Chasing Love #2 ~ Come una Calamita

Capitolo 27 ~ Smettila di fare il vago!

                                Jackson

L'unità cinofila del dipartimento di polizia di New York non è esattamente come la immaginavo. Tutti gli agenti hanno rispetto per gli animali con cui hanno a che fare e se ne prendono cura nel migliore dei modi, ma è inevitabile che buona parte di queste bestioline venga rinchiusa in gabbia quando non è sul campo d'azione.

Decine di recisioni separano un settore da un altro e svariati cuccioli sono in fase di addestramento per diventare ottimi compagni d'avventura.

Ero davvero convinto che Michael potesse essere felice insieme ai suoi nuovi amici, che a lungo andare si sarebbe dimenticato di me e mi avrebbe reso orgoglioso per aver influito, anche solo in minima parte, al suo percorso di vita.

Evidentemente però mi sbagliavo. Tutti i miei pensieri al riguardo erano errati e le informazioni che mi sta rivelando il capo del distretto non fanno che farmi preoccupare al riguardo.

«Tutti i cani sotto la nostra custodia sono sani, in salute, attivi, felici e ubbidienti, ma l'agente 90132, che ci è stato sottratto illegalmente e affidato alle vostre cure, non rispecchia nessuno dei requisiti richiesti»

Sospiro e scambio un'occhiata perplessa con Sarah, che tiene saldamente la mia mano per rassicurarmi.

«Sono passate più di trenta ore ormai da quando l'animale è passato sotto la nostra custodia e da allora non fa altro che guaire, rifiutare ogni sorta di cibo, essere disubbidiente e starsene accucciato con il suo morbido peluche»

"Oh, il mio piccolo ammasso di pulci! Vorrei correre ad abbracciarlo ora stesso"

«Generalmente ci saremo impegnati di più per dare al cane degli stimoli esterni e convincerlo a partecipare, ma vista la tragica situazione, considerando il rischio di salute a cui va incontro, in quanto sembra affetto da un inizio di sindrome dell'abbandono, e soprattutto volendo mettere al primo posto la sua felicità, abbiamo deciso di fare uno strappo alle regole e concedergli la possibilità di tornare nella casa che lo ha ospitato negli ultimi mesi»

«Dice sul serio?». Sgrano gli occhi sorpreso e sento un incontrollabile voglia di frignare come una donna in preda agli ormoni mestruali.

'Il mio cucciolo sta per tornare a casa!"

A quanto pare anche lui, proprio come me, soffre di sindrome dell'abbandono e sono determinato a prendermene cura come lui ha fatto con me, fino a quando capirà che non ho più intenzione di separarmene.

«Certamente. Do subito ordine a un mio collaboratore di liberarlo» conferma.

«Ma è grandioso!» esulta Sarah, intanto che il poliziotto fa cenno a un uomo di aprire una delle gabbie. «Te l'avevo detto che tutto si sarebbe sistemato e avremmo trovato una soluzione per riavere Michael indietro!»

Mi bacia sulle labbra e, a giudicare dalla foga con cui lo fa, immagino che il suo entusiasmo dipenda in gran parte dalle parole che mi sono sfuggite di bocca solo un'ora fa.

Volevo aspettare. Volevo dirglielo in maniera speciale quel 'Ti amo', durante un'occasione memorabile magari, ma la amo così tanto che non sono riuscito a trattenermi.

Dio, quanto la amo!

Forse è il caso di cominciare a ripeterglielo già da adesso per vederla sorridere così più spesso.