Lo chiamavano "Fiore del vento"
per la sua fragilità.
Ero certo, sicuro:
dietro a quella fragilità
si nascondeva una forza leonina.
Ma questo, l'Anemone non lo sapeva.
Si limitava a sperare,
ad attendere il futuro.Mai avrei pensato di trovarmi in una situazione simile; ed invece eccomi qui nel giardino sul retro dell'ospedale, che più che un giardino è una specie di serra per i fiori... a cielo aperto, non saprei proprio come definirla, non ci sono mai stato.
"Questo." mi spiega Jungkook, indicando con la mano un fiore dal brillante colore rosso. "È un Amaryllis. Viene usato ancora oggi per il corteggiamento, sai? Rappresenta la timidezza e l'eleganza." rimango in silenzio ad ascoltare i suoi insegnamenti, e certe cose non me le sarei mai aspettate.
Appena ci avviciniamo ad un gruppo di fiori rosa e viola, i suoi occhi brillano di gioia. "Questi sono i miei fiori preferiti! Gli Anemoni."
Mi racconta che simboleggiano l'abbandono, ma soprattutto l'attesa e la speranza.
"È un fiore delicato, di un'incredibile fragilità, la sua fioritura dura poco." aggiunge. "E regalandolo a qualcuno fai capire il fatto che quella persona ti manca, che vorresti il suo ritorno, capisci?"
Il nostro pomeriggio passa in mezzo ai fiori, ma non riesco a togliermi dalla mente l'Anemone.
Attesa, speranza.
Fragilità.
Poco tempo.
Questo fiore mi fa venire in mente lui.
Kookie, che cerca di nascondere le sue fragilità come tutti noi, che spera in qualcosa di quasi impossibile, che attende di sapere il suo destino.
Che si preoccupa di avere poco tempo per amare profondamente.
Amarmi profondamente.
"A cosa pensi?" chiede, quando usciamo dal giardino.
"Ai significati dei fiori che mi hai detto." rispondo semplicemente, prendendogli la mano. "E poi, pensavo che non abbiamo ancora fatto la foto." aggiungo, ridendo per scacciare i pensieri negativi.
"Hai ragione, facciamola più tardi però, adesso devi segnare la tua missione appena compiuta sulla tua lista!" dico dandogli un bacio sulla guancia, mentre torniamo dentro.
"Jungkook!" chiama qualcuno, e lui si volta: è suo fratello minore.
"Che ci fai qui? Avresti potuto avvisarmi, Junghyun." i due si abbracciano, poi il più giovane mi nota e mi saluta. Almeno, questa volta ci incontriamo in una situazione piacevole.
"Buongiorno, hyung, come stai?"
"Buongiorno a te, Junghyun. Con il tuo fratellone qui, dieci volte meglio, tu?"
Cominciamo a parlare del più e del meno, mentre il più giovane dei fratelli Jeon non fa altro che riempirci di domande sulla nostra relazione.
"Eddai, sembra un'intervista!" protesta Jungkook ad un certo punto, facendo ridere noi altri.
"Ah... ragazzi, vi lascio, devo tornare a scuola per l'orario extrascolastico, ho preso il permesso solo per poco. Kookie, mamma ti lascia questo."
Scappa fuori dalla struttura per non perdere l'autobus, mentre il mio ragazzo esamina ciò che sua madre le ha lasciato: è un quaderno con una copertina nera, sopra c'è una sola e semplice parola: Haeun.
Sua sorella.
Jungkook mi stringe a sè, e so che sta cercando di resistere al dolore.
"Jiminie... oggi sarebbe stato il suo compleanno." spiega, appena si calma. È riuscito a non piangere, è stato davvero forte emotivamente.
"Che cos'è successo a tua sorella?" chiedo dolcemente, preparandomi ad una lunga, dettagliata spiegazione.
E a qualche lacrima, suppongo.:3
Le gioie
~Ely❤
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𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤✔
Fanfiction[Completata] 𝐃𝐨𝐯𝐞 𝐉𝐮𝐧𝐠𝐤𝐨𝐨𝐤 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚 𝐚 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧 𝐚 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢𝐭𝐚.