bambino» mi sussurra all'orecchio. La sua voce mi infonde tranquillità e il modo in cui mi accarezza la fronte mi aiuta a non perdere lucidità e mantenere la calma.

Lui è tutto quello che voglio al momento. La sua presenza è fondamentale per me e il suo amore mi accerchia come un'involucro protettivo.

Annuisco e mi lascio cullare dal suo tocco amorevole finché la voce di Justin ridesta la mia attenzione affermando: «Ci siamo quasi!»

Mio marito mi rivolge uno sguardo impaziente ed io sorrido gioiosa in attesa di conoscere finalmente nostro figlio e poterlo baciare.

Il breve tempo che segue ci tiene in agitazione; le dita strette più forte tra di loro, i respiri rapidi si mescolano tra le nostre labbra e il nostro amore cresce rafforzando la nostra unione con la consapevolezza che da quell'immenso sentimento sta per venire al mondo una nuova vita.

«Eccolo! È un bel maschietto» annuncia il mio amico tirandolo sù per mostrarmelo intanto che un pianto deciso viene fuori da quel corpicino che tiene tra le mani. Lo passa attraverso la finestrella della tendina azzurra e l'ostetrica lo afferra per adagiarlo vicino al mio viso.

Quello che provo nel preciso istante in cui la sua pelle delicata entra in contatto con la mia è impossibile da descrivere. Sento che potrebbe scoppiarmi il cuore dalla felicità, che non ho mai provato un amore così grande nemmeno per Jackson, che adesso ne vale la pena almeno il doppio di lottare per restare in vita.

Il suo pianto vigoroso si attenua un po' grazie ai baci leggeri che stampo sulla sua piccola guancia, travolta dall'effetto profondo che provo nei suoi confronti e spinta dal desiderio innato di dimostrarglielo.

«Ciao, coniglietto» sussurro con gli occhi colmi di lacrime, incapace di gestire la tempesta di emozioni che mi vortica dentro.

È un maschietto! Avrò un altro uomo a cui badare e rivolgere le mie attenzioni. Un ometto da amare, coccolare e crescere. Mi sembra giá di rivedere i tratti di suo padre in lui; la carnagione ambrata, i capelli neri e una bellissima boccuccia a forma di cuore.

«Avevi ragione...» borbotta Jackson, accarezzando nostro figlio con le mani che tremano e gli occhi umidi, inondati dalla commozione. Lo guarda estasiato, completamente incantato dai movimenti di quel pargoletto che ho addosso. Percepire la sua stessa emozione, sentire l'intensità dei suoi sentimenti verso quel piccolo uomo che abbiamo creato, osservare le sue fragilità e innamorarmene ancora di più, mi provocano un senso di gioia, pace e felicità immensa. Tutto questo mi lega a lui in maniera indissolubile. Adesso condividiamo un pezzo dello stesso cuore. Lui avrà per sempre una parte di me ed io una parte di lui. «Mi é bastato rivolgergli un'occhiata per capire quale sarà il suo nome» continua, saettando lo sguardo tra me e il bambino. «Eric. Nostro figlio si chiamerà Eric in onore di tuo fratello!»

Chasing Love #2 ~ Come una Calamita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora