Capitolo 9 - parte 3

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Una volta di fronte alla porta del suo appartamento, inizio a sentirmi davvero nervosa.
Inizio a saltellare, non sapendo se bussare o andarmene.
Rimango ferma di fronte alla porta per cinque minuti buoni, il cuore in gola, dandomi della cretina per essere tanto spaventata.
Mi mordo le labbra, prendo un profondo sospiro, e corro il rischio.
Do tre colpetti alla porta!
Non ci vuole molto prima che qualcuno venga ad aprire.
Lo spettacolo che si presenta di fronte ai miei occhi mi mozza il fiato...
(Merda!)
È la prima parola che mi viene in mente...
(Oh, cavolo! Come può essere tanto sexy! Uccidetemi!)

Owen è in piedi di fronte a me, il petto nudo, i capelli gocciolanti d'acqua.
Lo guardo negli occhi.
Non permetterò ai miei occhi di vagare lungo il suo corpo.
Devo riprendermi. Sembrerò sul punto di esplodere!

Un sorriso soddisfatto gli incurva le labbra, illuminando i suoi lineamenti perfetti.
E quei muscoli, anch'essi perfetti!
Lo vorrei colpire. Mi prende in giro, perfettamente consapevole del suo potere di seduzione!

Owen:" Se sei venuta a cercare Adam, non è ancora tornato."
Jess:" Ok. Potrei aspettarlo?"

Inarca un sopracciglio sempre più maliziosamente, come se fosse perfettamente consapevole dell'effetto che il suo corpo mezzo nudo può avere sulle donne.

Jess:" Voglio dire... nella sua stanza?"
Owen:" Sei la sua ragazza, no? Immagino di sì."
Jess:" Non dirlo come se avessi ingoiato del veleno!"
Owen:" Vederti mi fa decisamente lo stesso effetto!"

Sembra fare uno sforzo enorme nel pronunciare queste parole.
Stringo i denti, consapevole del dolore che starà provando.
Mi sento ancora peggio.
E io che pensavo che la giornata non potesse andare peggio!
Spero che Adam non si arrabbi per la mia presenza qui.
Ci mancava solo questa!
Di questo passo, finirò al manicomio!

Owen si sposta di lato e apre la porta, così da farmi passare.
Attraverso il corridoio.
Vengo travolta dal profumo del suo dopobarba.
Anche se è attaccato al muro, il poco spazio mi costringe a sfiorargli il petto nudo.
Mi viene la pelle d'oca.
Mentre gli passo accanto, Owen sorride apertamente e abbassa gli occhi su di me.

Owen:" Non ti ho mai vista tanto rossa..."
Jess:" Ho caldo!"

Rispondo istintivamente, facendolo scoppiare a ridere.
Mi precipito in soggiorno come se avessi i pantaloni in fiamme.
Sento la porta chiudersi alle mie spalle.
Owen entra in soggiorno, continuando a esibire i suoi dannati muscoli.
Fingo di non notare che è ancora a petto nudo, e che non sembra aver intenzione di vestirsi.
Sono sicura lo stia facendo di proposito!

Owen:" Cavolo, sembra tu non abbia mai visto un uomo a torso nudo!"
Jess:" Certo che sì, ma alcuni mi fanno più effetto di altri..."
Owen:" Quindi ti faccio effetto..."
Jess:" Non è quello che ho detto! Non possiamo..."

Serro la mascella, e il tono spezzato della mia voce fa crollare immediatamente la sua sicurezza.
Grugnisce, per poi lasciarsi cadere sul divano, il volto tra le mani.
Vederlo così triste e vulnerabile mi spezza il cuore.
Giro attorno al corpo incurvato di Owen e mi siedo sul tavolino, accanto a lui.
Sembra così smarrito e triste...
Gli scosto una ciocca di capelli con  la mano, ma il grugnito che gli sfugge dalle labbra mi spinge a fermarmi.

Jess:" Mi spiace per quello che è successo l'altro giorno."
Owen:" Dovrei essere io a scusarmi, no? Adam era furioso, e ne aveva tutte le ragioni. Ti ho baciata."
Jess:" Beh... io ti ho lasciato fare."
Owen:" Per pietà!"
Jess:" No! È stato... "per dirti addio"."
Owen:" Ancora meglio, hai ragione!"

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