☆Capitolo 4 - parte 7☆"Connessi"

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Mentre il crepuscolo scivola lentamente sulla baia, Adam prende il furgone e mi conduce, in un silenzio quasi religioso, lungo il porto.
Sento il mio corpo prendere vita, quando sono al suo fianco.
Come se tutte le mie terminazioni nervose si orientassero verso di lui.

Parcheggia sul marciapiede, accanto a una fila di negozietti d'arte e artigianato, e si ferma di fronte alla mia portiera, con aria imbarazzata e le mani in tasca.
Una volta in piedi di fronte a lui, inizio a sentirmi in imbarazzo anch'io.
Mi chiedo che ci facciamo qui da soli, lontano dagli altri che ci aspettano per festeggiare la giornata.
Con un cenno del mento, indica un'insegna dietro di lui.
Un negozio chiuso, con la vetrina imbiancata.
Lo guardo senza capire.
Un sorriso, orgoglioso e intimidito, si forma sulle sue labbra, rendendolo ancora più seducente ai miei occhi.

Adam:" È qui."
Jess:" Oh! Questo sarà il tuo negozio!"
Adam:" Esatto, piccola. È questo. Vieni con me."

Tende la mano verso di me.
Intreccio le mie dita con le sue, e sento il sangue galoppare nelle mie vene, bruciandomi dall'interno.
Mi porta di fronte alla porta vetrata e, girata la chiave, mi spinge dentro.
Non c'è ancora niente.
È tutto vuoto, da sistemare.

Adam:" Abbiamo già firmato il contratto di locazione e presto potremo trasformare questo posto in qualcosa di nostro.
Owen e io abbiamo lavorato come pazzi, per ottenerlo. È un sogno di bambini che si realizza.
Volevo condividerlo con te, oggi."

I nostri sguardi non si lasciano, come affascinati da qualcosa.
Non riesco a concentrarmi in nient'altro.
Adam mi si avvicina.
Le sue dita stringono con più forza le mie.

Adam:" Era importante che tu vedessi qualcos'altro di me.
Io... voglio che tu mi conosca davvero, Jess."

Pronuncia il mio nome, come se mi stesse baciando con passione.
Nei suoi occhi vedo ardere fuoco.
Il mio battito si fa più frenetico e irregolare.
Lui abbassa la testa, come per spezzare il contatto ed evitare di saltarmi addosso.
Voglio che mi baci!
Muoio dalla voglia. Mi sta divorando dentro.
Sento una pressione quasi dolorosa nel mio basso ventre.
Non sento più le farfalle nello stomaco ma, al loro posto, sento pura elettricità che alimenta il mio corpo.

Jess:" Perché è così importante?"

La mia voce sembra più roca e profonda del solito, come se avessi dimenticato come comunicare.

Adam:" Perché tu sei diversa."
Jess:" Cosa c'è di così diverso in me?"

Alza le spalle e mi rivolge un sorriso un pó insolente.
Mi passa una mano fra i capelli.

Adam:" Tu perché sei qui?"
Jess:" Perché... mi piaci, credo..."
Adam:" Credi?"

Un sorriso divertito si allarga sulle sue labbra.
Mi avvolge una mano attorno al collo e mi avvicina a sé, a qualche centimetro dal suo corpo muscoloso.

Jess:" Tu sei il diavolo, Adam. Sei... una specie di tentatore machiavellico. Non... non sono sicura di sapere perché sono qui."
Adam:" Bugiarda!"

I suoi occhi brillano di mille luci mentre pronuncia questa parola, questa parola così piccola ma con tanto significato, che sembra prendere vita.
Il suo sguardo luccica come quello di un predatore.
Ho la sensazione di trasformarmi in una preda sotto il suo sguardo di fuoco.
Il mio sangue diventa lava fusa, quando il suo sguardo cade sul mio viso, mi bacia avidamente la mascella e scivola lungo il mio corpo.
Il suo petto si appoggia al mio seno.
Sento attraverso la maglietta la durezza dei suoi muscoli e il calore del suo corpo.
Il suo profumo mi colpisce e stravolge i due neuroni che ancora sopravvivono nel mio cervello. Adam sembra un gatto.
I suoi movimenti sono rapidi ed elastici, mentre la sua mano segue la curva della mia mascella.
La mia pelle si drizza al suo tocco, prende vita e diventa autonoma, indipendente dalla mia volontà.
Il suo pollice mi accarezza con tenerezza la guancia, e una scarica di energia si diffonde attraverso le mie vene a massima velocità.
Mi perdo nei suoi occhi.
Sono consapevole che, più mi avvicino a lui, più mi ci affezionerò.
(Chi dice che i colpi di fulmine non esistano?)
Ci credo.
Il secondo in cui i miei occhi si sono posati su di lui, ho capito.
Ho capito che mi sarei persa in lui, indipendentemente dalle conseguenze.
Quando lo guardo, e quando lui mi guarda in questo modo, sento una scarica elettrica scorrere attraverso i nostri corpi e il nostro cuore.
Non me lo sto immaginando.
Il suo pollice che mi accarezza il mento, poi il mio labbro inferiore.
Non lo sto sognando.
Provo lo stesso desiderio, lo stesso profondo desiderio di sentire le sue labbra sulle mie, di sentire il suo sapore, come nell'ufficio di Colin.
Se fosse possibile morire di desiderio, in questo momento sarei già morta.
Voglio sentire la sua bocca sulla mia. Lo voglio così tanto.
Sento una pressione potente nel mio basso ventre, nel mio petto.
Ma quando il desiderio è troppo forte, come possiamo combattere contro di esso?
Quando quel desiderio ti guarda in faccia con lo stesso luccichio nei suoi occhi?

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