Chasing Love #2 ~ Come una Calamita

Capitolo 3 ~ Una proposta...interessante!

           Jackson

Sono trascorsi quattro giorni dal mio ultimo incontro con il dottor Reed e da allora non faccio altro che pensare alle sue parole.

Mi ha chiaramente fatto notare che rifiuto l'aiuto di tutti coloro che mi stanno accanto e mi ha suggerito di provare un po' alla volta a rendere partecipi nella mia vita le persone a me più care, aprendogli il mio cuore.

Ho riflettuto a lungo su ciò che mi ha detto e ho realizzato che ha ragione: la paura di essere deluso e abbandonato ancora, come è successo con i miei genitori, crea una spessa barriera di ghiaccio tra me e chi mi vuole bene. È per questo motivo che ho deciso di mettere in pratica il suo consiglio e come primo passo mi sono avvicinato a mia sorella, chiedendole scusa per il comportamento sconsiderato che ho avuto nei suoi confronti e cogliendo l'occasione per stringerla in un abbraccio affettuoso che non le concedevo da troppo tempo.

Il calore del suo corpo e il forte legame che ci lega sono riusciti a sciogliere, anche se solo in piccola parte, il gelo che riveste il mio cuore.
L'angoscia e il dolore che provo, da quando ho lasciato l'unica donna che abbia mai amato, riempiono ancora le mie giornate, ma aver condiviso parte dei miei pensieri con lei mi ha aiutato a sentirmi un po' meglio.

Oggi ne ho approfittato persino per passare del tempo con Miles, accompagnandolo nella scelta dell'abito da sposo e pranzando insieme in un piccolo ristorante italiano. Tra un boccone e l'altro mi sono sfogato pure con lui, che reputo più di un semplice amico; lo considero un vero fratello. Gli ho rivelato i motivi della mia separazione con Sarah e l'ho reso partecipe di alcune paure che mi attanagliano, ricevendo in cambio il suo totale sostegno e un sorriso premuroso che ha reso chiaro quanto tenga a me.

"Mi sa che il dottor Reed aveva pienamente ragione, lasciarsi aiutare da chi ti vuole bene è il modo migliore per cominciare a lavorare su se stessi"

Tra le tante cose di cui abbiamo parlato mi ha proposto di essere il suo testimone di nozze e devo ammettere che nulla avrebbe potuto rendermi più felice di una notizia del genere. Non sono ancora dell'umore adatto per i festeggiamenti ma sono davvero contento che tra lui e mia sorella le cose vadano bene e tra circa quattro mesi convoleranno a nozze.

«Jackson, lo sai che non me ne frega niente di questa casa, vero? Offrimi la birra di cui parlavi e fingiamo di aver già terminato questo ipotetico tour» mi riporta al presente Justin, seguendomi in cucina con aria imbronciata.

È da poco arrivato insieme a mia sorella e la sua presenza ha palesemente destabilizzato Miles, con il quale stava per fare a pugni a causa di una stupida incomprensione. Per tentare di calmare gli animi gli ho proposto di seguirmi con una scusa banale, in modo da permettere ai due fidanzati di chiarirsi in privato, anche se le loro urla sono udibili sin da qui.

«Condivido in pieno!» affermo, tirando fuori dal frigorifero due fredde bottiglie di vetro per farmi una bevuta insieme a lui, come ai vecchi tempi.

Sorseggiamo in silenzio la nostra dose d'alcol, seduti su due sgabelli di legno, lanciandoci sguardi che dicono più di quanto possano fare le parole. Lui è ancora troppo irritato per la scenata di Miles, mentre io temo di conoscere la sua attuale opinione nei miei confronti. 

So che Sarah vive con lui da quando ci siamo separati e deduco che vederla stare male a causa mia non abbia influito positivamente sulla nostra amicizia. Sono tentato di indagare a fondo e scoprire fino a che punto la nostra rottura l'ha devastata, ma ho paura di conoscere la vera risposta e fare i conti con la realtà. Ho paura di sentirmi dire che sta soffrendo tanto quanto me e tutto questo invece di farle del bene le sta facendo solo del male.