Capitolo 35 ~ Ho così tanta paura di perderti!

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Avviso per i deboli di cuore: d'ora in poi tenetevi forte! ❤️💔
Ps: Attenti ai continui cambio Pov!

Sarah

Essere al sesto mese di gravidanza e passare le giornate in piedi, lavorando in un ospedale, non è di certo l'ideale per i miei poveri piedi. Se consideriamo poi che il piccolo dentro la mia pancia si muove e scalcia come un matto per la maggior parte del tempo, gestire il tutto diventa ancora più complicato.

Ciò nonostante ogni volta che il mio coniglietto si fa sentire non riesco a ignorarlo. Adoro appoggiare una mano sul punto appena colpito e avere la sensazione che così sto toccando anche lui o lei. Mi piace sapere di non essere più sola e poter condividere insieme al mio bambino tutto quello che provo e vedo durante la giornata. È come se avessi sempre con me il mio migliore amico e tutte le volte che ho bisogno del suo sostegno mi da una simbolica pacca sulla spalla facendo le capriole.

Anche il suo papà è elettrizzato quando vede un piedino o una manina spingere con forza su un lato del mio addome. Era estasiato la prima volta che gli ha parlato e ha ricevuto un colpetto come risposta; da allora non fa che tenere le labbra continuamente attaccate alla mia pancia e trascorrere minuti interminabili chiacchierando con suo figlio.  

Con il passare delle settimane mi sembra tutto più magico e bello e l'impazienza di partorire comincia a minacciare il mio sonno, torturandomi con sogni travagliati in proposito. Forse è per questo motivo che ultimamente mi sento più stanca del solito e faccio fatica a reggere turni lavorativi come quello di oggi.

«Eccomi. Mi stavi cercando?». La voce di Miles riempie la sala traumi, riportando i miei pensieri sulle condizioni del paziente che ho in cura.

«Si, mi serve un tuo parere in merito a questo trauma. Dagli un'occhiata» rispondo, mostrandogli il caso clinico del ragazzo disteso sulla barella. Gli passo i risultati degli esami appena effettuati e improvvisamente avverto uno di quei forti mal di testa che mi annebbia i sensi.

«Ti senti bene, Sarah?» chiede allarmato.

Le sue parole mi arrivano distanti, ovattate e fatico a distinguerle.

«Non proprio...mi gira la testa» borbotto confusa, intanto che tutto attorno a me sembra sdoppiato e sfocato.

Sento le forze mancare, le ginocchia cominciano a cedere e prima che possa rendermene conto cado a terra.

"Il mio bambino! Vi prego accertatevi che il mio bambino stia bene e non si faccia niente!" vorrei urlare, ma il mio corpo è già scivolato sul freddo pavimento dell'ospedale e la mia testa sta battendo forte contro il marmo.

L'ultima cosa che odo prima di perdere i sensi è l'urlo di Miles che mi chiama preoccupato. Poi tutto si fa nero ed io non ricordo più nulla eccetto che il modo frenetico in cui il mio coniglietto scalcia in preda alla paura.

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Chasing Love #2 ~ Come una Calamita Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora