14.

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Spesso lasciamo che le parole prendano il sopravvento sui sentimenti.
Ma sono i sentimenti a dover parlare.
[Pensiero mio]

"Perchè sei venuto qui?!" quasi urla, mentre provo a scusarmi con lui.
"Perchè tratti le persone come giochi, Jimin? Per te sono quel tipo di amico con cui puoi fare il carino e il minuto dopo ordinarmi di sparire?!" le sue urla arrivano fino alla parte più profonda della mia anima, mi fa male.
Come io ho fatto del male a lui.
Decido di non dire nulla, anche perchè so che peggiorerei solo le cose.
"Non dici nulla?" domanda, mentre continuo ad osservare le mie scarpe come se fossero la cosa più bella del mondo. "J-Jungkook tu..."
Ad un certo punto, una voce di mia conoscenza interrompe il momento.
"Che carini, stanno litigando."
Non può essere lui, non può essere quello stronzo di Kijo. "Ti sei trovato il fidanzatino, Park?" domanda, con un sorrisetto sprezzante.
"Vattene, Kijo, lasciaci in pace." cerco di rimanere calmo.
"Oh, il piccolo Park vuole stare da solo con il suo amore." continua lo stronzo, avvicinandosi a Jungkook.
"Eccoti, finalmente ci conosciamo, piccolo frocetto." ride Kijo, sfiorando con un dito il volto del ragazzo che a me piace e che lui non deve sfiorare neanche morto.
"Non osare toccarlo ancora, Kijo!"
Lui spinge Jungkook contro la recinzione di ferro, so già cosa vuole fare, ma non ci riuscirà, lo stronzo.
Prima che io me ne accorga, ci sto facendo praticamente a pugni.
"Ma dai, Park, volevo solo farci del buon sesso come feci con te dopo scuola quel giorno, te lo ricordi?"
Non lo reggo più.
Vedo Jungkook impallidire alle parole di Kijo, ma non è solo questo, credo stia male fisicamente.
Per fortuna, un'infermiera arriva per trascinare via quel coglione di Kijo, ed io posso andare da Jungkook.
"H-hyung..."
"Jungkook, cosa ti ha fatto? Ti ha fatto male?" lui scuote la testa. "J-Jimin... chiama un'infermiere, ti prego."
Lo prendo in braccio e torno dentro, dove due infermiere lo prendono subito in custodia.
"In che camera è?" chiede una delle due.
"20, secondo piano." rispondo, cercando di non mostrare la mia ansia. "Come... come sta?"
La donna che mi ha appena parlato mi sorride. "Tra poco, molto meglio."

>>Angolo me<<
Chi vuole uccidere Kijo mi contatti pure, le iscrizioni sono aperte
>>Fine angolo me<<

"Avete per caso litigato... molto ad alta voce?" chiede il medico, quando siamo in camera.
Annuisco. "Come mai?"
Lui spiega subito. "Vede signor Park, i polmoni del suo amico sono fragili a causa della malattia, non può sforzare troppo la voce urlando o cantando, o simili, capisce?" annuisco. "Adesso sta bene, deve solo riposare."
Quando il medico esce, decido di rimanere con Jungkook per tutto il tempo che sarà necessario. Se io non lo avessi trattato di merda, ora non starebbe di certo così. È solo colpa mia.
Osservo il suo torace, coperto solo dalla maglia, salire e scendere mentre respira: come vorrei poter accarezzare la sua pelle... ma so già che non ne avrò mai l'occasione.
Lascio che dorma, mentre un'infermiera mi raccomanda di avvisarlo, appena si sveglierà, che la sua visita sarà domani.
Dalla porta fa capolino l'ultima persona che mi sarei aspettato di vedere.
"Martha!" esclamo felice, e lei mi stritola in un abbraccio.
"Jiminie, hai qualcosa da raccontarmi?" annuisco.
"Martha, devo dirti un sacco di cose, ma fuori di qui." Sistemo le coperte a Jungkook in modo che stia al caldo (fuori si è messo a piovere, che giornata di merda) ed esco con la mia psicologa preferita per andare al bar del reparto: ho un assoluto bisogno di confidarmi con l'unica persona vicina ai miei genitori che ancora mi reputa un essere umano.

Spero vi sia piaciuto il capitolo
~Ely

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora