Capitolo 1 - parte 2 "Invito"

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Mi sono svegliata tardi stamattina, la testa piena di sogni e musica. Ho sognato di essere una cantante. Ansiosa ed eccitata, sono salita sul palco di fronte a una folla immensa, allo Stadium. La musica vibrava alle mie spalle.
Mi trascinava. Cantavo a squarciagola, con il pubblico esaltato ad accompagnarmi.
È stato eccitante.
Un sogno fantastico!
Mi sembra di volteggiare tra le nuvole. Nonostante l'ora tarda, canto sotto la doccia e saltello per il salotto con una tazza di caffè in mano.
Poi, accorgendomi di essere davvero in ritardo, mi catapulto in metropolitana per raggiungere la grande torre della Carter Corp.
Uscendo dalla metropolitana, mi mescolo tra la folla di Manhattan.
Caffè in mano, sigarette alle labbra, i newyorkesi invadono le strade. La città brulica.
Dal marciapiede in cui mi trovo riesco a vedere l'edificio della Carter Corp, che si erge su tutti i grattacieli dell'isola di Manhattan.
Il sole del mattino si riflette sulle sue pareti di vetro e mi abbaglia.
L'ho sempre trovato affascinante e travolgente.
Un simbolo di potere.
Non ho mai incontrato il CEO, Ryan Carter, ma ho sentito belle cose su di lui.
(Lisa non fa che tessere le sue lodi. Capo multimiliardario e uomo bellissimo!)
Preferisco i batteristi.
Il potere non mi attira più di tanto. Preferisco nettamente la vita vagabonda del musicista.
Entrando nella grande hall della compagnia, mi dirigo immediatamente alla reception. Lisa è già arrivata.
Vedo la sua chioma bionda sporgere da dietro lo schermo del suo computer.
Segretaria, popolare, disponibile, questa donna è un vero amore.

Lisa:" Sei in ritardo!"

Le rivolgo un sorriso contrito, alzando le spalle.

Jess:" Lo sai che non riesco proprio ad alzarmi la mattina. La mia sveglia ha suonato per un'ora senza che la sentissi."
Lisa:" Non sono certa che a Gabriel piacerà la tua scusa."

Gabriel è il mio manager. Coordina il mio lavoro con Matt.
È un bel biondino, carismatico ma un pó freddo. Non so mai come comportarmi con lui.
(Sa essere simpatico, ma anche irritante!)
Resta un buon superiore.
Si può contare su di lui in tutte le circostanze. Sa esattamente come funziona la Carter Corp.

Jess:" Pranziamo insieme dopo? Ho delle cose da raccontarti."

Lisa mi osserva con sguardo sospettoso, sorridendo.

Lisa:" Ho la sensazione che ci sia di mezzo un uomo."

Respira a fondo, ridendo come se le fosse arrivato alle narici il profumo di un uomo.

Jess:" Chissà!"

Le rivolgo uno dei miei sorrisi migliori per poi salutarla con un gesto della mano e dirigermi in fretta verso gli ascensori.
Una volta raggiunto il 42esimo piano, supero il corridoio il più silenziosamente possibile.
Ma, passando di fronte alla porta del mio manager, sento chiamare il mio nome.
Ops! Gabriel mi darà una bella tirata d'orecchi. Passerò un brutto quarto d'ora.
Spingo la porta ed entro, un'espressione colpevole sul volto.
Avrei dovuto levarmi la giacca, poggiare la borsa per terra e presentarmi come se fossi appena andata a fare delle fotocopie.
Gabriel è in piedi dietro la scrivania.
Indossa un vestito costoso e molto elegante, che gli calza a pennello, e una cravatta abbinata ai suoi begli occhi blu.

Jess:" Buongiorno, Gabriel."
Gabriel:" Sei in ritardo di..."

Lancia un'occhiata al suo orologio, solleva le sue iridi magnetiche verso di me e aggrotta le sopracciglia.

Gabriel:" 45 minuti, Jess. Hai una scusa?"

Gli mento.

Jess:" La metro si è bloccata tra due stazioni. Mi dispiace. C'è voluto più di quanto pronosticato."

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