☆Capitolo 9 - parte 6☆

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Il pranzo è freddo come un lastrone di ghiaccio.
Sua madre cerca di ravvivare un po' l'atmosfera, ma Adam e suo padre non fanno alcuno sforzo.
Quindi finisco per parlare solo con lei.
È una donna molto colta e affascinante. Mi racconta qualche aneddoto su suo figlio, facendomi sorridere.

Sig.ra Peterson:" Quando era piccolo, era già completamente innamorato del mare.
Quando lo portavo in spiaggia, restava in acqua per tutta la giornata, anche quando era fredda.
Ne era affascinato. Ho sempre pensato che vedesse qualcosa che io non riuscivo a cogliere."

I suoi occhi brillano, mentre parla di suo figlio.
Sorrido stupidamente, immaginando la testolina bionda affascinata dalle onde.

Jess:" Non è cambiato molto."

Adam mi sorride, continuando a giocare col suo cibo.

Jess:" La prego, mi racconti un'altra storia su Adam."
Sig.ra Peterson:" Quando era molto piccolo, e la tata lo sorvegliava, scappò via. Lei andò completamente nel panico.
E sa dove lo trovammo?
Nelle stalle! Aveva liberato tutti i cavalli! Ovviamente erano addestrati, quindi non sono andati troppo lontano, ma il nostro stalliere non ne fu troppo felice!
Quando gli chiesi perchè l'avesse fatto, rispose che voleva solo che fossero liberi."

Sorrido, perchè non mi sorprende che la libertà fosse già tanto importante per lui.
E vista questa famiglia, dove il padre soffocante sembra assorbire l'ossigeno, mi stupisce ancora meno la sua attrazione verso il mare e i grandi spazi.

Sig.ra Peterson:" E lei, mia cara? Ci parli un po' di lei."

Non esito. Sento di potermi fidare di questa donna. Penso voglia davvero conoscermi, non solo perchè sto con suo figlio.

Jess:" Beh, vengo da una piccola cittadina del Midwest. Mio padre è un grande proprietario terriero, e mia madre gli una mano nella fattoria. Non siamo molto ricchi, ma non ci è mai mancato nulla."

Percepisco lo sguardo di Adam su di me. Non si perde una parola.
In effetti, nonostante tutte le nostre conversazioni, sono sempre riuscita a evitare l'argomento.

Sig.ra Peterson:" Com'è arrivata a New York?"
Jess:" Un disaccordo con la mia famiglia mi ha obbligata a mettere un po' di distanza. E ho trovato un posto di lavoro alla Carter Corp, che mi ha offerto delle ottime possibilità."
Sig.ra Peterson:" Oh, mi spiace.
Spero che le cose si sistemino, con la sua famiglia... Conosciamo molto bene la Carter Corp.
Mio marito ha avuto spesso occasione di lavorare con la società. Ryan Carter è un uomo formidabile."

Rimango a bocca aperta.
Il signor Peterson conosce Ryan Carter?
Il mio sguardo abbandona immediatamente la signora Peterson per posarsi sul suo figlio ribelle.
Non mi guarda più, ma sul suo volto scorgo l'ombra di un sorriso.
Sa che ho capito: non ha hackerato la Carter Corp per caso!
... oh no! C'entra suo padre!

Jess:" Ho incontrato il signor Carter in rarissime occasioni, ma è decisamente un grande uomo."

Il mio tono strappa Adam dalla contemplazione del suo piatto.
Stringe gli occhi, improvvisamente sospettoso.
Gli mostro con discrezione la lingua, giusto a un angolo delle labbra, per prenderlo un po' in giro.
Sembra geloso. È divertente, soprattutto perchè non ha ragione di esserlo.

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