Caro diario,
oggi non sono andata agli allenamenti. Avevo bisogno di riflettere da sola. Sono davvero un mostro come dice Byron? Se non è vero, allora come mai quelle parole mi hanno fatto tanto male?Avrei voluto ridere di lui, prenderlo in giro, ma non ci sono riuscita. Probabilmente mi faccio dei problemi inutili, ma sono piuttosto scossa. Comunque, stamattina mi sono messa a tirare calci al pallone, e a un certo punto ho visto una meteora sostituirsi alla palla.
È la meteora dirompente di Xavier, me la ricordo. Me l'ha fatta vedere una volta, da piccoli, e adesso la voglio usare nella partita contro la Zeus.
Caro diario, ti saluto, per oggi. Devo fare una cosa importante.
Chiuse il diario e si diresse in cucina. Prese un paio di forbici, poi sgattaiolò via senza farsi notare da sua madre e andò in bagno.
Chiuse a chiave la porta e si legò i capelli in una treccia. Prese le forbici e, con l'aiuto dello specchio, se le posizionò dietro la testa. Prima di tagliare, chiuse gli occhi.
Si sentiva più leggera, ora che i capelli le arrivavano a malapena alle spalle. Uscì dal bagno, si mise una felpa con il cappuccio, infilò gli auricolari ed uscì di casa. Quel giorno avevano la partita con la Zeus, quindi si portò dietro il borsone e raggiunse i suoi compagni direttamente al campo da calcio.
Jude le venne incontro. "Perché stamani non sei venuta agli allenamenti?". "Dovevo riflettere. Scusatemi tutti".
L'allenatore le venne incontro. "Ygritte, la squadra della Zeus è comandata da Ray Dark".
"Quel... Quel... Quel FIGLIO DI GEA!".Nessuno parve capire.
Ma tutti ignoranti a questo mondo? Ah Zeus, aiutami.
"Scusate. Solo chi ha letto Percy Jackson può capire".
Mr. Hillmann le mise una mano sulla spalla. "Ygritte, Ray Dark potrebbe essere coinvolto nell'incidente dei tuoi genitori". "CHE COSA?". "Esatto, potrebbe aver architettato tutto lui". "La pagherà... La pagherà molto cara".Ci avviammo negli spogliatoi dello stadio sospeso della Zeus, e tutti erano sorpresi del suo nuovo taglio di capelli.
Celia spalancò la bocca. "Che hai fatto ai capelli?". "Avevo caldo, così li ho tagliati".
Nessuno fece più domande, erano tutti determinati, e io strinsi così forte i lacci delle scarpe che le si sbiancarono le nocche. Entrarono in campo e individuò subito Byron.
"Ciao, Belli Capelli". "Ciao mostro".
Si schierarono in campo e l'arbitro fischiò il calcio d'inizio, ma fin da subito risultò evidente che la Zeus era superiore a loro, infatti dopo un po' erano tutti a terra, stremati.
Molti dei loro compagni furono costretti a uscire per degli infortuni, e alla fine del primo tempo erano 3 a 0.
Mark non era ancora riuscito ad eseguire la mano del colosso, e per darsi forza si mise i guanti di suo nonno. Ygritte alzò lo sguardo, mettendosi del ghiaccio su un fianco, e vide una persona sugli spalti: capelli rossi, occhi verdi, carnagione pallida.
Xavier.
Entrò in campo molto determinata e, quando un giocatore della Zeus venne verso di lei, gli rubò palla con una nuova tecnica.
"Hipnosis".
Avanzò palla al piede e tirò in porta con la tecnica di suo fratello.
"Meteora dirompente!". La palla si insaccò in rete. Byron spalancò gli occhi. "Com'è possibile?". "Cos'hai, Belli Capelli? Hai finito lo shampoo?".
Il suo momento di gloria, però, durò poco. Infatti i giocatori della Zeus iniziarono a bombardarla di colpi. Quando cadde a terra Byron si diresse verso Mark e fece per colpire, ma Ygritte si mise davanti a lui e riuscì a deviare la palla, che finì sui piedi di Byron.
Allora guardò il capitano e si toccò il petto, proprio sul cuore.
Mark gridò il suo nome. '' Ygritte! ". "Il... Il cuore, M-Mark. È quello il segreto della mano d-del colosso".
Cadde a terra, ma alla fine Mark riuscì a realizzare la sua tecnica. Allora riuscirono a rimontare, segnando tre gol: due con il calcio gemello e uno con il volo della fenice.
Allora mi rialzai e corsi verso la porta, seguita da Jude.
"Jude!". Gli passai la palla. "Che vuoi fare?".
"Fidati!". Gli chiesi un triangolo. "Va bene!". "Adesso!".Colpimmo il pallone insieme, e quello si ricoprì di due scie gemelle, una di luce e una d'ombra. Riuscimmo a segnare un secondo prima della fine della partita, e tutti corsero a festeggiare.
Abbiamo vinto! Abbiamo vinto!
Guardò dove prima c'era suo fratello e lo vide sorridere e mostrarle il pollice alzato, poi se ne andò.
Almeno ha visto la mia vittoria!
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My name is Ygritte
FanfictionCiao, sono Ygritte. Sono nata in America, ma durante un viaggio in Giappone, quando avevo cinque anni, i miei genitori morirono in un'incidente d'auto. Io mi salvai per miracolo. Sono stata portata in un orfanotrofio, il Sun Garden. Il resto, bhé...