Capitolo 3 - parte 6

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Adam:" Ciao dolcezza. Che fai?"
Jess:" Sono nel mio bagno, con la sola compagnia di un bicchiere di vino e delle bolle."
Adam:" Jess, stai cercando di uccidermi?"
Jess:" Viste le circostanze, mi sembri abbastanza vivo!"
Adam:" Sei una ragazza cattiva, Jess. Dietro quell'aria timida e le guance rosse."
Jess:" Non so proprio di cosa tu stia parlando!"
Adam:" Semplice constatazione!"
Jess:" E ti piace?"
Adam:" Non mi piace il fatto che ora tu non sia con me!"

La mia pelle sta bruciando.
Rischio di liquefarmi sulla sedia.
Devo lavorare! Lavora!

Adam:" Dove sei?"
Jess:" In punizione. Matt ha abbandonato la nave. Sono condannata a lavorare tutta sola per il resto dei miei giorni."
Adam:" Sei alla Carter Corp?"
Jess:" Sì. Sono stata punita, te l'ho detto!"
Adam:" Arrivo!"

(Cosa?)
Il cuore inizia a battermi nel petto, salta di gioia, freme di impazienza.
Sono come un'autostrada per i brividi.
Mi precipito in bagno per rinfrescarmi un pó, ripassarmi il mascara, pettinarmi i capelli.
Quando torno alla mia scrivania, il mio telefono inizia a squillare.
Rispondo, nervosa.
La sicurezza mi informa di una visita.
Autorizzo immediatamente l'entrata di Adam.
(Spero che la mia voce non stia tremando. Devo sembrare un'idiota!)
Mi agito sulla sedia.
Osservo le porte dell'ascensore, in attesa che si aprano sull'uomo dei miei sogni. O forse sarebbe meglio considerarlo una fantasia vivente.
Ormai dovrei essere abituata a vederlo, toccarlo, sentirlo vicino.
Ma non lo sono.
Ogni volta che si avvicina mi sento eccitata.
I miei ormoni vanno nel panico vicino ad Adam.
Perdo il controllo.
Traspira sensualità, ferocia e, soprattutto, libertà.
Voglio lasciarmi andare, abbandonarmi... e perdere la testa!

Le porte dell'ascensore si aprono di colpo, lasciando passare due figure.
Due?

Mi alzo e mi avvicino subito a loro.
(Credevo volesse vedermi da solo. Che significa?)
Mi dà fastidio.
Non me l'aspettavo, non mi è passato per la mente che potesse essere con qualcuno.

Adam si avvicina, accompagnato con ogni probabilità da un amico.
Come al solito, mi fa un gran sorriso.
Si china verso di me e mi dà un bacio leggero sulle labbra.
Non distoglie mai lo sguardo, quasi temesse di vedermi svanire.
Capisce che sono un pó delusa per la presenza di qualcun'altro?

Adam:" Ciao, dolcezza. Ti presento Derrek, un mio amico."
Jess:" Ciao!"

Osservo l'amico di Adam.
Non è molto alto. I suoi occhi castani, nascosti dietro a degli occhiali dalle lenti colorate, si trovano al livello dei miei.
È piuttosto tozzo e indossa una camicia a quadri su una grande t-shirt. Nulla a che vedere con l'aspetto dei ragazzi che lavorano per la famiglia Carter!
Ora capisco perché la guardia è sembrata tanto sorpresa quando li ho lasciati salire...

Il look da hipster anni '70 di Derrek non è davvero il mio genere.
L'aspetto obsoleto e trascurato per me è come un pugno in un occhio!
Ma non posso negare che sembri amichevole, con quel bel sorriso.
A ogni modo, per ora nessuno può detronizzare un certo genio che va agli appuntamenti con i suoi amici!
Inoltre, Adam indossa i suoi jeans sexy, quelli che modellano le sue natiche alla perfezione, e una maglietta che rivela il suo tatuaggio.

Derrek:" Buonasera, signorina. Speriamo di non disturbare.
Ci siamo un pó intrufolati."

Si gratta un occhio con noncuranza, per poi affondare i pugni nelle tasche dei suoi pantaloncini.

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