42.

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Tu sei l'unica melodia,
l'unica armonia,
che vorrei sentire.
Tu sei la parte
che preferisco di me stesso.

La macchina continua il suo incessante suono, più forte, il battito della vita.
E poi, sento una voce.
Una voce debole, distorta dalla mascherina dell'ossigeno, ma pur sempre la sua, bellissima voce.
"Jiminie? Piangi?" domanda, piano.
No, amore, non sto piangendo, ti sto solo dimostrando quanto ti amo. Le lacrime rappresentano quanto teniamo ad una persona.
I nostri occhi si incastrano gli uni negli altri, e sento che non posso più trattenere i singhiozzi.

>>Eh vabbè
ma se piango pure io autrice mentre scrivo ciaone ahahahaha<<

"Amore, non piangere, ti prego."
La sua richiesta è troppo difficile da eseguire, e ormai vedo tutto appannato per colpa delle lacrime. Sì, posso essere ridicolo quando volete, ma il mio ragazzo è vivo e finamente starà bene... non sto piangendo perchè sono triste, ma perché sono felice.
"Sei vivo." ripeto un paio di volte, mentre allungo la mia mano verso la sua.
"Sono stato bravo?" domanda, mentre l'ossigeno viene tolto.
Aspetto, assieme ai dottori, che prenda il respiro.
Eccolo... mi sembra quasi irreale vederlo respirare bene dopo tanta sofferenza.
"Sei stato bravissimo, amore." fregandomene dei medici, gli lascio un bacio sulla mano.
Tutte le apparecchiature vengono rimosse, e finalmente posso avvicinarmi a lui.
"Vi lasciamo soli." dice un'infermiera. "Avviso anche la famiglia del signor Jeon."
Approfitto del momento per stare accanto a Kookie, per parlargli.
"Ho sentito ogni tua parola." dice, ancora incredulo per il fatto di sentire i polmoni così leggeri. "Sei diventato troppo dolce, Jiminie."
Io sorrido. "Credo di essere sempre stato così. Poi sai, tutto quello che mi è successo mi ha fatto rifiutare questo lato di me, ma tu sei riuscito a riportarlo a galla." lo bacio sulle labbra, un bacio casto e dolce, interrotto dalla porta che si apre.
"Scusate, non volevamo interrompere..." si scusa il fratello minore di Kookie.
"N-non è colpa vostra." riesco a dire, arrossendo, mentre il mio ragazzo scoppia a ridere.
"Ciao mamma, papà, e ovviamente fratellino mio!"
Mentre saluta la sua famiglia, io penso alla mia: non so ancora cosa rispondere alla mamma...
"Jiminie-sssi." mi chiama Jungkook. "La mamma vorrebbe dirti una cosa." mi informa.
La signora Jeon mi sorride. "Jimin, sei un tesoro. Se non fossi stato accanto al mio Jungkook quando è stato male prima dell'operazione forse ora non sarebbe neanche qui. Hai agito bene, davvero."
Io sorrido timidamente. "G-grazie signora, ma ho solo chiamato i medici, niente di più..."
Lei si avvicina. "Guardami negli occhi, non ti mordo."
Lol moment
Io eseguo.
"Non saprò mai come ringraziarti più di così, mio figlio sarebbe rimasto solo."
"È... s-stato lui a parlarmi per primo." balbetto.
"Ma tu lo hai ascoltato, anche se hai dovuto prima trovare un po' di fiducia in quello che era solo uno sconosciuto.. Spesso le persone non ascoltano gli altri, ma tu... tu lo hai fatto veramente." dice, dolcemente. "Jimin, se non hai un luogo dove stare... puoi venire da noi, okay?" mi sorride, e sento nel petto un calore, un affetto che mi era mancato.
"N-non lo so. Vede, mia madre mi ha scritto, vorrebbe incontrarmi proprio domani" sussurro.
"Mio figlio mi ha raccontato la storia della tua famiglia, era molto preoccupato. Se hai bisogno, conta su di noi. La porta di casa Jean sarà sempre aperta per te." promette.
Annuisco. "Grazie signora."
È tardi ora, e mi sdraio sul mio letto, guardando l'ora: ormai la mezzanotte è passata, praticamente, è già domani

Ciao a tutti~
Spero vi sia piaciuto il capitolo.
La storia è quasi finita, e mi dispiace di avervi fatto piangere xD sono un'autrice crudele ma alla fine mi faccio perdonare uwu
~Ely❤

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora