Capitolo 4 - parte 2

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Mi gelo tra le braccia di Matt, ritrovandomi addosso due iridi d'acciaio.
Adam ha le mani affondate nelle tasche dei jeans. I suoi capelli sono arruffati e sembra di pessimo umore.
Non mi importa che Adam sia qui!
Rimango tra le braccia di Matt, decisa a non muovermi.
Matt, invece, decide diversamente, e si allontana come se avessi la peste!
Brontolo a bassa voce.
Si alza, e dichiara che andrà a raggiungere Lisa sulla pista da ballo, dove lei sembra divertirsi benissimo anche senza di lui.
Che onta, eh?

Rimasta sola, mi sento impotente sotto lo sguardo indaco che mi fissa.

Adam:" Ciao."

La sua voce è seria. Non ha la sua solita aria allegra.
Colin inclina la testa all'indietro e articola il suo solito 'ao, stile uomo delle caverne.
Poi si sposta sulla panca, lasciandogli posto per sedersi.
Adam si siede, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Il suo sguardo non abbandona mai il mio, neanche quando domanda:

Adam:" Allora, come va?"

Si sta chiaramente rivolgendo a Colin. Sembra sapere dei problemi a lavoro.

Colin:" Siamo nella merda, amico!"

Colin si rivolge a un cameriere di passaggio, ordinando una birra senza neanche guardarlo.
Sostengo il suo sguardo.
Non ho intenzione di permettergli di camminarmi addosso!
Lo guardo dritto negli occhi, facendo fatica a ignorare la visione sublime che mi offre.
Trasuda magnetismo, qualcosa di carnale e cupo, mentre i suoi occhi lasciano i miei per vagare lungo il mio corpo. 
Mi sembra di sciogliermi per il modo in cui mi guarda.
Colin tossisce per riportarci all'ordine.

Adam:" Che succede, esattamente?"
Colin:" Un cyber attacco su larga scala."
Adam:" Nulla che tu non possa gestire, ne sono certo."

Colin borbotta alcune parole incomprensibili e si tira indietro i capelli scuri. I suoi occhi passano da me ad Adam. Non si lascia ingannare.
Mi alzo dal tavolo.
Il modo in cui Adam mi fissa è troppo intenso. Ho la sensazione di sciogliermi sotto i suoi occhi.
Non so perché sia qui, ma sono certa che non sia per me.
È stato chiaro quando mi ha detto di volermi lontana da lui, seppur senza spiegarmi la ragione.

Adam:" Ho bisogno di parlarti."

Interrompe i grugniti di Colin.
Questi solleva lo sguardo, la sua solita espressione annoiata, per poi alzarsi di scatto.

Colin:" Vado a prendere qualcosa da bere."

Si allontana senza aggiungere altro, abbandonandomi tra le mani di Adam, o meglio, sotto il suo sguardo infuocato.
Voglio scappare!
Giocherello nervosamente con le dita. Adam si gratta il collo, visibilmente a disagio quanto me.

Jess:" Di cosa vuoi parlare? Credevo dovessi restare lontana da te, che fosse meglio. Allora perché sei qui?"

Sospira, per poi passarsi una mano fra i capelli, lasciando il gomito in aria per un tempo eccessivamente lungo.
Alla fine lo abbassa e immerge il suo sguardo nel mio.

Adam:" So ciò che ho detto, Jess."

(Ah, niente "dolcezza" oggi?!)

Adam:" Volevo... essere sicuro di non averti ferita."

Mi ha ferita.

Jess:" Ah, ti importa? Mi hai baciata e, un secondo dopo, te ne sei andato senza una parola...
Perché dovrei essere ferita?"
Adam:" Non è ciò che volevo, Jess.
Davvero. Ma... è un pó complicato... La mia vita..."
Jess:" Allora ti chiedo scusa per essere un elemento di disturbo per la tua vita."

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