23.

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E lì, con i tuoi desideri...
ti perdesti,
con lo sguardo
fanciullesco
di chi sogna ancora

"Sei quasi imbarazzante!" protesta, chiedendo a gran voce di scendere. "Insomma, mi sento una principessa Disney..." appoggio per terra, ridendo.
"La principessa Jungkook. Guarda che non suona male!"
Lui mi fa la linguaccia. "Principessa Jimin suona molto meglio, piccolo."
Ci sdraiamo in un punto del giardino in cui non c'è nessuno, e chiudo gli occhi per godermi quel piccolo momento di pace.
Sento la sua mano cercare la mia, e la stringo, per farlo sentire protetto.
Jungkook ha bisogno di certezze ora, e quello di cui mi preoccuperò sarà di farlo stare tranquillo e sereno per il tempo che passeremo insieme, non voglio che la sua malattia diventi un peso da caricare solo sulle sue spalle.
Penso a quanto sono cambiato da quando l'ho conosciuto, la mia personalità gentile e disponibile è tornata a farsi viva, ed è più che positivo per l'uscita da buco nero in cui mi sono trovato intrappolato.
"Jiminie-ssi?" domanda ad un certo punto.
"Dimmi amore, hai bisogno?" apro gli occhi e mi avvicino a lui, accarezzandogli nel frattempo i capelli e ammirando quando sia perfetto il suo fisico scolpito.
"Nel quartiere qui accanto sono appena arrivate le giostre, mi piacerebbe andarci. Credo che il medico mi possa lasciare un piccolo permesso se ci sono i miei genitori con me, ti va se ci andiamo insieme?"
Sorrido, sembra un bambino a volte.
"Certo che mi va."

Il signore e la signora Jeon entrano in camera proprio mentre sono impegnato a baciare il mio Kookie, ed è più che imbarazzante.
"Scusate, non volevamo interrompere." la madre di Jungkook si avvicina al figlio, ed io mi metto in disparte così che si possano salutare.
Quando ha informato sua madre del fatto che il dottore necessiti di parlare con lei e suo padre, decide che è ora delle presentazioni.
"Mamma, papà, lui è Jimin. È il mio ragazzo." spiega, mentre io divento rosso come un peperone. Come potrebbero i genitori un ragazzo così gentile ed attaccato alla vita accettare un tipo che ha tentato il suicidio, con le braccia piene di tagli e due genitori omofobi al limite del normale?
"Finalmente ti conosciamo di persona, Jimin. Spesso nostro figlio ci parla di te tramite messaggi o telefonate, sono contenta che vi stiate aiutando a vicenda." sorride la signora.
"P-piacere mio."
Jungkook mi circonda la vita con le braccia. "Non essere spaventato amore, loro non hanno nulla contro la comunità LGBT+, okay?" annuisco.
"Sei fortunato."
Dopo questa imbarazzante presentazione, i suoi genitori promettono di portarci al luna park quella stessa sera, poi vanno a parlare con il medico di Kookie.
"Come ti vesti?" domanda, curioso.
"Sicuramente coprirò questi tagli. Non voglio che le persone li vedano."
Il mio ragazzo si avvicina a me e li sfiora con un dito. "Credo che siano parte del tuo passato, piccolo. È stato per colpa della depressione che te li sei fatti, vero?"
Annuisco.
Lui mi guarda dritto negli occhi. "Promettimi che quelle cicatrici rimarranno tali, non farne di nuove. Gli unici segni che avrai sul tuo corpo potranno essere solo i miei succhiotti, è chiaro?" si dirige verso l'armadio e mi lancia uno dei suoi maglioni morbidosi preferiti.
"Metti questo stasera."
Rimango un momento in silenzio, poi appoggio il maglione sul letto e vado ad abbracciarlo. Non so esattamente il perchè, ma è una necessità più che primaria sentire quella familiare stretta rassicurante ogni tanto.
"Grazie Kookie. È bello sentirsi non criticati."
Lui mi scompiglia i capelli. "Non potrei mai criticare la persona che amo per il suo passato, mai. A me stai bene così, non devi cancellare ciò che è stato, ma farne un prezioso promemoria per migliorarti ogni giorno di più."

Ciao a tutti, ecco il capitolo 23, spero vi sia piaciuto :3
~Ely❤

𝐉𝐮𝐬𝐭 𝐨𝐧𝐞 𝐦𝐢𝐧𝐮𝐭𝐞-𝐉𝐢𝐤𝐨𝐨𝐤✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora